Destination Management

Far ripartire il turismo, il Governo ci prova

Di primo acchito i dati sono incoraggianti. Con una crescita del 3% registrata nel 2013, l’Italia è quinta a livello mondiale per arrivi turistici e sesta per entrate. Non solo: questo settore registra un andamento migliore rispetto ad altri comparti dell’economia nazionale: il saldo su base annuale delle imprese turistiche è stato infatti del 7%.

Che dire: niente male. Anzi, sì: a pensarci bene poteva andare meglio, se si fossero sfruttate appieno le notevoli potenzialità del patrimonio artistico e culturale del Bel Paese, unico al mondo anche a livello quantitativo. Ma la realtà dice che il gap tecnologico rispetto ad altri Paesi e la burocrazia – lenta e capace di rendere difficili anche le cose più semplici – attualmente rappresentano un grosso freno allo sviluppo del settore.

Ma ora le cose potrebbero cambiare. O, meglio, il Governo vuole provarci a fare del turismo il settore trainante del rilancio dell’economia italiana. E lo fa attraverso un progetto varato dal ministero dei Beni culturali, almeno sulla carta ben congegnato.

Si chiama “Restart Turismo Italia” e promette una vera e propria rivoluzione del settore, favorendo al massimo la digitalizzazione e la creazione di imprese (basta una semplice certificazione), abbattendo la burocrazia e stanziando fondi per i progetti innovativi.

A pensar male si fa peccato, ma qualche dubbio c’è

Tutto bello, ma… ora che ci si sta avvicinando al momento di passare dalle parole ai fatti, davvero si riuscirà a concretizzare questo scenario da favola? Vedremo. Ma prima di illustrare alcuni dettagli del progetto, una promessa è doverosa:  in tempi non sospetti FormazioneTurismo.com, seppur con un pizzico di dubbio, ha accolto con favore i buoni propositi governativi circa il rilancio del settore turistico.

Questi dubbi in qualche modo incontrano ulteriori perplessità alla luce di un recente articolo dell’Espresso, per intenderci quello in cui si parla di Stefano Ceci, braccio destro del ministro Dario Franceschini che, secondo il settimanale, ha creato una società capace di vincere un appalto per l’Expo 2015 ad appena una settimana dalla sua costituzione.

Brava questa società, non c’è che dire. Siamo certi che abbia fatto le cose per bene, senza sporcarsi minimamente le mani con quelle storiacce di favoritismi e tangenti che hanno spesso caratterizzato la prima, la seconda e – volendo – anche l’ipotetica terza Repubblica.

Dal caso Ceci-Expo a Restart Turismo

Tra l’altro sul caso Expo già è scoppiato il bubbone (vedi le clamorose inchieste condotte dalla procura di Milano), anche se questa nuova società e l’appalto in questione – è bene chiarire – non c’entrano assolutamente niente. Ma, tornando a noi, per dirla con l’ex pm di Mani Pulite, Antonio Di Pietro, “che c’azzecca” il signor Ceci con Restart Turismo Italia?

È presto detto: Franceschini lo ha nominato direttore del TdLab, ossia quel Laboratorio del turismo digitale che dovrebbe rappresentare il perno intorno al quale far girare l’operazione di rilancio del settore. Ecco il punto: non vorremmo che alla fine si assista alla solita sceneggiata all’italiana, una di quelle storie fatte di sperpero di denaro pubblico a fronte di risultati inesistenti o insignificanti. In questo caso si spera di no. In ogni caso non si possono esprimere giudizi prima ancora che il lavoro cominci.

Nonostante tutto FormazioneTurismo.com ci crede, non solo a parole

Anche per questo e onostante i dubbi all’origine, FormazioneTurismo crede ancora in questo progetto. Tant’è che ha aderito convinta proprio a uno dei gruppi di lavoro di TdLab, ossia quello sullo sviluppo digitale delle attività turistiche e culturali, con particolare riferimento all’Obiettivo 2 (diffusione delle competenze digitali attraverso la formazione di attori pubblici e privati e incontri scuola/lavoro).

I compiti del TdLab, il laboratorio del turismo digitale

Insomma, noi ci crediamo. Per questo, seppur in sintesi, vogliamo illustrare alcune delle caratteristiche peculiari del progetto. Intanto è doverosa una precisazione: TdLab rappresenta solo una delle sfaccettature di un progetto che spazia a tutto campo. Avrò comunque compiti importanti.

Tra questi, i principali sono: definire, entro sei mesi, il piano nazionale di promozione digitale; studiare interventi per favorire la digitalizzazione delle Piccole e medie imprese e delle destinazioni; delineare gli standard nazionali d’interoperabilità dei dati.

Addio burocrati: basta una segnalazione per creare un’impresa

Tra le novità proposte da “Restart” salta subito all’occhio quella della semplificazione della creazione di imprese: per avviare un’attività turistica ricettiva o un’agenzia di viaggio sarà sufficiente una segnalazione certificata di inizio attività.

Non solo: nell’ambito di un piano di recupero degli immobili pubblici – stazioni ferroviarie, fortificazioni, case cantoniere, caselli, ecc. – è previsto la concessione di tali edifici a uso gratuito, a patto che i soggetti a cui vengono affidate se ne servano per dar vita a attività turistiche.

Immobili pubblici concessi a uso gratuito

L’iniziativa del ministero dei Beni culturali è davvero interessante: possono essere concessi ad uso gratuito per 9 anni (+9), tutti quegli immobili pubblici non utilizzati o non utilizzabili a cooperative, associazioni e imprese formate da persone che non abbiamo superato i 40 anni.

Come detto, si darà precedenza assoluta all’innovazione. Saranno infatti proprio le start up innovative a godere dei principali benefici previsti da questa iniziativa

Il nuovo piano della mobilità turistica

Fari puntati anche sulla mobilità e a quelle iniziative finalizzate a facilitare gli spostamenti. La formazione di nuove soluzioni per migliorare la mobilità è un passo di fondamentale importanza per la crescita del turismo.

Per questo il ministero ha deciso di definire, entro il mese prossimo, un piano straordinario della mobilità turistica, al fine di favorire la totale fruibilità del nostro patrimonio culturale, con particolare attenzione alle aree del Sud Italia e alle destinazioni minori in generale.

L’Enit si rinnova: sarà più snello e più… manageriale

Anche la burocrazia, almeno nelle intenzioni, è destinata ad avere i giorni contati. Detto dell’avvio delle attività con una sorta di autocertificazione, va segnalata la decisione di rinnovare completamente l’Enit, l’Ente nazionale per il Turismo in Italia.

Da ora in poi sarà un organo più snello e orientato ad un approccio manageriale, un’organizzazione che promuoverà turismo, cultura, prodotti tipici e artigianali e le relative azioni di marketing per la commercializzazione degli stessi, favorendo gli investimenti nei mezzi digitali.

E sempre in fatto di snellimento della burocrazia, potranno essere creati Distretti Turistici – per i quali sarà sufficiente il riconoscimento da parte del ministero dei Beni e le attività culturali e del turismo – che saranno delle zone a burocrazia zero.

Il ministero strizza l’occhio alle start up innovative

Andando al sodo – ma restando sul fronte digitalizzazione del comparto turistico – cos’altro bolle in pentola? Ebbene: il ministero supporterà (leggi: stanziamento di fondi e agevolazioni) le start up innovative che hanno come obiettivo la promozione dell’offerta turistica attraverso lo sviluppo di nuovi software gestionali.

In effetti la diffusione della rete ha cambiato radicalmente anche questo settore, ragion per cui diventa indispensabile puntare sulla promozione digitale delle offerte turistiche. Il web dovrà diventare un luogo di diffusione della propria visibilità. Non solo dovrà essere sempre più naturale accedervi, ma bisognerà imparare a muoversi in modo efficace.

Le agevolazioni e i finanziamenti previsti

Ebbene entro il mese di ottobre 2014 saranno concessi 8 milioni di euro di contributi per le reti di imprese che hanno presentato progetti innovativi per migliorare l’offerta turistica territoriale. Il contratto di rete può essere utilizzato per supportare tutti i processi della filiera turistica, migliorare la qualificazione del comparto, accrescere la competitività soprattutto sui mercati esteri.

Il ministero penserà alla convocazione di apposite conferenze di servizi per promuovere la realizzazione di itinerari turistici e circuiti di eccellenza a sostegno dell’offerta turistica.

Da non trascurare, inoltre, un altro elemento importantissimo che riguarda la riqualificazione della ricettività: lo Stato ha stanziato circa 120 milioni di euro per i prossimi 3 anni, in favore di circa 600 imprese che avranno presentato progetti di riqualificazione alberghiera.

In ogni caso, il 29 e 30 ottobre 2014 a Napoli – nell’ambito del Forum europeo del Turismo – se ne parlerà più approfonditamente durante ReStart Travel Italy, progetto dedicato a finanziare le idee migliori e più interessanti in campo turistico e culturale.

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