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Chi spende di più negli alberghi italiani?

Capita spesso che nel mettere in atto strategie efficaci per attrarre visitatori si debba fare riferimento ai numeri e alle statistiche. E capita anche che per prevedere e pianificare gli arrivi futuri, si debbano esaminare i risultati degli anni passati, sondando i tempi di permanenza degli ospiti, le quantità di afflussi per i periodi di alta o bassa stagione, le mete più ambite, i pacchetti e le offerte più desiderate, etc.

Tra i dati statistici balzano subito all’occhio (e che dovrebbero far riconsiderare l’organizzazione e la promozione da parte delle strutture turistiche) quelli che si riferiscono ai viaggiatori cosiddetti “top spender”, ossia quei turisti che non solo provengono anche molto da lontano per visitare un certo numero di località, ma che durante il loro soggiorno fanno registrare anche una sensibile propensione a spendere cifre consistenti in servizi, alloggi, divertimento e tanto altro.

In testa alla classifica ci sono i turisti statunitensi

I dati che vi stiamo anticipando provengono dalla classifica redatta da Hotels.com, il sito di prenotazioni online degli hotel. L’azienda in questione, ha redatto un Hotel Price Index (ossia un Indice di prezzi degli alberghi) dal quale risulta chiaramente che sono stati i turisti americani a spendere più degli altri per soggiornare negli alberghi italiani durante il 2013, con tariffe che si aggirano su una media di 147 euro a notte, in linea con quella dell’anno precedente.

Un dato, questo, che sicuramente dovrà far riflettere gli addetti del settore. E che suggerisce di orientare la loro promozione turistica soprattutto verso gli Usa. A maggior ragione perché i dati sulla spesa turistica elaborati da Bankitalia parlano – sempre per il 2013 – di una spesa media giornaliera ancora più elevata: 182 euro. Si sfiorano, in altre parole, i costi sostenuti per i viaggi di nozze (208 euro al giorno).

Un’analisi ancora più approfondita sul dato Usa la offre il Centro internazionale di studi sull’Economia turistica dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Il direttore del Ciset, Mara Manente, facendo riferimento ai dati di Bankitalia, evidenzia una crescita dell’11% della spesa sostenuta dai turisti statunitensi.

Le mete privilegiate sempre le stesse: Roma, Firenze e Venezia. Il 60% delle loro notti le trascorrono in queste città d’arte. Ma nel 2013 una buona fetta della torta l’hanno conquistata anche Lombardia (9%) e Campania (7%).

Il direttore del Ciset sottolinea anche un altro aspetto da non trascurare: per quanto riguarda le vacanze leisure, i turisti a stelle e strisce scelgono l’Italia soprattutto per motivazioni di carattere culturale (82%). Più in generale le motivazione che spingono i turisti americani a visitare il Bel Paese c’è lo svago (56,6%), seguito dai motivi di studio (19,7%), dalle visite ai parenti o agli amici (10,5%).

Lo svago assorbe il 68% delle spese, lo studio il 10%, mentre le visite ai parenti non vanno oltre il 5,5% della ricchezza distribuita sul territorio. In ogni caso la propensione alle vacanze in Italia è data in aumento.

Buona anche la spesa dei turisti provenienti da Australia e Singapore

Tornando alla classifica di Hotels.com, seguono – tra i turisti più disposti a sborsare – quei visitatori che provengono dal continente australiano e da Singapore. Questi ultimi si attestano su di una media di spesa intorno ai 141 euro. Ma questa media per gli australiani risulta essere in calo del 2% rispetto al 2012. Per i singaporiani resta stabile.

Da questa classifica, in particolare, emerge che i viaggiatori che sono più disposti a spendere sono soprattutto quelli di lungo raggio. Sempre nella parte alta del ranking, dopo Singapore, ci sono i turisti che provengono dal Sudafrica, Brasile, India, Giappone, Norvegia (unica eccezione nel nostro continente), Cina, Hong Kong, Colombia, Messico e Canada, tutti con una spesa effettiva superiore ai 130 euro di media a notte.

Gli europei snobbano l’Italia

Il portale di prenotazioni alberghiere Hotels.com ha stilato una classifica di 37 nazioni. Tra queste proprio le nazioni europee e i relativi viaggiatori risultano essere ai piedi della classifica quanto a propensione a spendere negli alberghi italiani: quelli che hanno speso di meno in assoluto sono i polacchi, con una media di 83 euro a notte, subito seguiti da greci, ungheresi, cechi e spagnoli, tutti nello stesso gruppo di viaggiatori più “avari”, che in media hanno speso al di sotto dei 100 euro per notte.

Con gli olandesi, invece, la media si alza nuovamente a 100 euro, mentre per quanto riguarda i tedeschi (che hanno ridotto la spesa del 7%) e i francesi, essi hanno pagato, rispettivamente, in media 103 e 104 euro. La parte bassa del ranking è completata dal Portogallo (con media di spesa di 106 euro) e la Finlandia (111 euro): entrambi i Paesi fanno registrare un incremento di spesa del 4%.

Questi ultimi dati testimoniano un’economia turistica ridotta nel Vecchio Continente rispetto al resto del mondo. In parte lo si deve soprattutto alla crisi economica e alla spirale recessiva che, nonostante i pigri segnali di ripresa, ancora oggi affligge gli stati europei.

Da notare come manchi all’appello il mercato turistico russo che con molta probabilità utilizza poco le prenotazioni online e il sito di Hotels.com

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