Turismi

Olio e turismo: un legame da potenziare e valorizzare

olio e turismo

Olio e turismo: può funzionare questo accostamento?

Il 69% dei turisti italiani desidera prendere parte a una esperienza olio. Ma solo il 37% vi ha effettivamente partecipato nel corso dei viaggi più recenti: un mercato ampio ancora da soddisfare con un’offerta più strutturata.

Sono dati che emergono dal Rapporto “La valorizzazione turistica dell’olio”.

L’ho redatto in occasione del venticinquesimo anniversario dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio (ANCO).

Lo studio restituisce un quadro dettagliato delle potenzialità del turismo legato alle produzioni olivicole.

Le esperienze a tema olio stanno acquisendo rilevanza all’interno del contesto del turismo.

L’olio non è solo un elemento connotante un territorio, ma diviene una potenziale attrazione turistica alla luce del crescente interesse da parte della domanda.

Olio e turismo: il successo delle esperienza a tema

Senza dimenticare il successo riscosso dagli eventi organizzati dalle Città dell’Olio nel tempo.

Girolio e la Camminata tra gli Olivi ne sono la dimostrazione.

Per ora sono in pochi a muoversi con questa come motivazione primaria. È ancora una nicchia.

Ma le esperienze a tema possono giocare un ruolo importante come parte integrante dell’offerta relativa a un territorio per tutti i turisti.

L’interesse dei turisti ad abbinare alla visita l’acquisto di prodotti aziendali a prezzi interessanti è abbastanza scontato.

Ma assistere alla produzione dell’olio e partecipare alle tradizionali degustazioni o visite guidate – analogamente a quanto già avviene per il vino – si rileva di forte interesse per un diversificato range di esperienze.

In primis c’è la partecipazione attiva alle attività di produzione.

Parola ai viaggiatori: ecco quali sono le iniziative da proporre negli uliveti

Al 61% dei viaggiatori piacerebbe partecipare alla raccolta delle olive e produrre il proprio olio.

A seguire ci sono le attività artistiche negli uliveti.

I turisti si mostrano particolarmente curiosi nello scoprire gli aneddoti dell’azienda e del territorio dove essa opera. Oltre che conoscere e interagire direttamente con il proprietario.

La degustazione si conferma un elemento di grande attrattiva per questi turisti.

Fermo restando l’interesse per un’esperienza più completa.

Infatti il 79% vorrebbe poterla abbinare a piatti e specialità del luogo.

Il 69% va oltre: vorrebbe vivere esperienze culinarie negli uliveti.

Un forte apprezzamento è espresso verso i frantoi storici e le distese di ulivi secolari.

Ma il desiderio di scoperta dell’olio non si limita al solo luogo di produzione.

Olio e turismo: andare oltre l’offerta tradizionale

Ben il 60% dei turisti italiani vorrebbe poter degustare diverse tipologie di olio.

Vorrebbe anche trovare una carta dell’olio specifica in abbinamento ai piatti proposti dai ristoranti.

Accanto a ciò sarebbe gradita una spiegazione da parte di chi è preposto al servizio, così da indirizzare al meglio le scelte del consumatore.

Emerge la necessità di andare oltre l’offerta tradizionale – per lo più legata alla visita ai luoghi di produzione e alle degustazioni – e costruire proposte ampie.

Offerte segmentate in grado di stimolare la curiosità e la partecipazione attiva del visitatore.

Il primo passo da compiere: formare gli operatori del settore

A tal proposito diventa quindi fondamentale formare gli operatori affinché siano in grado di soddisfare professionalmente questo aspetto.

Infine va ricordato che il 49% degli italiani desidererebbe visitare un Museo Nazionale dell’Olio. Anche in questo luogo si può scoprire e sperimentare questo importante prodotto.
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Roberta Garibaldi è docente universitario di Tourism Management. Si occupa di ricerche e di progetti applicati per territori e realtà imprenditoriali relative al turismo enogastronomico. E’ autrice del Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano.

Per approfondire: www.robertagaribaldi.it.

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