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Dai voce ai tuoi viaggi: 5 vocali per creare un travel blog capace di parlare davvero ai lettori

La blogsfera è fatta così: invade tutti i campi, diventa parte integrante di tutti i settori, entra in gioco in ogni ambito e invita quell’ambito fuori a giocare. Perché avere un blog, in fondo, è questo: un continuo tirar fuori qualcosa che si ritiene meritevole di essere condiviso. A volte poi i blog raccontano le gesta di chi “fuori” ci va davvero: i travel blog crescono di giorno in giorno ma per essere una voce fuori da un monotono coro occorre imparare a parlare ai lettori.

A come Aspettative: i tuoi lettori si aspettano che tu, da bravo travel blogger, viaggi tanto e bene

Un blog di viaggio deve essere nutrito: in poche parole per scrivere un travel blog devi viaggiare. Immagina il tuo spazio virtuale come un giardino: i biglietti con le più disparate destinazioni sono come semi che ti occupi di piantare e che, con la tua abilità nel raccontare, annaffi amorevolmente per poi donarne i frutti ai tuoi lettori. Se smetti di viaggiare, se smetti di immergerti completamente nei luoghi che visiti, come puoi aspettarti che i tuoi lettori si sentano pervasi da ondate di emozione leggendo le tue parole? Un travel blogger ha quindi bisogno di viaggiare molto ma non solo quantitativamente: ciò che conta, infatti, è anche e soprattutto la qualità del viaggio stesso. Un travel blogger può avere sempre la valigia pronta ma se dimenticherà ogni volta di portare con sé, nel suo bagaglio, l’elemento più importante non potrà portare nessun racconto come souvenir a chi lo segue: se lascia a casa la voglia di scoprire la valigia del suo blog resterà…vuota di esperienze.

E come Esperienza: i lettori non cercano una brochure ma il racconto di una storia

Tutti, al ritorno, possono avere un bagaglio più pieno. Peccato però che non tutti i bagagli siano in grado di conquistare i lettori. Un travel blog non è un sito aziendale: lo scopo non è quello di realizzare contenuti che parlino in maniera asettica di quell’albergo o di quel ristorante. Un blog di viaggi è un contenitore di esperienze, uno scatolone pieno di foglietti in cui un viaggiatore ripone tutti i bigliettini che si ritrova a scrivere durante la sua vacanza e poi, magari, al suo rientro, lo riempie anche con un lungo resoconto di ciò che di quella vacanza gli resterà per sempre dentro.

I come Intensità: un travel blog deve saper essere coinvolgente

Un post su un travel blog deve essere per i tuoi lettori una finestra aperta sul tuo viaggio. Bando alle tende quindi: il lettore vuole essere travolto dalla passione che hai profuso nel tuo viaggio, vuole leggere, senza troppi filtri, del bello e del brutto che hai vissuto nel corso della tua vacanza. Chi ti legge vuole essere catapultato lì, nel luogo del tuo viaggio. Hai camminato per ore lungo un sentiero impervio? Se i tuoi lettori sentono, a ogni parola, la sensazione chiara e distinta dei sassi duri sotto i piedi stanchi allora sì, il tuo lavoro è davvero riuscito.

O come Occhio: perché un travel blogger non deve mai perdere di vista i dettagli

Se sei un travel blogger tra i tuoi compiti rientra anche quello di mostrare, a chi ti segue, come spesso l’essenza di un viaggio si nasconda nelle piccole cose. Probabilmente è più semplice, di fronte a un paesaggio di indiscutibile bellezza, cedere alla tentazione di percorrere strade già battute: ecco quindi una sfilza di cartoline tutte uguali dove manca però uno sguardo particolare. È più difficile cogliere come il sole, tramontando, disegni qualcosa su una foglia così piccola da sembrare dimenticata anche dai rami. Il vero obiettivo di un travel blogger è saper anche emozionare usando come obiettivo non solo quello della macchina fotografica ma il suo modo di guardare alle cose.

U come Unicità: le peculiarità di un blogger sono davvero uniche quando sono evidenti anche negli imprevisti

Il viaggio è la metafora perfetta della vita: tant’è che, proprio come accade nella vita di tutti i giorni, anche i viaggi più riusciti difficilmente non vengono segnati da qualche imprevisto. Un travel blogger è cristallino: mostrare i lati negativi di un viaggio può essere un’ottima occasione per raccontare anche l’altra faccia della medaglia. L’importante, come al solito, è riuscire a farlo tenendo sempre a mente il vero scopo: regalare al lettore un viaggio se non reale almeno fatto di parole.

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