Food Beverage

Il turismo enogastronomico in Italia, un fenomeno di successo

Nel recente passato solo alcuni intenditori e appassionati viaggiavano alla scoperta dell’enogastronomia locale, spinti dalla curiosità di conoscere territori e aziende d’eccellenza, oltre che dal desiderio di degustare i prodotti locali.

Oggi, secondo l’Organizzazione Mondiale del Turismo (UNWTO), il turismo enogastronomico è un segmento in forte ascesa e uno dei più dinamici all’interno del settore. Nella sola Europa sono circa 600mila le vacanze all’insegna dell’enogastronomia e oltre 20 milioni i viaggi che includono attività enogastronomiche.

La vacanza enogastronomica attira anche gli italiani

In base alla ricerca che abbiamo condotto con la World Food Travel Association, l’interesse verso le esperienze enogastronomiche è in forte aumento rispetto agli anni scorsi e ben il 92% dei turisti ha preso parte ad attività legate al food e al beverage negli ultimi due anni.

Per il 21% le attività gastronomiche hanno rappresentato il principale motivo di viaggio, mentre il 58% ha svolto la vacanza per partecipare ad esperienze enologiche, ossia legate al vino, alla birra e altre bevande alcoliche.

Non solo l’interesse, ma anche la percezione della rilevanza di questo aspetto nella scelta della destinazione è cresciuta: il 58% considera oggi l’enogastronomia più importante rispetto a quando viaggiava 5 anni fa. Non è quindi un caso che il 69% degli intervistati dichiari che le proposte enogastronomiche di una destinazione siano state da stimolo alla visita.

Quando viaggiano, questi turisti ricercano una pluralità di proposte e attività innovative ed autentiche, come esperienze enogastronomiche nei ristoranti, visite guidate alle aziende agricole e alle cantine, festival ed eventi legati al cibo, al vino e alla birra, spesso abbinate ad altre esperienze (cultura, shopping, … ). La scelta quindi tende a ricadere su destinazioni che offrono un’offerta ampia e varia oltre che caratteristica del luogo.

Ma l’interesse per l’enogastronomia non si esaurisce alla conclusione della vacanza. Esperienze enogastronomiche soddisfacenti contribuiscono a rendere questi turisti sia più inclini a ritornare (75%) e raccomandare (81%) la destinazione visitata, che ad acquistare prodotti tipici una volta ritornati alla propria residenza abituale (59%).

Le ragioni di una scelta: la gastronomia

Oggi il cibo non è più semplicemente una “fonte di sostentamento”, ma è un modo per stare bene, per divertirsi, per sperimentare, per stare in compagnia. Grazie alla crescente attenzione dei media sempre più persone si appassionano e ne parlano, tanto da averlo reso un elemento pervasivo della vita sociale.

Ma oggi cibo è diventato anche una moda e una tendenza; pensiamo al fenomeno dei “foodies”, persone appassionate di cibo che amano collezionare esperienze gastronomiche. Nei soli Stati Uniti sono circa 44 milioni, mentre in Italia più di 10 milioni.

Appare quindi chiaro la rilevanza di questo gruppo, non solo per il numero ragguardevole, ma anche per l’elevato utilizzo dei social media come mezzo di condivisione delle proprie esperienze.

È cresciuta l’attenzione verso i cibi salubri e di qualità

Oggi le abitudini di vita e di consumo sono cambiate. C’è una maggiore propensione a condurre uno stile di vita più sano e meno sedentario, prestando attenzione a una alimentazione corretta; ciò significa che il cibo è uno “strumento” attraverso cui prendersi cura del proprio corpo sia dal punto di vista fisico che psicologico. In secondo luogo, la qualità è diventata un fattore rilevante nella scelta del cibo.

Nonostante la recessione economica, sempre più persone scelgono alimenti salubri e di qualità e pongono attenzione agli impatti ambientali, sociali ed economici della produzione e alle conseguenze di questi sul proprio territorio.

In Italia, ad esempio, i consumi di alimenti biologici presso la grande distribuzione sono aumentati di circa il 20% nel primo semestre 2015 rispetto all’anno precedente. Tale dato è ancora più significativo se paragonato al trend dell’agroalimentare nel complesso, fermo nello stesso periodo a +0,1% (dati Ismea).

È cresciuta anche la ricerca della qualità e della tipicità del prodotto, tanto da essere ritenuta oggi un fattore rilevante da ben l’87,6% degli italiani (dati Censis, 2015).

L’enogastronomia è cultura, connessione tra turista e territorio

La cultura enogastronomica è parte integrante di quella più ampiamente intesa. Il cibo e il vino sono espressioni di un territorio, della gente che vi vive e delle sue tradizioni e sono al contempo elementi di identificazione e di differenziazione rispetto agli altri.

Essi, infatti, non sono solo elemento alla base del sostentamento dell’individuo, ma rappresentano anche strumenti di trasformazione culturale e antropologica. La stessa Organizzazione Mondiale del Turismo ha riconosciuto il turismo enogastronomico come parte del turismo culturale.

Lo sviluppo turistico oggi è contradditorio poiché genera al contempo processi di globalizzazione e di valorizzazione delle risorse locali.

In un mondo sempre più aperto e globalizzato, il turista ricerca esperienze autentiche e locali: la presenza di bellezze artistiche e paesaggistiche di elevato pregio non rappresenta più l’elemento discriminante nel processo decisionale, il turista vuole avere la possibilità di entrare in contatto e conoscere la cultura e la comunità del luogo.

In questo contesto, l’enogastronomia ha assunto una rilevanza che mai aveva avuto in passato. Sebbene un buon pranzo con prodotti locali abbia sempre rappresentato un elemento fondamentale nella vacanza, oggi il turista si mostra sempre più interessato ad andare oltre al semplice consumo dei prodotti tipici e aspira a conoscerne le origini, i processi e le modalità di produzione e, attraverso questi, il territorio, le vicende storiche, artistiche e sociali, la vita delle persone del luogo…

L’enogastronomia è diventata uno “strumento” privilegiato; essa, infatti, racchiude e veicola tutti quei valori che il turista contemporaneo ricerca, ossia: rispetto della cultura e delle sue tradizioni, autenticità, sostenibilità, benessere psico-fisico ed esperienza.

I dati sono contenuti nel libro “In viaggio per cibo e vino. Opportunità per un nuovo turismo integrato. Volume I”,  qui scaricabile gratuitamente.

Commenta l’articolo e partecipa alla discussione