Hospitality Management

L’Hotel a gestione familiare nel 2012. Sogno, crisi e social networking

In principio c’era il sogno originaledell’albergatore.

Molti albergatori hanno scelto questo mestiere per la loro indole caratteriale: amore dell’ospitalità, desiderio di socializzazione, di offrire servizi, curare la clientela, scoprire persone di altre nazioni.

E in effetti questa attitudine, generata dal sogno originale (ossia quello di “dare ospitalità”), ha creato nelle aziende un beneficio diretto, elevando l’occupazione e generando, di conseguenza, buoni fatturati.

Fino a qualche anno fa il ricavo medio per camera, nel caso sopracitato, ovviamente era più che soddisfacente e l’imprenditore/albergatore aveva finanze e strumenti per poter acquisire personale, guadagnando così tempo libero per stare in famiglia o per costruire ulteriori opportunità imprenditoriali.

Basti come esempio concreto il caso di diverse località venete (e  non solo), come Jesolo, Abano Terme, Verona e la stessa Venezia: diversi imprenditori hanno costruito negli anni ‘50 e ‘60 più di un albergo, che oggi sono ancora – per la maggior parte – a gestione familiare.

La crisi economica globale, le nuove opportunità di comunicazione diretta verso nuovi target di riferimento: Social Networking, Tripadvisor e OTA

Il “sogno originale” dell’albergatore si incrina nel momento in cui la crisi di mercato porta ad un cambiamento radicale del suo atteggiamento.

La carenza graduale, ma continua, di fatturato porta l’imprenditore a doversi scontrare con difficoltà oggettive. La clientela più problematica diventa difficile da trattare e viene quindi mal sopportata. Tutto ciò nel 2012 provoca automaticamente una serie di conseguenze immediate: la recensione negativa su Tripadvisor o su Booking.com!

Le recensioni negative portano quindi ad un’ulteriore diminuzione di fatturato che trascinano l’impresa – e di conseguenza la famiglia –  in una spirale negativa da cui è difficile uscire se non con un aiuto esterno da parte di un consulente (o di un partner in business)  foriero di novità e dotato di uno sguardo attento al futuro dell’Hotellerie.

L’azienda in difficoltà prevede automaticamente uno sforzo maggiore da parte del titolare che, per compensare la mancanza di fatturato, si mette in prima persona a sostituire ad interim determinati ruoli aziendali che l’Hotel non è più in grado di sostenere.

Tutto ciò non fa che peggiorare la situazione: in realtà la vera risposta all’abbassamento dei profitti dovrebbe essere a livello amministrativo, commerciale e di marketing.

Pur essendoci un problema oggettivo e congiunturale di effettiva crisi economica internazionale, in realtà gli Hotelier che oggi risentono della crisi, lo devono soprattutto ad una carenza di “formazione e aggressività” per quanto riguarda le nuove forme di comunicazione: dai Social Network, alla versatilità tariffaria, dal Review Management fino alla carenza totale di preparazione su campagne di Branding.

Il sito ufficiale dell’Hotel non deve più essere interpretato come semplice “depliant online”, o magari come semplice vetrina delle proprie offerte speciali, ma è uno strumento indispensabile che si fonde completamente con tutte le nuove strategie di comunicazione sociale.

Ci sono nuovi vocaboli che stanno entrando nel mondo dell’Hotel Marketing che devono essere affrontati di petto, soprattutto da quelle imprese alberghiere a gestione familiare che si trovano più in difficoltà:

Revenue Management, Social Networking, Advertising Diretto, Brand Hijacking, Content Curation.

Tutti questi termini sono entrati, o sono in procinto di entrare,  di prepotenza, nel mondo del marketing alberghiero e rappresentano sicuramente delle nuove sfide. Ma queste strategie di Marketing sono anche delle immense opportunità per una nuova forma di mercato trasversale a tutte le fasce di età, nazione, status sociale ed economico.

E la cosa più incredibile di queste nuove forme di business sta anche nella loro accessibilità: per la maggior parte gratuita o comunque assolutamente sfruttabile economicamente dalla piccola e media impresa.

La vera forma di selezione naturale a cui stiamo assistendo nel mondo dell’Hotellerie (ma che non è certamente l’unico settore coinvolto da questa rivoluzione social-tecnologica) sta quindi nella conoscenza e nella adattabilità a questi nuovi mercati, che il mondo tecnologico ci ha portato e che sono solo destinati a crescere in un contesto sempre più a discapito dei mercati tradizionali a cui l’Hotellerie era abituata (Tour Operator, Agenzie di Viaggi, Fiere).

Mai come oggi sono l’informazione e la formazione il valore aggiunto che creerà un divario sempre più incolmabile tra quelle aziende che cavalcheranno i nuovi mercati e quelle che invece li subiranno passivamente.


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