Social Media Strategy

Travel Influencing, quando viaggiare diventa un lavoro

Travel Influencing

Prosegue la collaborazione tra FormazioneTurismo.com e gli studenti del Corso di Digital Communication design dello IAAD – Istituto d’Arte Applicata e Design.

Nei primi articoli gli studenti, guidati dal professore Riccardo Pirazzoli, hanno focalizzato l’attenzione sul social network del momento.

In particolare hanno messo in rilievo le sue potenzialità e il contributo che possono dare alla crescita delle destinazioni turistiche e delle aziende del settore.

Ora il viaggio continua con un’analisi di una figura professionale in forte crescita: quella dell’influencer. 

Di Travel Influencer ne avevamo già parlato in un altro articolo dedicato specificamente a Instagram.

Ora, invece, viene proposta un’interessante analisi a più ampio raggio, a 360 gradi, naturalmente ricca di spunti.

Parola agli studenti!

L’influencer

Il termine Influencer fu coniato per la prima volta nel 1940.

Fu teorizzato nello studio sulla comunicazione politica intitolato “The People’s Choice” del sociologo statunitense Paul Felix Lazarsfeld.

L’influencer è una persona specializzata in un determinato settore, che influenza scelte di consumo e stili di vita delle persone appartenenti a quel settore.

Il goal dell’influencer è riuscire a creare un legame concreto e veritiero con la propria community.

Così che gli vengano riconosciute qualità, conoscenze e competenze (in un determinato ambito) diventando qualcuno con cui condividere passioni o esperienze.

Gli strumenti chiave con cui l’influencer muove le scelte dei consumatori sono: autorità, conoscenza, posizione e relazione con il pubblico.

Conoscere le regole della comunicazione digitale

Da qui si inizia a comprendere quanto questo lavoro richieda spiccate e specifiche attitudini caratteriali, relazionali e professionali.

L’influencer non può improvvisare.

È importante che conosca bene le regole e i mezzi della comunicazione digitale.

Molte sono le normative che disciplinano le collaborazioni online tra brand e influencer ed è facile sbagliare se non si presta attenzione.

Un influencer deve sapere, ad esempio, come fare a segnalare la partecipazione ad una partnership sponsorizzata senza violare la legge e incorrere in sanzioni.

Cambio di rotta: qualità prima di quantità

Instagram, come sappiamo, ha ormai nascosto il numero dei like sui post del feed con lo scopo di dare maggiore importanza ai contenuti e non più ai numeri.

(A questo proposito proponiamo alcuni spunti per sfruttare al meglio questo social).

Le aziende, piuttosto che lavorare con influencer con numeri esorbitanti di follower e poca interazione con la loro audience, hanno iniziato a considerare i micro-influencer.

Infatti sono capaci di interagire meglio con la propria community creando contenuti di qualità.

E, di conseguenza, consentendo alle aziende un maggior ritorno in termini di awareness e branding.

Questo è Influencer Marketing.

Come individuare un bravo influencer

Parliamo di una strategia di marketing importante per chi vuole farsi conoscere e raggiungere i propri obiettivi di business.

Rendendo gli influencer “ambasciatori” del proprio brand.

“Cosa porta un influencer ad un brand esattamente?”

Umanità, credibilità, affidabilità, sicurezza e di conseguenza incassi.

Abbiamo capito che l’influencer è una risorsa di valore che deve essere scelta per il grado di influenza che ha realmente con la propria community.

Oltre che per i valori che sostiene e per i messaggi che veicola.

“Come capisco se un influencer è un bravo influencer?”

L’engagement rate è un tasso che misura il livello di interazione che un influencer riceve sui suoi contenuti.

Il tasso di coinvolgimento di un influencer può aiutare anche a verificare se quest’ultimo fornirà un buon ritorno sull’investimento, R.O.I (Return on Investment).

foto 2 influencer

Travel Influencer

Il travel influencer è la categoria di influencer più in voga in questo momento, nonostante le difficoltà legate alle restrizioni della pandemia.

Il travel influencer si guadagna la fiducia dei suoi follower e dei partner con cui collabora raccontando i propri viaggi.

Racconta come li ha programmati. E soprattutto creando contenuti che spingerebbero anche i più pigri/gattari/esperti-di-divano-agonistico a saltare sul primo aereo diretto dalla parte opposta del globo.

Ma come fanno questi furbacchioni a dormire ogni notte in una città diversa senza doversi preoccupare dell’aspetto economico?

Come abbiamo avuto modo di capire a inizio articolo, i brand vanno a caccia di bravi influencer.

Hanno capito che collaborare con queste figure professionali sia il modo più efficace non solo per aumentare le vendite ma anche per creare reputation, engagement e awareness.

“Pagati per stare in vacanza”

Ogni influencer ovviamente ha il proprio budget che viene calcolato in base alle metriche che i loro canali generano (follower, like, commenti, tasso di engagement).

“Anche io vorrei essere pagato per stare in vacanza: questa è una frase che avremo sentito almeno 100 volte.

Ma fare questo lavoro non è né semplice, né divertente come sembra.

Il travel influencing richiede tempo, energie, passione, competenze trasversali.

Ma soprattutto un’organizzazione ferrea.

Una professione dalle mille sfaccettature

Chi vuole approcciarsi a questo mestiere dovrà essere un po’:

Fotografo e videomaker. Essere un content creator significa saper generare immagini suggestive, di altà qualità e sempre coerenti a livello di colori, soggetti e format.

Digital Marketer. Inutile dire quanto sia fondamentale conoscere bene le piattaforme social, il loro funzionamento, i tool che offrono.

Ma anche come raggiungere il proprio pubblico attraverso strategie di marketing vincenti e funnel multicanale.

Giornalista. La curiosità, la voglia di scoprire nuovi posti, culture, cibi e usanze ma anche sapere come comunicare queste informazioni in modo unico e non banale.

Questa è la chiave per catturare l’attenzione degli utenti.

Cantastorie. Ebbene: forse la skill più importante, lo storytelling. (Un’altra professione emergente nel turismo è proprio quella dello storyteller).

La narrazione emozionale, sempre coerente e puntuale permetterà all’influencer di arrivare dritto al cuore dei suoi followers.

foto 3 influencer

Studio di posizionamento

Ogni tribù ha il suo modo di concepire il viaggio, ma soprattutto bisogni e desideri diversi.

I parametri di base che ognuno di noi considera progettando una nuova vacanza riguardano il tipo di esperienza che si vuole fare (relax o avventura) e il suo costo (economico o luxury).

Abbiamo quindi individuato 4 diverse categorie di viaggiatori:

Hippie (cheap – relax)

“L’importante è il viaggio, non la destinazione”.

Questo categoria di Influencer tratta il viaggio come una scelta di vita, un’esperienza totalizzante da vivere nel rispetto della natura, delle “good vibes”.

Ma anche e soprattutto del portafoglio.

Molti di loro mollano tutto per partire in camper o in van da loro ristrutturati.

Soprattutto sono i guru del viaggiare senza soldi.

Backpackers (cheap – avventura)

Ti piacciono gli sport (anche quelli estremi), scoprire luoghi inesplorati e cammineresti fino in capo al mondo con la compagnia giusta?

Allora hai l’anima del Backpacker.

Questi Influencer viaggiano animati da una grande sete di avventure e scoperte.

Le mete più ambite sono quelle sconosciute ai più.

Ma non disdegnano anche le grandi capitali, cercando sempre di raccontarle in modo originale.

Anche loro viaggiano leggeri, zaino in spalla e portafoglio mezzo vuoto.

L’arte dell’arrangiarsi non ha segreti per loro e non vedono l’ora di divulgarla ai loro followers.

Posh (luxury – relax)

La categoria Posh è composta dai viaggiatori che amano godersi una vacanza tranquilla e rilassante, all’insegna del lusso.

Coccole e benessere, il viaggiatore posh non può farsi mancare nulla e non ha difficoltà a spendere per questo.

Questo tipo di viaggiatore è molto legato all’immagine.

Ama mostrare i meravigliosi luoghi che visita e le lussuose esperienze che fa, principalmente attraverso foto ma anche grazie a video emozionali.

I social che esaltano l’estetica (Instagram, TikTok) sono il suo pane quotidiano.

Li usa con costanza e frequenza, al pieno del loro potenziale.

Radical chic (luxury – avventura)

Gli avventurieri ad alto budget.

Le loro esperienze sono costose e non facilmente accessibili a tutti.

Amano l’avventura e i loro viaggi sono caratterizzati da esperienze particolari, uniche e spesso molto costose.

Questo tipo di viaggiatore ama mostrare le sue esperienze movimentate e fuori dall’ordinario agli altri.

E lo fa al meglio attraverso i social che privilegiano il formato video (Instagram reels, stories, post, TikTok).

quadro semiotico influencer

Proseguendo con lo studio di posizionamento abbiamo creato un quadrato semiotico. Nel quale sono stati disposti 54 profili di travel influencers.

Case studies

Come si struttura la comunicazione in modo che abbia successo presso il nostro target di riferimento?

Vediamo insieme come si comportano le quattro categorie di Travel Influencer:

Hippie (cheap – relax)

@positivetrip è una coppia di viaggiatori che utilizza Tik tok come “diario di bordo”.

Ma anche per dare informazioni importanti a chi, come loro, vuole intraprendere un viaggio all’insegna della semplicità.

I loro contenuti non sono curati esteticamente come quelli di altri colleghi.

Ma hanno un layout ricorrente e una concretezza che è difficile trovare in profili del genere.

Hanno un grande seguito. Lo hanno guadagnato grazie all’utilità delle loro tips.

Ma grazie anche alla spontaneità, genuinità e originalità delle attività che scelgono di mostrare sul canale.

Cheap – avventura

@humansafari è uno degli Influencer più famosi in Italia e nel mondo.

Appassionato di Fotografia e Videomaking, Nicolò Balini (questo è il suo vero nome) ci racconta attraverso i suoi canali location molto particolari.

mette in evidenza stranezze scoperte in paesi esteri, cibi, usanze e culture provenienti da tutto il mondo.

Il suo tone of voice è sia divertente che istituzionale.

Il mix perfetto che permette di mantenere la concentrazione alta, rimanendo anche affascinati dal contenuto culturale.

Posh (luxury – relax)

@riccardocapotosti è un travel influencer e organizzatore di viaggi di lusso.

Racconta in modo affascinante ed elegante luoghi da sogno dal sapore mediterraneo.

La sua bio? “Just living La Dolce Vita”.

Eliminando l’uso di testi e parlato, Riccardo Capotosti mette al centro l’immagine, l’estetica di paesaggi, panorami e alloggi mozzafiato.

Il modo di comunicare di questo influencer è sicuramente appealing per il suo target di riferimento (amanti del relax lussuoso).

L’uso di foto e video spesso in slow motion, accompagnate da una colonna sonora romantica, riesce a creare un’atmosfera sospesa, magica ed attraente. Un sogno a occhi aperti.

Radical chic (luxury – avventura)

@handluggageonly è una pagina di travel influencing gestita da una coppia di ragazzi che esplorano il mondo attraverso avventure di lusso.

Lo stile di comunicazione privilegia sicuramente l’immagine grazie all’uso di foto e video di alta qualità.

La differenza con Riccardo Capotosti è l’atmosfera amichevole, leggera e alla mano che i due influencer hanno scelto di dare alla loro comunicazione.

Infatti i due ragazzi oltre alle foto e i video di splendidi panorami, postano (soprattutto su Tiktok) video divertenti ed informativi.

Che, con l’aiuto di testi chiari, montaggio spiritoso e soundtrack pop, portano il loro pubblico a empatizzare.

E quindi a interagire maggiormente con l’esperienza e il canale.

McLuhan: il mezzo è il messaggio

“Il mezzo è il messaggio” dice Marshall McLuhan e Hand Luggage Only sembra averlo capito bene.

La bravura di questi due influencer sta infatti nel riuscire ad adattare il messaggio a ogni canale da loro utilizzato, senza mai snaturarsi.

Tiktok è il mezzo con cui danno sfogo alla creatività. Instagram privilegia l’estetica.

Mentre il loro blog è lo spazio dedicato agli approfondimenti, dove parlare con più calma delle loro esperienze di viaggio.

La classifica: i 10 migliori influencer

Abbiamo infine stilato una classifica 10 dei migliori profili di travel influencer da noi studiati, secondo i criteri di:

  • costanza e presenza sul social
  • fotografia e regia
  • storytelling e consistenza
  • gestione della community

1 – @humansafari. Pubblica con cadenza regolare (non con tempi ristretti).

La fotografia e l’editing sono curati nei minimi dettagli. Lo storytelling è amichevole e la community è solida e forte.

2 – @handluggageonly. Racconta in modo amichevole e frizzante le sue destinazioni e le curiosità che le rappresentano, attraverso contenuti ben strutturati e attraenti.

Il suo modo di condividere le esperienze con la community lo porta ad avere un account verificato e una community solida e sempre attiva.

3 – @gypsealust. La pubblicazione è costante e curata, con contenuti di alta qualità. Sia a livello fotografico sia di regia.

Il tono di voce è tipico del lusso. Ma conserva il calore e la colloquialità tipica di un’influencer empatica e coinvolgente verso la community.

4 – @giovanniarena_. Fornisce un alto numero di contenuti ricchi di informazioni raccontate in modo amichevole sulle mete più disparate.

La community è attiva, perchè è un ragazzo giovane e propositivo. Che riesce a viaggiare per il mondo in modo economico.

5 – @laxtoluxury. Buona presenza sul social, tramite una pubblicazione ben studiata.

Il tono di voce è amichevole, colloquiale ed empatico.

Per questo si differenzia da molti competitor del settore luxury, che spesso puntano più sull’estetica che sul dialogo con la community.

6 – @riccardocapotosti. Racconta il “Vivere la Dolce Vita” in modo raffinato ed elegante.

La coerenza visiva è forte e rimanda subito ad un mood romantico da film.

Non fornisce mai descrizioni. Si limita a una condivisione prettamente estetica.

7 – @positivetrip. Una giovane coppia con la passione per il viaggio all’insegna dell’avventura.

Vanno sempre alla scoperta di nuove mete e nuove esperienze da raccontare alla loro community.

Lo fanno attraverso contenuti amatoriali, ma efficaci.

In continua crescita, cercano di interagire con le persone in modo semplice e amichevole, raccontando in stile “diario on the road”.

8 – @rafkatmarbella. Racconta il mondo del lusso più sfrenato: ville, yacht, macchine da corsa e viaggi in paesi esotici.

Il visual è curato e ben riconoscibile. Lo storytelling è nullo. Non crea un rapporto con la propria community.

9 – @jimenasuarezv. Lo storytelling è forte, fornisce molte curiosità con cadenza regolare e ravvicinata.

L’estetica del profilo e la cura nell’editing lasciano desiderare. Fanno sembrare il canale più trascurato di quello che in effetti è.

10 – @theotherside_vlog. Una giovane coppia che è riuscita a costruirsi una propria community attraverso la semplice condivisione della loro lifestyle e vanlife.

Creano contenuti specifici per la piattaforma in modo da avere sempre il feed aggiornato.

Hanno creato un loro format per raccontare le loro esperienze.

I contenuti sono efficaci. Ma hanno ancora da lavorare per quanto riguarda la professionalità e lo storytelling.

travel influencing

La chiave vincente: buone pratiche per l’influencer marketing

La chiave vincente per l’influncere marketing? Essere pionieri di una nicchia da pochi esplorata nel web.

In modo da portare novità e creatività. Ovviamente spinti da una personalità forte e/o originale che attrae e facilita il seguito.

Ecco alcune buone pratiche da mettere in campo.

Storytelling. Le storie ci legano ai personaggi facendoci percepire autenticità.

Sono la fonte di empatia e connessione, caratteristiche importanti per un pubblico diventato sempre più scettico e attento.

Sincerità. Le persone vogliono questo, una figura da ascoltare di cui si possano fidare.

Più l’influencer sarà sincero con loro, più il legame sarà forte.

Qualità. Scegliere la persona giusta con cui collaborare non è semplice. Bisogna prima di tutto conoscere bene la nostra tribù.

Il consiglio è di puntare su personalità che abbiano il feeling giusto con il nostro target piuttosto che grandi numeri e visibilità.

Il mezzo è il messaggio” (Marshall McLuhan). Sapersi adattare a canali e formati diversi è diventato ormai essenziale per un comunicatore (multicanalità).

Non abbiate paura di sperimentare, una volta che avrete ben chiaro il vostro messaggio.

***

Articolo a cura di: Eva Brami e Dorotea Castro
Sezione classifica a cura di: Chiara Bizzini, Abigaille Bugnoli, Ana Cazacu

Eva Bramieva.brami@studenti.iaad.it – Linkedin: Eva Brami – Behance: Eva Brami
Dorotea Castrodorotea.castro@studenti.iaad.it – Linkedin: Dorotea Castro – Behance: Dorotea Castro
Chiara Bizzinichiara.bizzini@studenti.iaad.it – Linkedin: Chiara Bizzini – Behance: Chiara Bizzini
Abigaille Bugnoliabigaille.bugnoli@studenti.iaad.it – Linkedin: Abigaille Bugnoli – Behance: Abigaille Bugnoli
Ana Cazacuana.cazacu@studenti.iaad.it – Linkedin: Ana Cazacu – Behance: Ana Cazacu

Commenta l’articolo e partecipa alla discussione