Turismi

I colori del lavoro: il mondo del turismo è sempre più rosa

Il mondo del lavoro è un mondo dai mille colori. Ci sono sfumature, nell’ambito professionale, che non sembrano poi così piacevoli ma, in fondo, di colori ce ne sono tanti. Per scoprire se, nel quadro del lavoro, per il rosa c’è spazio e quanto ce n’è, serve partire per un viaggio alla scoperta dei colori. Un viaggio, sì, perché, in effetti, nel mondo professionale, è del settore turistico che più vogliamo occuparci.

Una fotografia del mondo del lavoro in bianco e nero…

Nel mondo del lavoro, per esempio, c’è il nero. Il nero di un’assenza, il nero di un lavoro che manca e che, quando c’è, è appunto in nero, il buio di una ricerca infruttuosa, le tenebre in cui si rischia di precipitare a furia di rendersi sempre più conto di come la ricerca di un lavoro sia essa stessa lavoro. Ma un lavoro della peggior specie. Brancola nel buio chi cerca un lavoro e non lo trova e ha la sensazione di muoversi non verso la fine di un tunnel come quello della disoccupazione ma sempre più giù in un pozzo dove la parola opportunità perde di significato.

Il lavoro è anche bianco, a volte. Di un bianco che però è tutt’altro che rassicurante. È il bianco delle morti di chi, sul posto di lavoro, ha perso più di qualche ora fuori dall’orario per fare gli straordinari. È il bianco di chi vorrebbe passare subito una mano di vernice sulle verità scomode e insabbiare tutto con sabbia chiara e fine. Bianco su bianco.

… E il rosa?

Nella tavolozza dei colori che tingono il quadro della situazione lavorativa c’è spazio per il rosa? Alla tavola del successo professionale c’è posto per  le donne? In Italia forse no. Non ancora almeno. La nostra penisola, infatti, è nel fanalino di coda dell’Unione europea quando si parla di numero di donne occupate. Come spesso accade il nostro BelPaese si mostra bello sì ma anche cieco: la ricchezza della forza lavoro femminile ha infatti un valore inestimabile eppure l’Italia sembra ancora non essersene accorta.

Il mondo del lavoro continua così a giocare a un gioco in cui perdono tutti. Perdono le donne, che incontrano innumerevoli ostacoli nel loro tentativo di affermarsi e perde il mondo del lavoro perché non coglie la straordinaria opportunità di aprire le sue porte a una forza travolgente. Ma c’è una partita in cui le donne sembrano avere più punti a loro vantaggio. Nella guerra per il lavoro c’è una battaglia che le donne sembrano essere particolarmente preparate a combattere e vincere: è la battaglia professionale che si gioca sul terreno del turismo.

Le donne nel turismo in tre parole

Ma qual è la vera marcia in più che le donne hanno da offrire al turismo? Le marce, in realtà, sono addirittura tre:

1) Accoglienza

quel gusto per l’ospitalità squisitamente femminilepuò davvero fare la differenza in una struttura ricettiva. Chi viaggia desidera sentirsi accolto quando varca la soglia di un hotel e un albergo che riesce a far sentire i propri ospiti importanti è un albergo con una carta importante da giocare.

2) Attenzione

l’esperienza di un viaggio è composta da molti più elementi di quelli che si potrebbe immaginare a un’analisi superficiale. Una vacanza rivela il suo volto più vero nelle cose più piccole per questo gli occhi acuti di una donna, capaci di cogliere l’importanza dei dettagli, sono un’arma efficace per conquistare anche i clienti più ostici.

3) Relazione

una struttura alberghiera, un ristorante, un locale in cui i turisti vanno per respirare l’aria della città che stanno visitando, in fondo non è altro che un edificio. Mura, intonaco, un tetto. A fare la differenza, la vera differenza, è il personale che queste mura le abita e che con il suo modo di fare rende più piacevole la permanenza di chi è di passaggio. La forza lavoro rosa può rendere più roseo anche il soggiorno dei viaggiatori: il turismo ha quindi tutto da guadagnare dall’aumentata presenza di donne.

Ed è di solo qualche giorno fa la nostra infografica sulle Imprese Rosa nel Turismo in Italia, elaborata sui dati dell’Osservatorio dell’Imprenditoria femminile di Unioncamere e che fotografa il ruolo delle donne nel fare “impresa nel turismo”.

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