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Chiedere è lecito: come il turismo può conoscere meglio i viaggiatori

Il turismo ha bisogno dei turisti per prosperare, ma per attirare turisti ha prima bisogno di capire cosa i turisti vogliono. In che modo? Nel modo più immediato possibile: ponendo loro delle domande. Ecco perché un sondaggio può essere una soluzione efficace per raccogliere informazioni sul nostro target.

1) Tutti hanno qualcosa da dire ma non tutti hanno un posto in cui farlo

Chi lavora nel turismo ha un obiettivo in comune con chi lavora in qualsiasi altro settore: la necessità di conquistare nuovi clienti e di mantenere quelli che si è già riusciti a conquistare. Peccato però che quest’operazione non sia così semplice. Se il viaggio è un’esperienza i servizi legati al turismo devono imparare a fare tesoro delle esperienze dei viaggiatori anche, perché no, chiedendo direttamente ai turisti la loro opinione. Molte persone, infatti,hanno molto da dire sui viaggi.

Sono persone sia di ritorno da un viaggio che li ha visti ospiti di quell’albergo o che li ha visti mangiare in quel ristorante che ha come clienti soprattutto turisti, sia persone che invece per un viaggio devono ancora partire e hanno intenzione di organizzare la propria vacanza e sono tutte accomunate da un’opinione che a volte non sanno dove esprimere. Magari dicono ciò che pensano sui social networks, e così chi opera nel turismo può magari riuscire a intercettare le loro opinioni ma questo non sempre accade: perché allora non sfruttare le potenzialità dei sondaggi?

2) Sondaggi e profilazione: un binomio vincente

Parlare di “turismo” significa dire tutto e dire niente perché all’interno di questo ambito esistono innumerevoli sfumature e per ogni sfumatura esiste un differente turista ideale a cui indirizzarla. Una serie di domande organizzate sotto forma di sondaggio possono essere utili al fine di profilare il target a cui quel segmento turistico si rivolge.

Un sondaggio è infatti un modo per porre ai potenziali viaggiatori delle domande di cui magari, altrimenti, non saremmo mai riusciti a trovare risposte davvero esaustive. Il destinatario del sondaggio, infatti, si trova di fronte non a una generica “richiesta di opinione” (con il rischio di non sapere da che parte iniziare per esprimere il proprio pensiero), bensì di fronte a un percorso guidato e organizzato verso una meta ben precisa: il raggiungimento di una migliore conoscenza dei propri clienti.

3) Che mezzi usare per un sondaggio?

Immaginate la scena: il telefono squilla, chi riceve la chiamata è trafelato, è impegnato in qualcos’altro di importante o, magari, è appena rientrato a casa dopo una giornata impegnativa di lavoro e per quanto pensare alle ferie sia uno dei pensieri più confortanti non è proprio il momento di tenerlo incollato al cellulare per sottoporlo a un interrogatorio.

Il sondaggio telefonico ha insomma dei limiti evidenti. Come ovviare a essi?

Un sondaggio può essere una carta in più da giocare nell’ambito dell’email marketing: un sondaggio inviato via email, infatti, è meno invasivo, il destinatario ha la liberta di rispondere nel momento che ritiene più adatto e questa libertà porta l’utente a essere anche più ben disposto verso le domande.

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