Turismi

Il turismo e i mille volti di un personal shopper

In un mercato del lavoro sempre più mutevole ci si rende conto di come professioni che sembravano essere indissolubilmente legate a un certo ambito possano in realtà avere molto da dare anche in altri settori, apparentemente distanti dalla loro categoria d’origine.

Il mondo del turismo e il mondo dello shopping, due realtà che sono molto meno distanti di quanto di primo acchito si potrebbe pensare, possono per esempio condividere una figura professionale come quella del personal shopper.

Il tempo è denaro: meglio spenderlo per fare acquisti!

Ci sono momenti in cui non vediamo l’ora che passi. “Non vediamo l’ora” in senso più che mai letterale.

Così, addirittura, cerchiamo nuovi modi per ammazzarlo. Eppure altre volte ci sembra di non averne mai abbastanza e, soprattutto, siamo certi di non averne da perdere.

Di cosa stiamo parlando? Ma naturalmente del tempo!

Perché se è vero che quando si è impegnati in attività spiacevoli o anche solo noiose il tempo sembra scorrere con lentezza estenuante, è anche vero che nel mondo del turismo le lancette degli orologi pare si muovano a velocità più che accelerata!

Un personal shopper che desideri trovare nel settore turistico il suo posto, farebbe perciò bene a considerare che valore i turisti danno al loro tempo. E come lo impiegano.

Quando si è in vacanza, si sa, le giornate volano: un personal shopper può essere una risorsa preziosa per sfruttare al meglio le ore o i minuti a disposizione.

Un personal shopper deve quindi essere come un cecchino: occorre che sia in grado di mirare dritto all’obiettivo-acquisti.

Più la mira sarà tarata sui desideri e sulle necessità del turista – che per l’occasione ha indossato i panni del cliente – più il turista/cliente sarà soddisfatto.

Una figura professionale come quella del personal shopper diventa così preziosa anche per chi avrebbe voglia di poter vantare acquisti azzeccati, ma vede nel girare per i negozi “una perdita di tempo”.

È questa la persona che ha bisogno di una guida in grado di dispensare consigli e – perché no? – anche capace di dispensare il giusto brio per vivere la sessione di shopping con più motivazione.

Qui una descrizione più specifica della professione di personal shopper, delle situazioni tipo di lavoro, la formazione e i requisiti di accesso al ruolo.

Il personal shopper aiuta a scoprire i luoghi nascosti dello shopping

A volte i turisti, pur visitando un luogo, è come se ne restassero sempre in qualche modo esclusi, come se la vera anima di quel posto restasse loro sempre celata, impossibile da raggiungere, nascosta. Invisibile.

Ecco, allora, che entrano in gioco gli occhi di un personal shopper.

Certo, perché se fare compere nei luoghi “più in vista” può essere per certi versi considerato alla portata di tutti, quando si parla di personal shopper che lavorano a stretto contatto con i turisti diventa ancora più importante valorizzare la capacità di questa figura professionale.

Potrà rendersi più che utile mostrando anche ai turisti stranieri i mercatini che sono tipici di un luogo, i negozietti che magari sono noti solo ai locali o quasi, come quella fantastica piccola bottega che è difficile da raggiungere ma che, una volta che ci entri dentro, ti rendi conto di quanto sia valsa la pena di faticare per trovare il vicoletto in cui è situata.

Il personal shopper è una guida. Che ha un solo obiettivo, certo, ma pur sempre una guida.

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