Turismi

Cosa fare dopo il diploma Turistico

Cosa fare dopo il diploma Turistico o Alberghiero

Cosa fare dopo il diploma Turistico o Alberghiero? Il diploma è senza dubbio il primo, grande traguardo che si raggiunge nel percorso verso la futura carriera lavorativa.

Ma, per molti studenti, è anche il momento in cui si interroga sulle scelte future.

Decidere cosa fare, una volta concluso il ciclo di studi, non è mai semplice. E richiede l’esigenza di ritagliarsi il tempo necessario per valutare attentamente tutte le differenti possibilità. Ciò per essere sicuri di compiere una scelta valida, che tenga conto delle proprie capacità e delle proprie inclinazioni.

Gli istituti superiori dedicati al settore turistico e a quello alberghiero hanno il vantaggio di poter offrire un numero maggiore di possibilità. Permettono, infatti, di decidere di lavorare non appena ottenuto il diploma.

Tuttavia, l’ampia varietà di scelta rischia di essere controproducente se non si esaminano approfonditamente tutte le opportunità.

A tale scopo risponde Goethe – Giornate di Orientamento & Empowerment Tourism Hospitality Evolution.

Goethe è un evento digitale a cui partecipano le Scuole per orientare gli studenti delle classi del Turistico, dell’Alberghiero e del Linguistico al post-diploma sia nel proseguire gli studi o ad imboccare il lavoro.

Le possibilità da considerare dopo il diploma Turistico o Alberghiero

Ecco una breve panoramica su quali strade si possono intraprendere al termine dell’istruzione superiore.

1. Formazione universitaria. Scegliere di proseguire gli studi per poi laurearsi è una delle scelte più gettonate. Consente di ottenere un titolo qualificante, ma implica di dover dedicare altri anni allo studio.

2. Istruzione tecnica superiore. Per chi vuole continuare a formarsi, però, l’Università non è l’unica opzione. Ci sono, infatti, anche gli ITS (istituti di istruzione tecnica superiore), che sono strumenti validi per ottenere un’alta specializzazione tecnica. Hanno durata biennale e uniscono attività didattica ed esperienza diretta grazie agli stage. Frequentandoli, si consegue il Diploma di Tecnico Superiore.

3. Scuole di Formazione Professionale Regionali. Sulla scia degli ITS si inserisce la FPR (Formazione professionale regionale). Si tratta di corsi pensati per formare i profili professionali correntemente richiesti dal mercato del lavoro, oppure per qualificare i profili già esistenti.

4. Corsi di formazione professionale specialistica. Qualificarsi in determinati ambiti e maturare le competenze necessarie a ricoprire uno specifico ruolo è possibile, poi, scegliendo di frequentare un corso di formazione professionale organizzato da altre scuole, business school o enti formativi specializzati. La scelta è molto ampia ed è davvero possibile individuare la proposta più adatta alle esigenze di ognuno.

5. Master e Masterclass. Rappresentano i momenti formativi più avanzati che possono essere raggiunti. Sono il completamento ottimale degli studi.

6. Lavorare. Tra le possibilità da valutare c’è, naturalmente, anche quella di iniziare a lavorare subito.

Università: i percorsi post diploma per l’indirizzo turistico

A conclusione del quinquennio di studi,  sono molteplici le alternative che si possono opzionare.

A cominciare dall’Università. In Italia, infatti, sono disponibili numerosi corsi di laurea dedicati al mondo del turismo. Qui se ne indicano i principali.

Scienze del Turismo – Si tratta sicuramente della facoltà più completa tra quelle specificatamente dedicate a questo comparto. Il corso, tra l’altro, offre l’opportunità di selezionare tra più indirizzi.

– L’indirizzo manageriale fornisce competenze gestionali, finanziarie e di marketing, insieme a competenze analitiche per valutare le interazioni tra settore turistico, tessuto socio-economico e ambito culturale.

– Quello di comunità locale è orientato a fornire le competenze necessarie a costruire l’offerta turistica in base alle specifiche della realtà territoriale nella quale si inserisce.

– Il percorso del turismo dello sport mira a sviluppare competenze di tipo promozionale, organizzativo e gestionale, legate al binomio sport-turismo.

Economia e Gestione dei servizi turistici – È la facoltà giusta per chi desidera gestire un’impresa turistica oppure ricoprire mansioni gestionali all’interno di aziende del settore turistico. Nell’ambito del marketing, della contabilità e del bilancio, della finanza o della gestione del personale e della programmazione. Il corso apre la strada alla carriera direttiva negli stessi segmenti aziendali.

Turismo per i beni culturali – Questo percorso universitario rappresenta l’anello di congiunzione tra il mondo dell’arte e quello del turismo. Alla formazione di base in ambito storico, archeologico e archivistico, la facoltà unisce la formazione nel campo socio-economico, giuridico e gestionale. E competenze nei settori della comunicazione, della promozione e del marketing.

Università: i percorsi post diploma per l’indirizzo alberghiero

Anche i diplomati dell’indirizzo alberghiero che abbiano intenzione di proseguire gli studi dispongono di un ampio ventaglio di possibilità.
Tra le diverse proposte disponibili, se ne segnalano alcune delle più frequentate.

Alcune, come le seguenti, riguardano aspetti legati alle caratteristiche dei cibi:

Laurea in Scienze e tecnologie alimentari – Gli sbocchi occupazionali riguardano l’industria della produzione e della distribuzione alimentare. Sia di alimenti che di bevande. L’obiettivo è il miglioramento dei prodotti (dal punto di vista qualitativo ed economico) e del processo produttivo (per sostenibilità e innovazione).

• Scienze della nutrizione umana – Forma professionisti idonei a verificare l’idoneità degli alimenti dal punto di vista del valore nutrizionale, della composizione, dell’efficacia funzionale, della sicurezza per il consumo umano.

Altre sono più legate al management o al marketing:

Corso di laurea in Scienze e tecnologie della ristorazione – I futuri laureati maturano competenze sulla gestione delle aziende ristorative e sul servizio, ma anche sulla sicurezza e qualità dei processi di preparazione, conservazione e distribuzione di cibo e bevande.

• Scienze Gastronomiche – Fornisce competenze inerenti alla valorizzazione e conoscenza degli alimenti e delle aree di produzione. Accanto agli aspetti qualitativi, nutrizionali e produttivi degli alimenti, il corso affronta quelli culturali, economici, storici e psicologici degli stessi.

ITS, l’alternativa agli atenei

Per chi non volesse scegliere la formazione universitaria, un’efficace alternativa è rappresentata dagli ITS, ovvero i corsi di Istruzione tecnica superiore.

Questa tipologia di formazione è formulata per rispondere alle esigenze reali del mercato del lavoro. Fornisce il Diploma di Tecnico Superiore, che certifica competenze corrispondenti al V livello del Quadro europeo delle qualifiche. Il diploma, poi, specifica la figura nazionale di riferimento e la relativa area tecnologica cui appartiene.

I vantaggi di questo percorso si traducono, per prima cosa, in una maggiore occupabilità.

La percentuale di chi trova lavoro supera l’80% degli studenti.

I tecnici diplomati ITS sono più richiesti dalle aziende, perché possiedono competenze specialistiche certificate.

Nel corso dei due anni di studio, i corsi ITS consentono di fare esperienza diretta nel settore scelto. Il 30% dell’orario di studio è, infatti, riservato ai tirocini formativi.

A ciò si aggiunge la possibilità di svolgere dei tirocini all’estero e di avere, in veste di docenti, imprenditori e professionisti qualificati.

Le proposte formative, in questo ambito, sono davvero numerose. Ci sono corsi adatti a soddisfare le esigenze di una vasta platea di utenti. Solo a titolo esemplificativo, si citano qui alcuni percorsi dedicati ai diplomati del comparto turistico ed alberghiero:

1. Marketing turistico
2. Hospitality Manager
3. Restaurant Business Management

I corsi FPR ed i corsi di formazione professionale

Un altro tassello che si può aggiungere al proprio portfolio formativo sono i corsi FPR (formazione professionale regionale) ed i corsi di formazione professionale specialistica.

I primi – organizzati dagli enti regionali o da organismi riconosciuti – erogano competenze teorico-pratiche che si concludono in un attestato delle competenze maturate.

Possono essere rivolti a inoccupati, a neodiplomati o a persone che necessitano di riqualificare le proprie competenze.

L’offerta è ampia, e si differenzia da regione a regione.

Per quel che riguarda, invece, i corsi professionali specialistici, questi sono generalmente organizzati da scuole o enti di formazione specializzati.

Oggi le proposte formative di questa tipologia sono altamente qualificate e consentono a che sceglie di frequentarle di maturare competenze specialistiche di elevato profilo.

Optare per un corso professionale, pertanto, presenta dei vantaggi concreti, che si traducono in strumenti utili per raggiungere il traguardo professionale desiderato.

Anche grazie alle certificazioni rilasciate e all’ampliamento della rete di contatti che comportano.

Generalmente, tali soluzioni affiancano alla parte didattica anche una fase pratica (come dei laboratori, dei project work oppure degli stage), che permettono agli iscritti di mettere in pratica gli insegnamenti acquisiti e fare esperienza diretta sul campo.

Per quel che riguarda l’ambito turistico, le proposte sono davvero numerose, trattandosi di uno dei settori economici che mantengono un indice positivo, anche in termini di livelli occupazionali.

Formazione avanzata: i Master e le Masterclass

Un’altra possibilità è quella dell’alta formazione.

Il gradino più alto che si può raggiungere, dopo la laurea, è il Master. Che sia di primo o di secondo livello, o di erogazione di una Business School focalizzata sul turismo, questo percorso ha l’obiettivo di approfondire le conoscenze conseguite attraverso la laurea.

Grazie al master, possono essere perfezionate le competenze specifiche attinenti al percorso di studi già intrapreso.

Il Master assicura un titolo riconosciuto a livello internazionale, è un importante riconoscimento accademico e permette di arricchire il curriculum in maniera significativa.

Ma non è solo questo. Il Master, infatti, ha una valenza operativa in più rispetto ai corsi di laurea.

Lavorare sui progetti, confrontarsi con i dirigenti delle aziende, fare networking, testare le dinamiche del mondo di lavoro: chi frequenta un master ne ha l’opportunità.

Nel settore non accademico, invece, una tipologia formativa ad elevata specializzazione è data dai Master specialistici e dalle Masterclass.

Le Masterclass sono corsi che non si limitano ad “insegnare” un argomento, ma che puntano a trasferire l’esperienza del maestro agli studenti.

Si tratta di uno strumento che garantisce un apprendimento in profondità grazie all’interazione che si crea tra docente ed allievi.

L’insegnate mostra come svolgere un’attività e come effettuare una performance e gli studenti mettono in pratica, in tempo reale, quanto osservato.

Una metodologia basata sulla personalizzazione, sulla condivisione e sul feedback.

Commenta l’articolo e partecipa alla discussione