Destination Management

Folklore religioso? Possibile attrattore turistico? In quali forme?

Nuovo post di Landexplorer su una tematica davvero particolare e di nicchia: i riti folklorici- religiosi. Essi possono essere un attrattore turistico? Nel qual caso quali accorgimenti dovranno essere adottati per evitare situazioni negative o quanto meno spiacevoli su questa tipologia di turismo sempre più richiesta?

Come sempre, Landexplorer cercherà di dare una direzione, ancora per molti versi difficile e controversa, sulla tematica. Oggi si vuole introdurre l’argomento e portare a conoscenza gli amici di FormazioneTurismo di un importante convegno che tratterà la tematica in oggetto, nato dalla volontà di comitati ed associazioni appoggiati dai parchi naturali del VCO al fine di giungere ad un possibile sviluppo di un turismo sostenibile ed attento, sempre più alla comunità locale, agli usi e costumi più “intimi” di un territorio.

Dopo anni di ricerche nelle valli che descrivono la natura alpina del Piemonte, l’anno scorso a Maglione – vicino a Torino –  si è tenuto il secondo incontro delle “Cavagnette”, “Matarille”, “Ginostri”, conosciuti più facilmente come “alberi rituali” presenti in tutta Europa.

cavagnette

Questo cestino con struttura ad albero viene appoggiato sulla testa di giovani donne in “procinto di cercar marito” al fine di mostrarsi nella loro “beltà” e fecondità, in quanto la struttura “ad albero” è riccamente decorata, e portato in processione durante la Santa Messa dei possibili “santi patroni”.

Qualcuno si starà chiedendo il perché diamo queste informazioni che sembrano non entrarci nulla con l’argomento principe di FormazioneTurismo…tranquilli…ci arriviamo!

Proprio nel secondo incontro tra persone che hanno nel loro retaggio culturale-antropologico questo rituale, si sono aggiunti i primi turisti-escursionisti, colpiti sicuramente dalla bellezza degli addobbi di questi particolari alberi, ma anche interessati a capire  e a focalizzare meglio questa tipologia di evento che si innesta “a piene mani” tra il turismo religioso – poiché questi alberi si presentano solo in pochissime possibili scelte del “martirologio ecclesiastico” cioè, il nostro calendario (allargandolo ai santi cosiddetti “minori”) con annesse Sante Messe –  ed un turismo definibile culturale.

Questa volta, però, il flusso turistico potrebbe creare un bel po’ di problemi nella gestione dell’evento antropologico in quanto, più volte lo abbiamo ribadito, questa tipologia di situazioni viene vissuta in un continuo e persistente “stress” di accettazione di ogni individuo alla propria comunità.

Tutto questo per dire che all’evento eravamo più di 500 persone! Beh, a questo punto diventa importante porre l’accento sul fenomeno e dall’altra parte dare le giuste coordinate perché tutto non si trasformi in una grossa “carnevalata”.

Proprio sulla scia di quanto ci siamo appena detti, domenica 5 agosto a Trontano un piccolo paese dell’Ossola, a 50 Km da Verbania, nel VCO in Piemonte – grazie al Parco Nazionale Val Grande e Distretto Turistico dei Laghi  – si terrà la prima “tavola rotonda” sulla tematica, per il momento ancora poco rivolta ad un possibile sbocco economico-turistico, ma sicuramente indirizzata ad intuirne un possibile sviluppo.

A Landexplorer è stato dato l’arduo compito di “progettare” una possibile estensione turistica di questi particolarissimi eventi.

Nel prossimo post, aggiornerò tutti gli amici di FormazioneTurismo su quanto verrà discusso durante il convegno convinto di poter portare qualche novità anche in ambito turistico, cercando di valorizzare nel modo più corretto possibile la grande ed eterogenea comunità degli alberi rituali.

Per il momento auguro a tutti buone vacanze ci ritroviamo, naturalmente su FormazioneTurismo, a settembre!

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