Turismi

Il turismo e la cultura… del guadagno

Ogni viaggio, anche il più lungo, comincia con un passo. Il percorso che porta un luogo a diventare ambita meta turistica e a trarre, da questo status, benefici economici, non fa eccezione.

Il primo, piccolo ma fondamentale passo che una città può fare per incrementare le sue entrate provenienti dal turismo è intraprendere un viaggio alla scoperta del proprio patrimonio culturale a 360 gradi. A patto di non fermarsi lì. Quando si ha un’opportunità – e l’Italia ne ha tante – bisogna sfruttarla appieno.

Non solo arte

È facile collegare il concetto di turismo culturale alle opere architettoniche, alle sculture, ai quadri, alle mostre e ai musei pieni di opere d’arte. In realtà anche le tradizioni contribuiscono alla formazione dell’anima di un luogo e quindi a costruire la sua cultura. Le possibilità del turismo culturale di dare un impulso importante all’economia di un Paese sono quindi innumerevoli.

Gli eventi culturali, infatti, possono stuzzicare l’interesse dei turisti offrendo loro momenti di svago per cui molti viaggiatori sono disposti a spendere. Ma non solo: per approfondire la cultura di un territorio i turisti si trovano infatti a stretto contatto con diversi settori, così il turismo diventa una forza che a sua volta irradia i suoi benefici verso altri ambiti dell’economia locale. Insomma: al turismo culturale si può affidare un ruolo di prim’ordine nei progetti di sviluppo del territorio.

Le chiavi di volta del turismo culturale: emozioni e partecipazione

Un turista, oggi, vuole sentirsi parte integrante del viaggio. Non intende un mero spettatore della propria vacanza; vuole essere l’attore protagonista. Il turismo culturale, quindi, non interpreta la cultura come la presentazione sterile e arida di nozioni, lo sfoggio dell’erudizione.

Il turismo culturale è capace di innescare un circolo virtuoso in cui il turista spende ed è felice di farlo, a patto che entrare a contatto con la cultura di un posto sia l’occasione di abbeverarsi a una fonte capace di stimolare mente e cuore.

La cultura vende?

Il profilo del turista culturale per eccellenza è quello di una persona adulta, generalmente con una formazione e una cultura superiore e un buon potere d’acquisto. Attirare turisti appartenenti a una fascia economica medio-alta attraverso progetti culturali vuol dire perciò regalare alle aziende del luogo la possibilità di avere flussi di nuovi potenziali clienti.

Chi meglio investe più fa spendere

Ciò per cui i turisti sono più disposti a pagare, spesso sono cose che non ci si può limitare a comprare. Bisogna cioè viverle sulla propria pelle. I turisti acquistano ciò che permette loro di costruire ricordi e tornare a casa con i bagagli pieni non solo di souvenir materiali ma anche – e soprattutto – di esperienza.

Investire sulla valorizzazione della cultura di un territorio vuol dire quindi guardare al patrimonio culturale come a un magnifico strumento da usare per costruire una melodie di offerte diverse. Una proposta per ogni orecchio.

La cultura, insomma, se supportata da una buona promozione, da un buon marketing turistico, può dare una grossa spinta alla spesa e spronare i viaggiatori a mettere mano al portafogli per vivere appieno l’esperienza del turismo culturale. Ma tutto ciò è possibile solo se il distretto culturale è orchestrato a regola ad arte al fine di offrire a ogni cliente la soluzione più adatta.

Anche in questo caso l’improvvisazione non porta da nessuna parte, mentre una proposta ben orchestrata – e naturalmente diversificata – permette di centrare gli obiettivi prefissati. Ossia fare di una proposta culturale un prodotto turistico.

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