Turismi

Il settore crocieristico nell’era post Covid-19

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Il settore crocieristico è stato senza dubbio tra i più colpiti durante la prima fase della pandemia.

Lo stop forzato alle “città galleggianti” ha avuto pesanti ripercussioni sui conti delle aziende del settore.

In serie difficoltà anche i lavoratori. Di punto in bianco si sono ritrovati a fare i conti con licenziamenti e cassa integrazione.

O, ancora, con i mancati rinnovi dei contratti stagionali.

Migliaia di persone di colpo hanno praticamente smesso di lavorare. E c’è anche chi ha rinunciato per sempre, come evidenziato da alcuni sondaggi sul turismo post pandemia.

Anche l’economia indotta ha accusato il colpo.

All’improvviso sono sparite le tantissime persone che a ogni porto si fermavamo per visitare le città. Spendendo i loro soldi nei ristoranti e nei negozi.

I turisti si sono volatilizzati. Lasciando in un silenzio spettrale le varie località toccate dalle navi da crociera.

Ripartono le crociere, con un obiettivo: fare più e meglio di prima

Anche se l’emergenza è tutt’altro che finita, l’incubo sembra via via svanire con il passare dei giorni.

Le vaccinazioni permettono se non altro di convivere con il virus. E di fare una vita più o meno normale.

In effetti, seppur tra qualche novità e cambiamenti imposti dalle misure di prevenzione, le navi sono tornate a solcare i nostri mari.

L’obiettivo, manco a dirlo, è quello di tornare ai livelli pre covid.

Qualche segnale incoraggiante già c’è.

Rispetto allo scorso anno sulle navi si è registrato un incremento record di passeggeri pari al 325%, rivelano i dati presentati da Risposte Turismo durante la decima edizione di Italian Cruise Day.

Si è cioè passati dai 645mila del 2020 ai 2.740.000 del 2021.

I numeri record del 2019 per ora sono un miraggio

La ripresa già si avverte. Ma la strada da fare è ancora lunga: nel 2019 si registrarono la bellezza di 12 milioni di passeggeri.

Non sarà facile recuperare terreno, almeno nell’immediato. A maggior ragione perché la pandemia crea ancora un clima di incertezza.

I numeri raccontano l’avvio della ripresa, certo. Ma le cifre record pre-covid ad oggi sono oggettivamente lontane.

Dagli inizi del Nuovo Millennio, in effetti, il settore crocieristico aveva fatto registrare una crescita esponenziale.

Se in passato le crociere erano solo un lusso per pochi, oggi sono decisamente alla portata di tutti.

I numeri appena elencati parlano chiaro.

Il covid purtroppo ha bruscamente stoppato un trend in decisa crescita.

Ma ora, come visto, si prova a ripartire. In tutti i sensi.

La testimonianza di Luigi Bavona, direttore di crociera

Per fare il punto della situazione o, meglio, un viaggio tra passato, presente e futuro nel mondo delle crociere, ne abbiamo parlato con un direttore di crociera: Luigi Bavona.

Originario delle Marche, 56 anni, è stato direttore di crociera prima a bordo delle navi di Costa Crociere e ora su quelle di MSC.

Proprio grazie all’esperienza di manager maturata negli anni, ha messo le sue competenze anche al servizio di diversi percorsi di formazione.

Conosce a fondo il settore crocieristico: dall’organizzazione dei servizi alla gestione delle risorse umane.

Ed ora è anche testimone diretto degli effetti della pandemia sul comparto.

Ha voluto raccontare la sua esperienza a FormazioneTurismo.com.

Il mondo delle crociere prima del lockdown

Signor Bavona, com’era messo il settore delle crociere prima della pandemia?

“Il settore crocieristico nell’ultimo decennio ha raggiunto un successo inimmaginabile fino a qualche tempo fa.

Nuove navi ordinate da parte di tutte le maggiori compagnie crocieristiche.

Nuove classi di nave, nuove destinazioni, nuove e tante opportunità di lavoro sia a bordo sia a terra.

Questa crescita ha avuto ricadute positive anche sull’indotto.

Un esempio? Prendiamo Ancona, città di 70.000 abitanti.

Ebbene: ogni settimana, nel periodo estivo, arrivavano circa 4.000 passeggeri, più 1.500 membri di equipaggio.

Lo stesso accadeva a Trieste, Genova, Brindisi, Bari etc.

Tutte queste persone scendevano a terra, facevano acquisti, consumavano al bar e compravano souvenir e altro ancora.

Pensi che a Venezia attraccavano anche 10 navi in un solo giorno. I calcoli sono facili da fare”.

”Travolti da un uragano di paure e sconforto”

A marzo del 2020 tutto è cambiato: l’Italia è finita in lockdown, tutto il mondo ha cominciato a tremare. Cosa è accaduto sulle navi da crociera?

“Purtroppo il Covid-19 è arrivato come un uragano e ha sconvolto tutto e tutti.

Ha portato via sogni e certezza, azzerato progetti e futuro.

Io ero a bordo in quei giorni.

Siamo entrati in un vortice di emozioni e reazioni, paura e coraggio, solidarietà e sconforto.

Ci arrivavano mille informazioni che arrivavano, contraddittorie dato il momento, ma comprensibili.

Eravamo salpati da Genova il 28 febbraio, dovevamo arrivare in Israele, Cipro, Grecia.

Ma man mano che andavamo avanti ci si chiudevano i porti in faccia”.

Da Genova a Pesaro: viaggio in un’Italia deserta e spettrale

“Abbiamo fatto ritorno in Italia l’8 marzo.

Dopo qualche giorno, 13 marzo, sono sbarcato a Genova in una situazione spettrale!

Eravamo partiti con tutti i negozi aperti, con la vita che scorreva nelle vene delle città.

Ci siamo ritrovati a prendere un taxi con mascherine in faccia, plexiglass a dividere i posti e mille precauzioni da parte del tassista.

Arrivato in aeroporto, dove noleggiai un’auto, mi dissero che ero il primo cliente da un po’ di tempo a quella parte.

In autostrada, da Genova a Pesaro, il deserto: avrò incrociato, in entrambe le direzioni, non più di 15 auto”.

L’obiettivo di MSC: tornare a pieno regime già nel 2022

Solo verso la fine dell’estate le navi sono tornate a solcare il Mar Mediterraneo. È così?

“Con le crociere siamo stati fermi fin dopo ferragosto, quando è ripartita una sola nave: la MSC Bellissima.

È ripartita con un protocollo ferreo che è diventato d’esempio e punto di riferimento per tutte le compagnie di navigazione”.

Una scelta rischiosa e al tempo stesso onerosa.

“In effetti c’è voluta la preparazione e il coraggio del nostro Armatore per affrontare per primi i marosi del mare in pieno Covid.

La storia gli sta dando ragione.

Stiamo navigando già con 10 navi e le previsioni dicono che nel 2022 saremo di nuovo a pieno regime.

Nel frattempo abbiamo anche inaugurato nuove navi: Virtuosa e Seashore”.

Vacanze in crociera ai tempi del Covid

Descrivici una crociera ai tempi del Covid: sicuramente qualcosa è cambiato.

“La vita a bordo è diversa da prima. Ma rispettando i protocolli si riesce a fare una crociera all’insegna del divertimento e del relax.

A teatro sono disponibili il 50% dei posti, ma gli spettacoli hanno mantenuto il solito standard di qualità.

È cambiato il modo di intrattenere gli ospiti.

Vengono comunque coinvolti, ma sempre nel pieno rispetto degli standard di sicurezza.

Non è più possibile stringere la mano al Comandante durante la serata di gala e il rito della foto è stato sospeso, almeno per ora.

Ma gli ospiti possono comunque fare foto in set professionali con i nostri fotografi di bordo”.

Il settore crocieristico pronto a rinnovarsi per tornare a crescere

Pensi che il settore riuscirà a risollevarsi? Si tornerà ai livelli pre-covid?

“Come torneremo? Beh, intanto siamo tornati a navigare. Per il resto si vedrà.

Noi intanto possiamo trasformare in opportunità questo momento. Questa è un’occasione da cogliere al volo per rinnovarci e crescere.

Dobbiamo puntare al rinnovamento. Occorre ripensare anche il modo di intrattenere e coccolare l’ospite.

Dobbiamo farlo in maniera più concreta e diretta”.

Ringraziamo Luigi Bavona per la sua preziosa testimonianza.

L’augurio è che presto tutto il settore turistico possa tornare a rialzare la testa. I segnali provenienti dal settore crocieristico, ma non solo, sono incoraggianti.

Anzi, di più: arriva anche un chiaro invito al rinnovamento.

Già, rinnovamento. Occorre un nuovo modo di fare e raccontare il turismo.

Un turismo che metta al centro il viaggiatore: la chiave di “svolta” per il Bel Paese è proprio questa.

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