Turismi

Volonturismo, viaggiare e aiutare gli animali un nuovo trend

Avete mai pensato di andare in vacanza e poi fare il bagno ad un cucciolo di elefante o riempire la scodella di cibo per un tigrotto, o ancora, coccolare un baby babbuino e prendersi cura delle tartarughe marine? È la nuova tendenza che sta unendo il turismo al volontariato e allo stesso tempo permette di contribuire alla conservazione di specie rare come quelle degli elefanti tailandesi, o della fauna marittima caraibica.

È un turismo orientato a fare del bene, ma allo stesso tempo senza nulla togliere al divertimento di viaggiare per il mondo in visita di luoghi incredibili, come, ad esempio, gli angoli incontaminati del Belize o della Namibia. Lo spirito di questa nuova formula di turismo richiede solo tanta passione per gli animali e per i viaggi avventurosi e un po’ alternativi, oltre ad una sana voglia di rimboccarsi le maniche.

Tutto questo è possibile grazie alle vacanze all’insegna del «volonturismo» animalista. Vacanze a metà fra il volontariato e il turismo, appunto. Inizialmente la formula del «volonturismo» ha avuto successo per scopo sociale o ambientale, sotto forma anche di turismo equo-solidale. Lo spirito di volontariato che alimenta questo turismo alternativo non poteva non riguardare anche gli animali.

Secondo il Wall Street Journal, infatti, questo è un settore in crescita ed è aperto a tutti: «Non c’è bisogno di diplomi, lauree in veterinaria» o altre specializzazioni, anche se è raccomandabile rivolgersi soltanto «a strutture e operatori competenti e accreditate» e di «non lasciarsi intenerire dalle foto diffuse sul web, per evitare brutte sorprese».

L’idea attira moltissimo i giovani e si stanno moltiplicando i fruitori di questo nuovo modo di concepire il viaggio, così come i modi diversi di regolamentarlo. Il volonturismo animale va per la maggiore specialmente nei Paesi anglosassoni. Lì, infatti, le agenzie che li organizzano sono in crescita costante e già dall’inizio del 2000 si diffuse un nuovo concetto di turismo responsabile, per scopi nobili: in primis, il turismo a sfondo ambientale ed ecologista, ma anche con scopi umanitari (dal volontariato negli orfanotrofi a quello nelle bidonville).

volonturismo

La sua forte diffusione iniziale in questi paesi non è stata esente da polemiche che lo hanno considerato un turismo ipocrita e buonista. Per alcuni sarebbe una moda, o un modo per lavarsi la coscienza o per vivere esperienze adrenaliniche, specie quando la vacanza si appoggia a strutture extralusso. Per altri invece si rischierebbe di trasformare il volontariato in un momento per pura condivisione di foto e video su Instagram e/o su Facebook.

Qualcuno ha polemizzato anche sul «volonturismo» animalista, dicendo: “perché non aiutare i bambini bisognosi, anziché gli animali? È essenziale, perché vi sia lo spirito giusto, che chi decide di aiutare gli animali, lo faccia senza secondi fini, ma per pura passione.

La passione però da sola non basta, perché per adibire le strutture a questo tipo di ospitalità “ci si dovrà rivolgere ad organizzazioni serie, che scelgono strutture protette, offrenti il supporto di esperti veterinari, e di personale che conosca natura, usi, costumi e lingua locale, altrimenti si finisce per fare danni sia agli animali che a se stessi”, afferma Lorenzo Croce, presidente di Aidaea, Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente.

Per quest’estate Croce sta pensando di organizzare delle vacanze didattiche e vegetariane in alcuni fra gli agriturismi amici dell’associazione (dalla Toscana alle Marche, una ventina in tutta Italia), dove insegnare ai più piccoli a mungere le mucche, a gestire, nutrire e pulire gli animali domestici e quelli da fattoria. Il concetto è una sorta di baratto, un do ut des: dare un aiuto in fattoria per pagare di meno il soggiorno in agriturismo.

Presto potrebbe spopolare anche in Italia il fenomeno «volonturismo» per gli animali, ma prima bisogna sperare che almeno diventino una consuetudine i soggiorni didattici nelle tante fattorie italiane. Se si amano gli animali, basta poco per iniziare a fare volontariato con gli animali, magari iniziando già da subito ad accudire l’animale del vicino.

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