Pescaturismo, in estrema sintesi, significa vivere la quotidianità dei pescatori. Trascorrere una notte a osservarli mentre gettano le loro reti in mare. Ascoltare le loro storie. E poi la festa quando il pesce arriva a tavola. Anche questo è turismo.
Questa nicchia di turismo sta conoscendo un discreto sviluppo negli ultimi anni. Rappresenta una risorsa per quelle realtà marinare meno note al grande pubblico, ma non solo. Si tratta di un turismo che ha ragion d’essere ovunque c’è mare e un viaggiatore che cerca un’esperienza diversa e più genuina rispetto a quelle del turismo per così dire tradizionale.
I turisti stanno cambiando perché stanno cambiando i loro bisogni, perché si stanno affacciando sempre nuovi desideri e spetta a chi nel turismo opera e ogni giorno si impegna per fornire ai turisti ciò che vogliono cercare di carpirne gli interessi, individuarne le nuove necessità
E’ destinato a crescere di un ulteriore 3%, secondo il Centro Studi di Lega Pesca, il pescaturismo (escursioni giornaliere) e l’ittiturismo (alloggio e ristorazione), le due forme di turismo “blu” che vedono protagonisti i pescatori e le tradizioni marinare del nostro Paese, insieme alle tecniche
