Turismi

Coronavirus, trasformare la crisi in opportunità: il decalogo di PriceUp

pietro tommasi

Prosegue la nostra inchiesta sulla formazione ai tempi del coronavirus.

Abbiamo scelto di porre una serie di domande ai responsabili delle scuole per capire in che modo si stanno organizzando per affrontare questa emergenza.

Ma anche per comprendere i possibili scenari futuri.

Già emergono alcune tendenze: la didattica a distanza permette agli enti formativi di mantenere un contatto con i propri allievi.

Al tempo stesso ci si sta anche attrezzando per potenziare l’e-learning imperniato sui corsi nel turismo.

Ma quale sarà il futuro della formazione? E quale sarà il futuro del comparto turistico?

L’interrogativo è d’obbligo: gli operatori del settore si apprestano ad affrontare una crisi senza precedenti.

Qualcuno sembra essersi rassegnato, pronto alla resa. Altri, invece, stanno già affilando le proprie armi per ripartire. Puntando anche sulla formazione del personale, la risorsa più preziosa di un’azienda.

Coronavirus, formazione alberghiera e revenue management: intervista a Pietro Tommasi

La missione del mondo della formazione è anche questo: far comprendere che in realtà proprio questo è il momento della semina.

Lavorando bene oggi, si potrà ottenere qualcosa di buono domani.

Tra coloro che guardano con fiducia al futuro, si schiera Pietro Tommasi, Revenue Manager, creatore e direttore di PriceUp. Anche a lui abbiamo posto queste domande.

Pietro Tommasi, l’emergenza coronavirus non ha permesso di portare a termine corsi e master già avviati, almeno quelli che prevedevano la presenza in aula. In che modo avete superato questo ostacolo?

“La nostra percezione del tempo durante la crisi è estremamente dilatata, sembra passato un anno dalla BIT. Invece sono solo due mesi.

Il primo decreto è stato emanato un mese fa e per quanto riguarda i corsi.

L’unico che al momento non si è svolto, era in programma per la fine di marzo, circa due settimane fa.

Pronti a nuove sfide con la piattaforma e-learning per l’hospitality

Questo per riportare tutti noi alla realtà e farci comprendere che siamo solo all’inizio. Pertanto non sento di poter affermare che questo ostacolo sia stato superato.

Saremo soddisfatti solo quando tutti avranno partecipato e concluso il corso ed acquisito le nozioni che da anni condividiamo.

Ad ogni modo al momento il corso è sospeso e rinviato a data da definirsi, aspettiamo il consenso sanitario e politico per poter procedere.

D’altra parte, abbiamo sentito il dovere di reagire proattivamente.

Sono felice di annunciare che dopo Pasqua lanceremo PriceUp Academy™.

È la nostra piattaforma e-learning dove poter seguire video, scaricare file, esercizi, avere un rapporto diretto con il docente, così da ricreare l’esperienza dell’aula, da casa, nelle modalità di tempo e gestione preferite”.

Opportunità di formazione online senza precedenti

Altri percorsi formativi erano prossimi alla partenza: cosa accadrà a questo punto? Tutto rinviato o si pensa a soluzioni alternative?

“Crediamo in una lenta ripresa del segmento eventi.

Rinviare tutto a mio avviso è impensabile. Questo difficile momento porta con sé opportunità di formazione per gli addetti ai lavori mai registrate in precedenza.

Ed è per questo che stiamo creando soluzioni alternative.

PriceUp™ come azienda non ha mai fatto una distinzione tra Formazione e Consulenza.

Per noi la consulenza strategica è semplicemente una formazione a lungo termine e da sempre la gestiamo in video conferenza.

Per questo il nostro approccio rimane invariato.

Le soluzioni saranno tre: corsi online, webinar e formazione personalizzata tramite conference call”.

Formazione a distanza e smart working promossi a pieni voti

La formazione online naturalmente sta guadagnando terreno. Se prima era per pochi, oggi è una scelta obbligata per tutti, almeno in questa fase. Avete riscontri? È aumentata la domanda?

“La domanda è indubbiamente aumentata.

Al momento è l’unico modo per aumentare le proprie conoscenze nei vari campi e creare così l’opportunità di una crescita in termini di carriera.

Noi formatori abbiamo l’obbligo morale di creare soluzioni per supportare il percorso di crescita dei nostri clienti”.

Qual è il parere dei partecipanti? In fondo lo smart working è destinato a prendere piede in futuro.

“Il giudizio in merito è estremamente positivo, tutto è più semplice e a portata di mano.

Inoltre abbiamo notato una maggior concentrazione durante le lezioni.

Forse perché al momento siamo liberi dalla vita frenetica che ha caratterizzato la nostra generazione”.

Le strategie formative nel turismo ai tempi del coronavirus

Qual è la vostra offerta formativa ai tempi del coronavirus?

“Oltre a quanto citato sopra, offriamo supporto e consulenza gratuita a chiunque ne abbia necessità.

Per scelta abbiamo preferito non pubblicizzare tale approccio semplicemente perché non vogliamo sfruttare la crisi per farci pubblicità.

Ciò posto ogni settimana condividiamo sui social, strategie, dati e trend utili per poter applicare strategie corrette per il presente e prossimo futuro”.

A suo avviso la formazione a distanza crescerà dopo questa emergenza? Oppure è stata solo una parentesi?

“A mio avviso la formazione a distanza è sempre stata un ottimo strumento, ma il settore era meno sviluppato rispetto al resto.

Credo che da ora in poi sarà una solida realtà sia nella formazione sia nella consulenza”.

Essere flessibili di fronte al cambiamento

In che modo vi state organizzando per ripartire quando la situazione tornerà alla normalità?

“Stiamo continuando a lavorare come sempre, archiviamo più dati possibili per mappare un evento senza precedenti.

Il nostro approccio è sempre stato flessibile ai cambiamenti del mercato.

Oggi più che mai l’ascolto, l’analisi, le previsioni sono la vera guida per le decisioni aziendali a breve e medio termine, con lo sguardo puntato a tornare in aula”.

La pandemia inevitabilmente apre la strada alla crisi economica. Ma piangersi addosso serve a poco. A suo avviso in che modo deve affrontarla il settore turistico?

“Ormai la crisi fa parte della normalità, abbiamo tutti l’obbligo morale di rimboccarci le maniche e rimettere in piedi l’economia e il turismo del nostro Paese.

Capisco che molte aziende al momento si stanno proteggendo, gli hotel chiudono, i dipendenti sono in ferie o in cassa integrazione”.

Trasformare la crisi in opportunità: il decalogo di Pietro Tommasi

“A mio avviso ora è il momento di agire. Dobbiamo ragionare come se fossimo tutti hotel stagionali e trasformare la crisi in un’opportunità. In questo modo:

1. Sfruttare i fondi per la formazione dei dipendenti.

2. Mettere da oggi in atto strategie per i mesi futuri , così da essere già pronti.

3. Monitorare i trend su base settimanale e giornaliera.

4. Cambiare l’approccio dell’housekeeping.

5. Cambiare la comunicazione da pulizia a igienizzazione, così da tranquillizzare gli ospiti ed avere un vantaggio competitivo, anche in termini di prezzo non solo di volume.

6. Pulire tutti i filtri dei condotti di areazione.

7. Attivare campagne per pubblicizzare tali azioni.

8. Scrivere articoli e post sulla nostra destinazione, così da creare aspettativa nei nostri clienti.

9. Riferirsi al mercato domestico.

10. Piani tariffari flessibili.

”Il settore turistico ha voglia di ripartire”

Quali le ricadute sulla formazione?

“Non vedo nel medio termine ricadute sulla formazione, se verranno creati sistemi per poter formare a distanza, partecipare a eventi da casa.

L’unica flessione a mio avviso si sta manifestando oggi semplicemente perché stiamo sviluppando nuovi approcci di comunicazione”.

In questi giorni avete avuto modo di ascoltare gli operatori del settore? Quali sono le loro impressioni? Sono rassegnati o pronti a cogliere le nuove sfide del mercato?

“Il colpo è stato duro per tutti. Ma vedo una gran voglia di ripartire.

È comunque indiscutibile che c’è uno spaccato tra entusiasti, moderati e arresi.

Credo che dipenda anche dalle possibilità economiche di ognuno”.

Focus sul turismo che verrà

Potrebbe cambiare anche il modo di viaggiare. Quali potrebbero essere le nuove tendenze?
“Meno aerei, più macchine, turismo domestico e meno frenetico.

Se è vero che la domanda è calata, è altresì vero che per selezione naturale l’offerta diminuirà”.

E come si prepara il mondo della formazione ad affrontare il cambiamento?

“Le strategie sono quelle esposte precedentemente.

Posso aggiungere che noi formatori, consulenti e manager, abbiamo il dovere etico e morale di essere al fianco di tutta l’industria turista.

Siamo la benzina, dobbiamo affiancare e accompagnare per mano gli addetti ai lavori, gli imprenditori, gli alberghi e le destinazioni alla ripresa”.

Ringraziamo Pietro Tommasi per la sua preziosa collaborazione e per il “decalogo” proposto agli operatori del settore turistico-alberghiero.

Una strategia che manda un messaggio chiaro agli addetti ai lavori: sì, anche la crisi causata dal coronavirus può essere trasformata in un’opportunità.

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