Destination Management

GPS Tracker: nuovi modi di analizzare la Domanda Turistica

Finalmente torna dalle lunghe festività natalizie anche Landexplorer. Prima di tutto, buon anno a tutti gli amici di FormazioneTurismo!

Dobbiamo ammettere che ogni tanto “staccare la spina” aiuta! Proprio nei giorni di festa, riordinando i vari materiali presenti in ufficio ci sono capitati tra le mani un paio di libri e qualche report nati da ricerche in cui eravamo coinvolti proprio sui nuovi modi di analizzare la domanda turistica e…abbiamo pensato di regalarveli!

Oggi, quindi, abbiamo intenzione di riprendere il GPS Tracker, questo strumento che rileva i nostri spostamenti, non più per giocare come abbiamo fatto negli scorsi post (vedi ad esempio: Gamification e turismo: scoprire i territori con il Geocaching); bensì per analizzare la domanda e magari aiutare enti pubblici o operatori turistici privati a conoscere e ad avere un feedback immediato degli spostamenti e delle località più fruite dal turista.

Spesso l’offerta turistica appena ascolta questo ragionamento rimane sempre un po’ scettica, in quanto pensa di conoscere dove va il turista o comunque intuisce le zone più importanti che possono dare flussi turistici, ma, come spesso abbiamo segnalato, ci sono anche “componenti a corredo” alle zone più visitate, che aiutano a creare la destinazione turistica e spesso sono delle vere e proprie “scoperte” per il visitatore completando una esperienza e dando tanta soddisfazione a chi non ama avere “tutto programmato”!

Comprendere il comportamento del turista una volta giunto nella destinazione turistica

Come anticipato ci sono diversi modi per analizzare la domanda turistica: dai metodi più tradizionali a quelli più innovativi, l’obiettivo posto da queste ricerche è quello di comprendere il comportamento del turista una volta giunto nella destinazione turistica. Spesso si fanno ricerche a campione intervistando gli stessi turisti, magari preceduti fa focus group con l’offerta turistica: i vari operatori pubblici, privati e le associazioni che vivono ogni giorno il territorio in esame. Da tutto questo lavoro si “traccia”, quasi sempre in modo aggregato, il comportamento del turista.

Molto spesso, però, l’offerta turistica non riesce ad andare oltre le proprie percezioni ed i turisti compilano questionari o si fanno gentilmente intervistare rispondendo rispetto all’esperienza fatta.

Una volta raccolti i dati e fatte le dovute analisi si giunge a dei risultati che possono confermare o meno le convinzioni dell’offerta turistica, ma tutti questi modi hanno un significativo problema e cioè sia gli operatori turistici sia chi analizza i dati non sanno realmente dove è stato il turista e quando è stato in un determinato posto!

Spazio e tempo delle presenze turistiche nella destinazione

Perché ci interessa lo spazio ed il tempo? Perché sono le condizioni spazio-temporali a determinare un certo bisogno a cui si cerca di rispondere, qui si genera l’esperienza che viene poi giudicata nei questionari (feedback dell’esperienza): allora, capite bene, come sia importante comprendere questi due fattori e di sicuro non è possibile pensare di far seguire il turista da una moltitudine di agenti segreti come nei migliori film di 007!

Oggi, però, un prezioso “alleato” di chi si trova nella situazione di analizzare la domanda turistica può essere proprio il nostro GPS Tracker, poiché è uno strumento molto piccolo, poco ingombrante, dotato di buona autonomia e, quel che più importa, una volta acceso ci da le coordinate geografiche in cui si trova in un dato momento il turista. Conclusa l’esperienza basterà scaricare i dati ed analizzare il percorso fatto dal turista.

Privacy e tracciamento del turista

Ora, la domanda che nasce spontanea in voi è: cari amici di Landexplorer, come la mettiamo con la privacy?

Bene, ottima domanda, a cui si risponde spesso in due forme che possono essere utilizzate separatamente o, meglio ancora, assieme (al fine di garantire maggiore tutela) :

1. Alla consegna del GPS si firmano dei moduli predisposti per la privacy;

2. Si possono utilizzare dei particolari GPS Tracker che rendono “cifrato” il percorso fatto, nel caso in cui, malauguratamente, il GPS venga smarrito, assicurando, così, piena tutela al turista.

Oltre a quanto appena esposto, verrà stipulato un vincolo di segretezza sulle singole tracce, sempre per questioni di privacy, che verrà sottoscritto da chi andrà a decodificare le singole tracce. I dati finali saranno sempre forniti in modo aggregato!

Informazioni e utilità che derivano dall’uso del GPS Tracker

Questo sistema, se da una parte complica la fase progettuale dello studio, dall’altra darà:

Maggiori e più dettagliate informazioni;

► Una “statistica” attendibile delle zone più frequentate e dei percorsi utilizzati per giungere in un determino posto (senza possibilità di errore);

► Proprio grazie alle informazioni del punto 2, si avranno basi certe per orientare i progetti di sviluppo della destinazione turistica, partendo da linee guida inconfutabili.

Sottolineiamo anche come spesso questa tipologia di ricerca più approfondita metta in luce fenomeni di sviluppo di aree non ancora turistiche ma che nel futuro potrebbero diventarlo!

Infine riesce a sorprendere gli operatori turistici privati poiché mettono in luce come il turista autonomo si sia preparato alla vacanza ed abbia, in alcuni casi, seguito proprio un “istinto alla scoperta” che esce “dagli schemi” soliti della promozione turistica.

Siamo giunti alla conclusione di questo post, nei prossimi appuntamenti vi presenteremo alcuni di casi studio, uno dei quali è stato seguito in “prima persona” proprio da Landexplorer!

Come sempre vi invitiamo a condividere il post, a seguirci sulle pagine sociali e a chiederci informazioni e dettagli su questa particolare forma di analisi della domanda. Landexplorer è a disposizione! Alla prossima!

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