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Guide Turistiche, una App per combattere il fenomeno dell’abusivismo

guide turistiche

“In Italia le guide turistiche sono costrette ad operare da anni in stato di precarietà. Manca una normativa che disciplini il corretto esercizio delle professioni turistiche in generale e della professione di guida in particolare”.

Parlava così, lo scorso 21 febbraio 2019, Valentina Grandi, Presidente nazionale di Federagit Confesercenti, in occasione della Giornata Internazionale della Guida Turistica.

In Italia, esiste tanta, troppa letteratura circa la figura, direi “mitica”, della guida turistica.

Per la comprensione del presente articolo, basta ricordare due momenti importanti della storia legislativa.

Professione regolamentata già alla fine dell’800

La professione di guida turistica è – come noto – quella di più antica tradizione tra le “professioni turistiche”.

È stata, insieme a quella dell’interprete turistico, la prima a trovare espressa regolamentazione e riconoscimento a livello legislativo nell’ordinamento italiano.

Questa norma risale addirittura alla fine dell’800 (legge 23 dicembre 1888, n. 5888).

Era riconducibile ai «mestieri girovaghi». L’esercizio della professione veniva assoggettato alla vigilanza degli organi di polizia e al possesso di un certificato di iscrizione nell’apposito registro.

Il rilascio del certificato era condizionato principalmente a un preventivo giudizio di affidabilità morale. E solo secondariamente – per così dire – dall’idoneità tecnica.

La legge-quadro del 1983: criteri più selettivi per diventare guide turistiche

L’evoluzione della normativa in materia di “guide turistiche” – da quella appena citata alla legge-quadro sul turismo del 1983 – risulta caratterizzata dalla progressiva affermazione alla tutela dell’interesse pubblico.

Si punta sulla corretta diffusione e conoscenza del patrimonio storico-artistico e “culturale” del Paese e dei suoi territori.

Le guide turistiche, in questo senso, sono considerate un importante “veicolo”.

Al tempo stesso si pensa alla tutela del “turista-consumatore” e all’interesse dello stesso di ottenere dalle guide un servizio “di qualità”.

Il turista deve poter effettivamente acquisire – attraverso l’attività professionale di guide turistiche preparate e competenti – la corretta conoscenza del patrimonio culturale sito in un particolare territorio oggetto di visita.

Con la Legge Quadro nasce il riferimento legislativo, tuttora in vigore, secondo cui per esercitare la professione di guida turistica è obbligatorio sostenere un esame articolato.

Ed è previsto il rilascio dell’abilitazione tecnico-professionale.

Occorrono norme più incisive per frenare le guide abusive

Le preoccupazioni esplicitate dal Presidente nazionale di Federagit sono ancora in attesa di riscontro da parte degli organi istituzionali competenti.

Alla crescente difficoltà di inserire le Guide Turistiche in un quadro normativo che possa essere di sostegno nell’esercitazione di tale professione, si uniscono i tentativi di fermare il cosiddetto “abusivismo”.

Nelle maggiori città italiane si stanno diffondendo figure che si offrono di accompagnare gruppi e spiegare loro i siti di maggior prestigio.

Ma non hanno alcun titolo per farlo!

L’Angt: nelle grandi città i free tour stanno causando danni enormi

“Le nostre maggiori mete turistiche – dice Adina Persano, presidente dell’Angtsono purtroppo invase da gruppi condotti da abusivi di ogni nazionalità.

Esibiscono tesserini non validi, spacciandosi per guide abilitate.

Una deriva che ha raggiunto livelli intollerabili soprattutto nei grandi centri urbani, dove il recente fenomeno dei “free tour” crea danni enormi.

Gruppi itineranti vengono condotti da persone senza alcuna abilitazione.

Provengono da vari Paesi del mondo. E agiscono manovrate da grandi organizzazioni che offrono tour solo apparentemente gratuiti. Ma alla fine pagati poi con cospicue offerte.

Il risultato? Una secca perdita economica per i tanti veri professionisti”.

Il problema delle false Guide Turistiche si concentra soprattutto durante la stagione estiva e a ridosso delle principali festività.

Il “caso” Venezia: multe salate della Finanza agli abusivi

Nel periodo a cavallo dello scorso Ferragosto, ad esempio, la Guardia di Finanzia ha fermato tre Guide Turistiche a Venezia che stavano accompagnando un gruppo in San Marco.

Alla richiesta di mostrare loro il tesserino attestante l’abilitazione, le tre figure si sarebbero rifiutate. Sono dunque scattate multe da 1.000 ai 4.000 euro.

I Finanzieri hanno anche ispezionato le barche che vengono utilizzate per i “boat tour”.

I giri in barca a pagamento per i canali di Venezia vengono acquistati sui siti internet che propongono servizi turistici, per lo più spesso stranieri.

La gita in battello dura generalmente un’ora e comprende anche il consumo di un aperitivo a bordo.

La Guardia di Finanza ha identificato due barche, utilizzabili esclusivamente per fini privati, coinvolti nell’organizzazione dei “boat tour”.

Ai responsabili è stata revocata la patente nautica ed è stata comminata una multa di 2.775 euro.

Un aiuto concreto alle vere guide turistiche: la app “GimmeGuide”

Ma le Guide abilitate già operanti – o le aspiranti Guide – non si scoraggino.

C’è una notizia positiva in arrivo. Si tratta del battesimo a breve di una nuova App chiamata GimmeGuide.

L’ha ideata la start up Ageenda Wifi, fondata da Ullas Gallarato. L’app è stata presentata in Senato.

Di cosa si tratta nello specifico? È una vera e propria piattaforma di booking online che mette in contatto diretto, in tutta Italia, i visitatori con i luoghi d’arte e cultura con le guide turistiche abilitate.

L’interfaccia è abbastanza intuitiva.

Il turista potrà prenotare il servizio di guida, ad esempio per visitare un museo.

Ciascuna guida avrà un proprio profilo personale, in cui verranno rese pubbliche le proprie tariffe, le lingue parlate, un proprio portfolio. E ovviamente l’abilitazione ottenuta.

Primo passo verso il riconoscimento della professionalità delle guide turistiche

In pratica, un vero e proprio catasto, un registro online di tutte le guide abilitate suddivise per regioni geografiche.

Il portale – ha spiegato il founder di GimmeGuide, Ullas Gallarato in occasione della presentazione del progetto a Palazzo Madama – sarà presto online.

Per iscriversi le guide dovranno indicare il numero del loro patentino e la loro polizza Rc”.

Le maggiori associazioni di categoria hanno espresso grande entusiasmo.

Di sicuro si tratta di un primo grande passo verso il riconoscimento delle professionalità espresse dalle guide turistiche italiane.

E più in generale è anche un primo passo verso il rilancio del turismo in Italia.

Oggi più che mai il settore ha bisogno di professionalità e competenze per vincere le nuove sfide del mercato.

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