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LAUREA IN SCIENZE DEL TURISMO. Ci confrontiamo?

#31
<strong>Lauree turismo, hanno cancellato il mio corso!</strong>

Buonasera a tutti!ma com’è simpatico questo blog..fatto per buttar giù gli aspiranti operatori turistici o,a quanto vedo, qualsiasi persona ke avesse riposto qualche speranza nel turismo.Io frequento il 3 anno della facolta di “economia e gestione delle risorse culturali,ambientali e turistiche” all’Aqila.Se nn avete mai sentito parlare di questa facolta nn stupitevi,nn la conoscono neanche quelli ke stanno nel nostro stesso edificio (che per altro è un vecchio convento sbattuto sulla cima di una montagna,in stato pericolante e assolutamente inadatto!!).Nel mio corso siamo 6 persone e,mentre quest’anno ero in erasmus in Spagna frequentando la facoltà di Turismo nel magnifico Campus della organizzatissima Universidad de Almeria…il mio corso ha chiuso i battenti!!quindi praticamente mi laureerò..ovviamente se tutto va bene…in una cosa ke nn esiste!!!devo addirittura chiedere a dei professori se mi fanno gentilmente sostenere esami di materie per cui nn sono state fatte lezioni..e quelle poche lezioni ke si tengono sono di pessima qualità e tutte irrimediabilmente accavallate tra di loro!!Bene..tutto ciò era solo x consolarvi un po’dato ke non è solo il vostro corso ad essere scadente..ci sono delle facoltà in cui gli alunni sono stati completamente abbandonati nel corso degli studi,non solo senza una garanzia di successo futuro..ma senza neanche l’assicurazione di poter terminare gli studi!!vedete voi!
Un àncora di salvataggio ke vi posso lanciare è ke in Spagna il turismo va fortissimo!Quindi per chiunque abbia l’aspirazione e le possibilità può trovare tranquillamente una sistemazione in uno stato ke si preoccupa dei giovani sfruttando le loro capacità come fosse oro colato e ke,nonostante abbia meno risorse turistiche del nostro paese,sa valorizzare al massimo quello ke ha!QUE VIVA ESPANA!!!in bocca al lupo a tutti!un bacione

Elisa
 
#32
<strong>Lauree turismo, confrontiamoci</strong>

ah per la cronaca avviso ki ha lasciato i contatti msn ke io li ho aggiunti, così possiamo confrotarci,consigliarci e muoverci insieme!buonanotte a tutti

Elisa
 
#33
<strong>Scienze del turismo, questione di feeling</strong>

Ciao a tutti ho iniziato quest anno il corso di scienze del turismo…forse sarà un pezzo di carta inutile..ma per come la vedo io…se uno ha una passione la deve portare a termine…è sempre una laurea e qualcuno vi chiamerà..bisogna solo aspettare…

Mirko
 
#34
<strong>Lauree turismo, anche i master sono deludenti?</strong>

Ciao ragazzi,
come tanti di voi ho cercato di fare un master dopo la laurea. Vivendo in Sardegna ho tentato l’esperienza del’Ailun in management del turismo: almeno per me è stata una vera delusione! è vero che ci sono professori americani, provenienti dalle famose universita statunitensi, ma è anche vero che i programmi svolti sono molti compendiati e programmati a tavolino con la direzione didattica della scuola che ha una politica assolutamente antididattica. Giudicate da voi: i corsi si tengono 5 giorni a settimana, dal lunedi al venerdi a tempo pieno, ma gli orari sono al di fuori della normalità…si comincia alle 9 del mattino e si finisce dopo la mezzanotte!,e parecchie volte anche verso le due del mattino perchè occorreva aspettare l’arrivo del direttore che faceva le sue lezioni a quell’ora! (ma a voi vi sembra normale?). Le lezioni erano quotidianamente controllate da una telecamera in cui le reazioni degi studenti erano costantemente monitorate (Il Grande Fratello????), e nonostante il corpo docente da Mille e Una Notte non si studiava il marketing e la comunicazione del turismo nemmeno di striscio! ci si perdeva in inutili chiacchere finalizzate a testare la resistenza fisica e psicologica degli allievi davanti alla telecamera e alle assistenti che annotavano tali reazioni su un quadernetto. Tra l’altro se avevate sete in classe…guai! vi sconsigliavano di bere sin dai primi giorni forse per testarvi anche su questo. Lavoro e stage dopo mesi di corso così? a parte che ne siamo tutti usciti esauriti e malaticci (ci davano un’ora e mezza per il pranzo, un’ora scarsa per la cena), gli stage sono stati visti tutti col lanternino, si sono sistemati solo quelli che potevano contare su appoggi e amicizie avute prima del corso. Per il resto, non c’è neppure l’accredito di CFU, perchè il master non gode di riconoscimenti di questo tipo, ti porti a casa solo un certificato di frequenza. In più alle selezioni passano due terzi di laureati che non parlano l’inglese, quindi chi lo parla e capisce il professore americano deve fare la traduzione simultanea per tutta la classe, a turno coi colleghi bilingui. Voto finale: un pacco bestiale! Un saluto a tutti, e in bocca al lupo per la vostra ricerca
Patata
 
#35
<strong>Scienze turismo, non scoraggiamoci!</strong>

ciao ragazzi
come voi anche io fequento il corso di laurea in sicenze del turismo per i beni culturali alla seconda università di napoli.
capisco che le nostre opportunità lavorative non promettono molto ma dai non scoraggiamoci possiamo proseguire un corso di specializzazione e allontanarci dal campo del turismo magari puntando a un corsi di specialistica in marketing o in programmazione e controllo.chiunque di voi ha fatto la scelta come la mia sa pure che in italia nulla promette tanto in tutti i campi e il turismo è uno dei tanti,purtroppo in italia e sopratutto in campania il turismo è una grande risorsa ma non è gestita bene.siamo disposti a spostarci a cambiare nazione??perchè no!!!!non perdiamo le speranze trasformiamo il nostro sogno in lavoro..chi è forte e competente nella vita va avanti….
e batsa animatori barman,ballerine la nostra laurea non serve per fare un provino da animatore..e quando mi pigliano i nervi quando vedo che il campo del turismo si concentra solo su quello…ciao raga vi saluto …rispondetemi s ela pensate come me…kis

Elvira
 
#36
<strong>Lauree turismo, il problema è che in Italia siamo arretrati</strong>

Ciao ragazzi mi sono laureato in Economia e Gestione dei Sistemi Turistici circa 2 anni fa e vi dico: il corso di studi è bello e valido ma il problema è il mondo del lavoro in campo turistico che in Italia è arretrato ed è fatto di chiacchiere (la cosiddetta esperienza) e soprattutto di poca scientificità! I problemi che l’Italia sta attraversando nel turismo sono tutti risolvibili applicando le conoscenze acquisite all’università, che si lavori in un piccolo albergo, in un grande tour operator o nella gestione pubblica della destinazione. Purtroppo però in Italia (salvo eccezioni) si pensa a fare chiacchiere e non ad innovare. Non appena l’Italia deciderà di risolvere i propri problemi seriamente allora ci sarà più che mai bisogno di noi, sperando che succedda ciò! In ogni caso buona fortuna!!!

Alessio
 
#37
<strong>Lauree del turismo, non hanno peso nel mondo del lavoro</strong>

Gentili Elisa, Mirko, Elvira
Ma soprattutto gentile Laura, che ha avuto parole di apprezzamento per il mio intervento. Mi scuso con tutti, ma fino ad oggi non ero più andato nel sito “Formazione Turismo”, quindi non credevo di dover intervenire ancora sul tema.
Le opinioni che esprimete e che credo siano comuni a molti altri vostri coetanei, vanno dall’ottimismo di maniera “se uno ha la passione deve portare a termine… è sempre una laurea e qualcuno vi chiamerà… bisogna solo aspettare” Mirko 04/11/08; “trasformiamo il nostro sogno in lavoro… chi è forte e competente nella vita va avanti” Elvira 04/01/09, all’espressioni di delusioni cocenti “gli alunni sono stati completamente abbandonati nel corso degli studi, non solo senza una garanzia di successo futuro [SIC!], ma senza neanche l’assicurazione di poter terminare gli studi!” Elisa 22/10/08; “Un pacco bestiale” Patata 10/12/08.
Non che le critiche che muovete non siano, oltre che credibili, anche vere. Ma ciò che sta succedendo (secondo me) andrebbe visto sotto un altro punto di vista. Oggigiorno (ma anche ieri) solo le Lauree che sono veramente obbligatorie per potersi iscriversi ad un Ordine Professionale quali Avvocati, Medici, Architetti ecc, continueranno a mantenere un qualche valore, almeno fino alla abolizione, prima o poi, anche del loro valore “legale”. Tutte le altre, nessuna esclusa, sono solo attestati di un corso scolastico che non ha alcun peso nel mondo del lavoro, in quanto è noto a tutti che troppo spesso, nel corso degli studi universitari si incontrano dei docenti che spesso più che formare, informano solamente.
Ma oggi, tempo in cui l’informazione è alla portata di tutti gratis attraverso internet, la loro “informazione” più o meno accademica ha relativamente poco valore nel mercato del lavoro.
Vale però la vostra capacità di affrontare dei problemi e risolverli: questa è la caratteristica di ogni libero professionista (nel turismo come nell’arredamento, nell’Avvocatura o come nelle Medicina).
Però, se voi non sapete risolvere oggi i vostri problemi occupazionali, credete di poter risolvere domani quelli degli altri? Chi ha un po’ di esperienza nella vita, sa che non è così! Non basta aver accumulato dei 18 o dei 28 in qualche esame, per poterlo fare o aspirate solamente ad un impegno (pur che sia) in ente pubblico? Questa società ha messo in giro la “favola metropolitana” che ad ogni corso di laurea corrisponda, prima o poi, la “garanzia di un qualche successo” in termini occupazionali e/o in termini di sicurezza economica (magari minima).
“Tanto la laurea sul Turismo è sempre una laurea”; magari poi risulta solo essere buona per venire assunti a fare l’autista di una linea di Autobus. Una delle persone più competente nel Turismo che conosco è una Signora che pur non avendo una laurea nel turismo, è stata capace di creare dal nulla una Associazione in Campania di strutture ricettive in edifici storici (www.residenzedepocacampania.it); persona che consiglio di contattare per chi vive in Campania o in Basilicata. Potreste imparare di più, su cosa sia il Turismo, stando una settimana al suo fianco, che un mese in aula.
La vita non è mai quella che questa società ci induce a credere che sia: allora cosa deve fare un giovane? Quali sono i tre ambiti più importanti della vita che non si può non conoscere? È la stessa domanda che era posto tanti anni fa un imperatore cinese: qui di seguito vi riporto la sua storia.
Prima di terminare però un piccolissimo consiglio pratico: se scrivete su un sito come questo, non utilizzate forme di scritture che sono proprie di adolescenti che inviano SMS col telefonino o chattano per passare il tempo (tipo ke al posto di che e x al posto di per) non depone bene a vostro favore, almeno che la vostra comunicazione non sia destinata a rimanere uno sfogo, una comunicazione fra coetanei, cioè solo “inter vos”. Oltre a ciò, lasciate sempre una e-mail: qualcuno del mondo del lavoro potrebbe volersi mettere in contatto con voi, nel caso dovesse, leggendolo, apprezzare il vostro intervento.

Per concludere, vorrei riproporvi un racconto di Tolstoj, quello delle tre domande dell’Imperatore. Chi fosse di preciso, l’autore non sa dirlo…
Un giorno, un certo imperatore pensò che se avesse avuto la risposta a tre domande, avrebbe avuto la chiave per risolvere qualunque problema:
Qual è il momento migliore per intraprendere qualcosa?
Quali sono le persone più importanti con cui collaborare?
Qual è la cosa che più conta sopra tutte?
L’imperatore emanò un bando per tutto il regno annunciando che chi avesse saputo rispondere alle tre domande avrebbe ricevuto una lauta ricompensa. Subito si presentarono a corte numerosi aspiranti, ciascuno con la propria risposta.
Riguardo alla prima domanda, un tale gli consigliò di preparare un piano di lavoro a cui attenersi rigorosamente, specificando l’ora, il giorno, il mese e l’anno da riservare a ciascuna attività. Soltanto allora avrebbe potuto sperare di fare ogni cosa al momento giusto.
Un altro replicò che era impossibile stabilirlo in anticipo; per sapere cosa fare e quando farlo, l’imperatore doveva rinunciare a ogni futile svago e seguire attentamente il corso degli eventi.
Qualcuno era convinto che l’imperatore non poteva esse- re tanto previdente e competente da decidere da solo quando intraprendere ogni singola attività; la cosa migliore era istituire un Consiglio di esperti e rimettersi al suo parere.
Qualcun altro disse che certe questioni richiedono una decisione immediata e non lasciano tempo alle consultazioni; se però voleva conoscere in anticipo l’avvenire, avrebbe fatto bene a rivolgersi ai maghi e agli indovini.
Anche alla seconda domanda si rispose nel modi più disparati.
Uno disse che l’imperatore doveva riporre tutta la sua fiducia negli amministratori, un altro gli consigliò di affidarsi al clero e ai monaci; c’era chi gli raccomandava i medici e chi si pronunciava in favore dei soldati.
La terza domanda suscitò di nuovo una varietà di pareri.
Alcuni dissero che l’attività più importante era la scienza. Altri insistevano sulla religione. Altri ancora affermavano che la cosa più importante era l’arte militare.
L’imperatore non fu soddisfatto da nessuna delle risposte, e la ricompensa non venne assegnata.
Dopo parecchie notti di riflessione, l’imperatore decise di andare a trovare un eremita che viveva sulle montagne e che aveva fama di essere un illuminato. Voleva cercarlo per rivolgere a lui le tre domande, pur sapendo che l’eremita non lasciava mai le montagne e riceveva solo la povera gente, rifiutandosi di trattare con i ricchi e i potenti. Perciò, rivestiti i panni di un semplice contadino, ordinò alla sua scorta di attenderlo ai piedi del monte e si arrampicò da solo su per la china in cerca dell’eremita.
Giunto alla dimora del sant’uomo, l’imperatore lo trovò che vangava l’orto nei pressi della sua capanna.
Alla vista dello sconosciuto, l’eremita fece un cenno di saluto col capo senza smettere di vangare. La fatica gli si leggeva in volto. Era vecchio, e ogni volta che affondava la vanga per smuovere una zolla, gettava un lamento.
L’imperatore gli si avvicinò e disse: “Sono venuto per chiederti di rispondere a tre domande: qual è il momento migliore per intraprendere qualcosa? Quali sono le persone più importanti con cui collaborare? Qual è la cosa che più conta sopra tutte?”.
L’eremita ascoltò attentamente, ma si limitò a dargli un’amichevole pacca sulla spalla e riprese a vangare. L’imperatore disse: “Devi essere stanco. Su, lascia che ti dia una mano”. L’eremita lo ringraziò, gli diede la vanga e si sedette per terra a riposare. Dopo aver scavato due solchi, l’imperatore si fermò e si, rivolse all’eremita per ripetergli le sue tre domande. Di nuovo quello non rispose, ma si alzò e disse, indicando la vanga: , “Perché non ti riposi? Ora ricomincio io”. Ma l’imperatore continuò a vangare. Passa un’ora, ne passano due.
Finalmente il sole comincia a calare dietro le montagne. L’imperatore mise giù la vanga e disse all’eremita: ”Sono venuto per rivolgerti tre domande. Ma se non sai darmi la risposta ti prego di dirmelo, così me ne ritorno a casa mia”.
L’eremita alzò la testa e domandò all’imperatore: “Non senti qualcuno che corre verso di noi?”. L’imperatore si voltò. Entrambi videro sbucare dal folto degli alberi un uomo con una lunga barba bianca che correva a perdifiato premendosi le mani insanguinate sullo stomaco. L’uomo puntò verso l’imperatore, prima di accasciarsi al suolo con un gemito, privo di sensi. Rimossi gli indumenti, videro che era stato ferito gravemente. L’imperatore pulì la ferita e la fasciò servendosi della propria camicia che però in pochi istanti fu completamente intrisa di sangue. Allora la sciacquò e rifece la fasciatura più volte, finché l’emorragia non si fu fermata.
Alla fine il ferito riprese i sensi e chiese da bere. L’imperatore corse al fiume e ritornò con una brocca d’acqua fresca. Nel frattempo, il sole era, tramontato e l’aria notturna cominciava a farsi fredda. L’eremita aiutò l’imperatore a trasportare il ferito nella capanna e ad adagiarlo sul suo letto. L’uomo chiuse gli occhi e restò immobile. L’imperatore era sfinito dalla lunga arrampicata e dal lavoro nell’orto. Si appoggiò al vano della porta e si addormentò. Al suo risveglio, il sole era già alto. Per un attimo dimenticò dov’era e cos’era venuto a fare. Gettò un’occhiata al letto e vide il ferito che si guardava attorno smarrito. Alla vista dell’Imperatore, si mise a fissarlo intensamente e gli disse in un sussurro: “Vi prego, perdonatemi”. “Ma di che cosa devo perdonarti?”, rispose l’imperatore. ‘Voi non mi conoscete, maestà, ma lo vi conosco. Ero vostro nemico mortale e avevo giurato di vendicarmi perché nell’ultima guerra uccideste mio fratello e vi impossessaste dei miei beni. Quando seppi che andavate da solo sulle montagne in cerca dell’eremita, decisi di tendervi un agguato sulla via del ritorno e uccidervi. Ma dopo molte ore di attesa non vi eravate ancora fatto vivo, perciò decisi di lasciare il mio nascondiglio per venirvi a cercare. Ma invece di trovare voi mi sono imbattuto nella scorta, che mi ha riconosciuto e mi ha ferito. Per fortuna, sono riuscito a fuggire e ad arrivare fin qui. Se non vi avessi incontrato, a quest’ora sarei morto certamente. Volevo uccidervi, e invece mi avete salvato la vita! La mia vergogna e la mia riconoscenza sono indicibili. Se vivo, giuro di servirvi per il resto dei miei giorni e di imporre ai miei figli e nipoti di fare altrettanto. Vi prego, concedetemi il vostro perdono”.
L’imperatore si rallegrò infinitamente dell’inattesa riconciliazione con un uomo che gli era stato nemico. Non solo lo perdonò, ma promise di restituirgli i beni e mandargli il medico e i servitori di corte per accudirlo finché non fosse completamente guarito. Ordinò alla sua scorta di riaccompagnarlo a casa, poi andò in cerca dell’eremita. Prima di ritornare a palazzo, voleva riproporgli le tre domande per l’ultima volta. Lo trovò che seminava nel terreno dove il giorno prima avevano vangato.
L’eremita si alzò e guardò l’imperatore. “Ma le tue domande hanno già avuto risposta”. “Come sarebbe?”, chiese l’imperatore, perplesso. “Se ieri non avessi avuto pietà della mia vecchiaia e non mi avessi aiutato a scavare questi solchi, saresti stato aggredito da quell’uomo sulla via del ritorno. Allora ti saresti pentito amaramente di non essere rimasto con me. Perciò, il momento più importante era quello in cui scavavi i solchi, la persona più importante ero io, e la cosa più importante da fare era aiutarmi. Più tardi, quando è arrivato il ferito, il momento più importante era quello in cui gli hai medicato la ferita, perché se tu non lo avessi curato sarebbe morto e avresti perso l’occasione di riconciliarti con lui. Per lo stesso motivo, la persona più importante era lui e la cosa più importante da fare era medicare la sua ferita. Ricorda che c’è un unico momento importante: questo. Il presente è il solo momento di cui siamo padroni. La persona più importante è sempre quella con cui siamo, quella che ci sta di fronte, perché chi può dire se in futuro avremo a che fare con altre persone? La cosa che più conta sopra tutte è rendere felice la persona che ti sta accanto, perché solo questo è lo scopo della vita”.
Il testo di Tolstoj sembra un brano di letteratura religiosa: non ha nulla da invidiare a qualunque testo sacro.
Ho scritto queste pagine per i nostri amici. Molti hanno scritto di queste cose senza averle vissute, ma io ho parlato solo di ciò che ho vissuto e sperimentato di persona. Spero che siano di qualche utilità a voi e ai vostri amici nel percorrere la via della comune ricerca.

Architetto Lanfranco Viola
Titolare dell’Hotel Ripagrande di Ferrara
E Presidente dell’Associazione “C’era una volta”
 
#38
<strong>Lauree turismo, non mi iscrivo più</strong>

GRAZIE AI VOSTRI COMMENTI ,HO LE IDEE PIU’ CHIARE ( NN MI ISCRIO PIU’ A QUESTA FACOLTA’) MAGARI SI POTESSE AFRONTARE UN MASTER SENZA PASSARE PRIMA DALLA LAUREA , SAREBBE UN RISPARMIO DI TEMPO E DI DENARO . NE TRAGGO QUESTA CONCLUSIONE , IO GIA’ PARLO MOLTO BENE LO SPAGNOLO , MI FACCIO DEI CORSI PER IMPARARE L INGLESE PERFETTO E IL TEDESCO O IL FRANCESE , CON TRE LINGUE GIA’ LE COSE INIZIANO A CAMBIARE E VIA CON L ESPERIENZE LAVORATIVE NE CAMPO TURISTICO , CHE ALLA FINE E CIO’ CHE CONTA . HO 23 ANNI VIAGGIO DA QUANDO NE HO 18 AMO IL SETTORE DEL TURISMO MA NN AMO PERDERE TEMPO E FARMI SFRUTTARE DOPO E PRIMA AVER FATTO DEI GROSSI SACRIFICI PER STUDIARE O ANCHE SOLTANTO PER AVER AVUTO IL CORAGGIO DI VIAGGIARE E AFFRONTARE CIO’ CHE COMPORTA . GRAZIE A TUTTI . PER CHI MI VOLESSE SCRIVERE E CHIEDERMI CONSIGLI : <a href="mailto:SKAKOMATTO69@HOTMAIL.IT">SKAKOMATTO69@HOTMAIL.IT</a> SKIPE : MIRKIWAY69 .

MIRKO
 
#39
<strong>Lauree turismo, nessuno vi obbliga...</strong>

mi fate arrabiare sul serio,ma caspita allora statevene a casa e non dite idiozie ..se non avete passione cambiate percorso nessuno vi obbliga…solo commenti negativi aoooo ma avete na 20 d’anni o più e i vostri sogni??????invecchiati sembrate!!!!ma i master non esistono ma la specialistica neanche ?? ma il settore del marketing non esisite e quello di programmazione econtrollo???? tale corso si laurea in sicenze del turismo fa parte della facoltà di economia e permette parecchi sboccchi…e dai non vi buttate giu……di certo la LAUREA D AUN DIPLOMA VALE MOLTO PIU….E STO SITO INVECE DIINVOGLIARE DEPRIME DAVVERO,…..TUTTO PER COLPA VOSTRA

MI STATE DEPRIMENDO…STO SITO INVECE DI INVOGLIARE DEPRIME E TUTTO PER COLPA
VOSTRA….MA I MASTER LA SPECIALISTICA NONESISTE??è UN CORSO DI LAUREA DELLA FACOLTà DI ECONOMIA NONL O DIMENTICATE..Cè IL MARKETING PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO..E NON VI BUTTATE GIU..CHE PALLA!!!!

Elvira
 
F

fmongiello

Guest
#40
<strong>Lauree turismo, master e dintorni</strong>

Elvira ha ragione. Ci possono essere valutazioni e valutaizoni, facoltà e facoltà, univeristà e univeristà, e ci spiace Mirko se da queste pagine tu abbia tratto tale conclusione.
In ogni modo sappi che ci sono sia master che corsi ai quali è possibile accedere anche senza esser laureati.
 
#41
<strong>Lauree turismo, l'importanza del "pezzo di carta"</strong>

ma la laurea ha dei crediti e vale molto più di un diploma..
di certo non è una passeggiata o non vale a nulla..e non si può paragonarlo ad un diploma per piacere è una vergogna questa—se no i professori potrebbero starsene a casa!!!!
se uno vuole fare l’animatore.la ballerina il barrista il lavaPIATTI ben venga non ha bisogno della laurea di certo ma se uno spira a divenire che ne so direttore d’albergo direttore d’agenzia di viaggi la laurea si che ci vuole ma sopratutto per le proprie competenze,conoscenze.
NON è PER QUALCOSA MA SE TUTTO IL MONDO LA PENSASSE COME VOI NON SO DOVE FINIREMMO….LASCIO A VOI IMMAGINARE SARà L’ULTIMO IMO COMMENTO PERCHE DEPRIMERVI CON VOI NONO è QUELLO CHE VOGLIO FARE….CHI LA PENSA COME ME RISPONDA CIAO A tutti no ai depressi!!!

Elvira
 
#42
<strong>Lauree turismo, con la passione si può fare tutto</strong>

Ben detto Elvira, hai proprio ragione !
Per intraprendere una scelta del genere bisogna avere tanta passione ed essere ottimisti, io per esempio mi sono laureata ad ottobre del 2008 e ancora sto cercando un’occupazione non ho voluto continuare gli studi perchè anche io sono rimasta delusa, per esempio alcune materie che inizialmente sembravano trattare il turismo, alla fine tutto trattavano fuorchè di turismo, nel nostro piano di studi non è stato inserita neanche una materia importante come marketing territoriale però una cosa ke ho capito in questi 4 anni di università è ke il lavoro che vorrei fare io lo dovrei creare da me ..cosa un po critica dato la mia poca esperienza e tu elvira di dove sei? sei laurata?

Connie 85
 
F

fmongiello

Guest
#43
<strong>Lauree turismo, il mondo è bello perché è vario</strong>

Proprio perchè il mondo non la pensa come noi che è in questa situazione decadente! Non si vuole deprimere ma solo essere realisti ed evitare che, per alcuni, la depressione sopraggiunga post-laurea.
Certo che una laurea può aver maggior valore, ma è pur vero che molti animatori, ballerine e baristi oggi sono dei laureati (lavapiatti no perchè è ormai un lavoro diffusamente rifiutato dagli italiani). Così come molti professori, infatti, farebbero bene a starsene a casa.
Ognuno deve individuare il proprio percorso. Non ci sono regole standard. E’ probabile che per Mirko sia quello giusto, e non è escluso che possa comunque ambire ed arrivare a posizioni importanti anche senza laurea.
 
#44
<strong>Economia turismo, quali sbocchi?</strong>

salve a tutti!qalcuno mi saprebbe dare qualche informazione in più circa la facoltà di economia del turismo e management(stavo prendendo in considerazione quella di Rimini)?Ad esempio se siete informati sugli sbocchi lavorativi che essa comporta o se è effettivamente richiesta nel mondo turistico(e se si in che misura),o ancora se la trovate interessante…Vi ringrazio anticipatamente per il vostro aiuto!

Marica
 
#45
<strong>Lauree turismo, manca la determinazione</strong>

ciao connie85 sono di napoli meglio dire provincia te invece di dove????mmmmmmmmm bene un invoglio a non prendere la laurea che bella cosa!!!!comm se ric a napule c bella cos!!!no non sono laureata connie sto al secondo anno di scienze del turismo
….io non lo so ,non ci posso credere dalle risposte che mi danno qua sopra,ma per fare un master di primo livello o secondo non ci vuole una laurea .e se devo fare un colloquio io che sono laureato e il mio concorrente no a chi prendono???sembra ovvio….non sminuiamo questa laurea per cortesia…
ripeto facoltà di economia si fanno esami di microeconomia macroeconomia si studia la legislazione turistica e per aprire una agenzia di viaggi tali conoscenze si devono possedere..
basta ora pensatela come volete..cambiate strada nessuno vi costringe…
e penso che sminuite pure voi e il vostro sacrificio con questa laurea.
eppure non so la determinazione dovè????per questo l’italia è passiva..vivrete cosi nella passività

Elvira
 
#46
<strong>Lauree turismo, non voglio sminuirle</strong>

Cara elvira io non volevo sminuire la laurea ti ho dato anche ragione sul discorso che hai fatto precedentemente. IO intendevo dire che il corso di studi un po’ mi ha deluso, ma comunque mi ha formato e continuerò a farmi forte (essere ottimista …)e cercare di ottenere qualcosa in questo campo. Sono Siciliana e precisamente di Messina.

<a href="mailto:ke-tty@hotmail.it">ke-tty@hotmail.it</a>

Connie 85
 
#47
<strong>Lauree turismo, su con la vita!</strong>

Cari ragazzi,
ho letto quasi tutti i post..(ormai le pupille si sono rimpicciolite ihih)..escludendo ovviamente quelli del Dr. Lanfranco Viola che pensa di poter aiutare invece personalmente penso che accresca solo un po’ d’ansia in voi e in chi lo legge..ma questi sono punti di vista (ripeto, punti di vista).
Sono anch’io laureato in scienze del turismo..laurea conseguita nel 2007 con pieni voti e..udite udite…SONO CONTENTO!
Allora, inizio subito col dire che durante le mie esperienze lavorative estive negli anni precedenti, le fabbriche erano piene di laureati, ma non solo in scienze politiche o roba cosi, anche avvocati, ingegneri, economi laureati a pieni voti. Ma cosa credete? Che una laurea faccia la differenza???
No…non è cosi…siete voi che fate la differenza..non è lalaurea..e non servono le raccomandazioni se davvero valete..credetemi. E’ vero, probabilmente alcune materie avrebbero potute evitarle..ma credetemi, c’è da imparare anche su quelle.
Io sono contento delle cose che ho letto..che avete scritto..sono ottimista ragazzi, dovete solo avere un po’ di fiducia in voi stessi e non nella laurea capite? Fregatevene!!
Voi mi direte…ma tuchi c…. sei per dirlo?? ;,)
Non penso sia il caso di raccontare qui la mia vita..ma credetemi..ebbene si..SONO UN LAUREATO IN SCIENZE DEL TURISMO che la mattina si alza contento di andare a lavorare, che sorride a tutti e che è felice di vivere..e che soprattutto ha sempre voglia di imparare…LONG LIFE LEARNING..imparate sempre, chiedete a tutti..noi laureati in scienze del turismo..se abbiamo scelto questa facolta è perche abbiamo delle doti che altri non hanno, doti naturali..e sono sicuro che qualcuno si riconosca in queste parole..dunque..mio consiglio a chi è pronto a continuare questa meravigliosa strada..finite il corso di laurea, associategli un buon master che vi dia l’opportunita di iniziare a fare uno stage durante. Non allarmatevi, gli stage se fatti bene, per esperienza personale, non vi assicurano il lavoro, ma un riscontro positivo nel futuro sicuramente. Durante questo master..(vi prego di chiamarmi a chi interessa sapere quale fare..state attenti in quanto oramai è diventato un vero e proprio business) date il 10000 per 10000…non pretendete perche oni abbiamo solo da imparare. Gli stage in azienda sono occasioni d’oro per chi sa sfruttarle, NON occasioni, per che si lamenta senza umilta.
Quindi ragazzi…forza e coraggio..ho 24 anni, lavoro gia da un anno..mai avuto una raccomandazione, ce l’0ho fatta da solo..ce la farete anche voi!!!
Qualsiasi cosa..consiglio..che ne so..qualsiasi..
scrivetemi al mio indirzzo email <a href="mailto:davidino1984@gmail.com">davidino1984@gmail.com</a>
ok??
Un abbraccio a tutti…e…su il morale!! ;,)0

Davide
 
F

fmongiello

Guest
#48
<strong>Lauree turismo, c'è chi pensa positivo</strong>

Ciao Davide
la tua esperienza positiva della laurea + master e il tuo atteggiamento possono esser molto utili. Ti invitiamo a raccontarla con maggiori dettagli sul Forum e a indicare tranquillamente il master che hai fatto.
Saluti
 
#49
<strong>Lauree turismo, finalmente un po' di ottimismo</strong>

davide sei come me sei un grande anche io sono ottimista e nessuno ci scoraggia possono dire quello che vogliono…..òa passione nessuno cela togle ti scriverò presto per sapere e ricevere consigli,…grazie ..meno male che cè gente come noi…lo avevo detto….

buon motivo per andare avanti..impaRATE DA QUA

Elvira
 
#50
<strong>Lauree turismo, il bello delle sfide è vincerle</strong>

Grazie Elvira,

ma sono convinto che anche gli altri siano come noi,hanno solo bisogno di una bella carica positiva, un po’ di fiducia in se stessi..
E’ normale che ci siano difficoltà, è normalissimo..ma è quello il bello della vita..scontrarsi con queste e accettarle come SFIDA, una sfida che bisogna vincere, preventivando che possa andar male certo, ma che bisogna vince! Pensate magari a tutti i problemi che avete affrontato e risolto da soli, problemi con la famiglia, fidanzata etc etc..ne siete mai usciti vincenti?? Almeno una volta?? Sicuramente si…ecco..siate fieri di voi a sfidate anche questo ostacolo che ora piu che mai è piacevole da affrontare..questa crisi..wow!! pensate se riuscite a trovare un lavoro nonostante la crisi!! Che figata!! E ricordate una cosa…se siete contenti di voi stessi, di come siete ora, dovete ringraziare voi stessi e dirvi “bravo” perche quello che siete ora non è che la somma di ogni singolo avvenimento passato, brutto o piacevole che sia STATO! Decidete ora cosa volete fare, ponetevi un obbiettivo e raggiungetelo..siate attivi, non lasciate che i problemi si ingrandiscano, affrontateli al sorgere cavolo, di petto!
Ripeto una cosa carinissima che ho sentito tempo fa ma che se ci pensate è piu che vera..chi di noi riuscirebbe a sconfiggere king kong??
Cavolo..è alto, grosso, muscoloso..mmm..cioè..impossibile, non si puo, neanche 5000000 insieme riuscirebbero ad abbatterlo..ma..SE L’AVESSIMO FATTO QUANDO ERA PICCOLO? APPENA NATO?..UN COLPO IN TESTA E VIA..;,) SPAPPOLATO IN MILLE PEZZI..
tutto cioè per dire di affrontare ora il problema..sul nascere, siete in tempo, ponetevi un obbiettivo e decidete della vostra vita..ora!

VIVA QUESTA ******* LAUREA!!!

YUPPIEEEEEEEEEEEEEE ;,)

Davide
 
#51
<strong>Lauree turismo, il futuro è nelle tue mani</strong>

Scusate…un’ultimissima cosa…

“If you don’t think about the future, you cannot have it…”

;,)

In bocca al lupo a tutti..avete la mia mail!!

Ciaoooooooooooooooo

Davide
 
#52
<strong>Lauree turismo, ecco chi mi ispira</strong>

ciao Davide, posso dirti una cosa? io invece, facendo riferimento al primo intervento, ammiro il Dott. Lanfranco Viola e posso dire che ho visto il suo curriculum e lo vedo come un modello da imitare. Anzi, penso che qualche giorno chiederò personalmente qualche consiglio. Piuttosto posso sapere invece, se non sono indiscreta, che professione che hai intrapreso tu? e di dove sei??
L’ unione fa la forza!!

Connie 85
 
#53
<strong>Lauree turismo, il mio punto di vista</strong>

Ciao Connie.
Assolutamente, il Dr. Lanfranco Viola è sicuramente una persona da apprezzare, di notevole cultura, non ho mai messo in discussione questo.
Penso pero che spesso sia molto meglio fare un semplice esempio per far capire determinate cose, che un tema con citazioni filosofiche e altro..
Tutto qui, nonostante ciò non metto minimamente in discussione la sua bravura umana culturale e professionale. Ma i punti di vista..restano punti di vista ;,)
Per quanto riguarda la mia esperienza personale..non ha alcun senso dire quale sia la mia professione perche non è questo quello che conta, ma è lo spirito con il quale affrontiamo i problemi che ci porta a raggiungere dei risultati.
Ovviamente lavoro nell’ambito del turismo pero ;,)
Un bacione

Davide
 
#54
<strong>Evviva scienze del turismo</strong>

davide mi fai il piacere non dare spiegaZIOni a nessuno..
hai detto bene qua non capiscono che se pure il corso di studi non è come lo immaginavamo non capiscono quanto sia importante conoscere l’economia saperla applicare e conoscere anche l’arte e tante materie giuridico_economiche.
evviva scienze del turismo..
a solo una cosa vi prego non vi iscrivete piu a tale corso di laurea ….meglio pochi ma buoni e poi gli appassionati….

Elvira
 
F

fmongiello

Guest
#55
<strong>Lauree turismo, rispettate le opinioni diverse dalle vostre</strong>

Siete pregati di non fare incitamenti di nessun genere. Questo è uno spazio aperto, dove sono tollerati i punti di vista di ognuno, chiunque può esprimersi ma nel rispetto dell’altrui pensiero. E non sono ammessi giudizi offensivi. Il mancato rispetto di tali semplici regole ci porta ad eliminare commenti non in linea o a bannare l’utente.
Grazie per la comprensione.

FormazioneTurismo
 
#56
<strong>Lauree turismo, sono ottimista: troverò lavoro</strong>

Ciao a tutti,
io sto per finire il triennio in Economia e gestione delle Imprese turistiche della facoltà di economia a Catania. Sinceramente sono un pò basito da quanto leggo. Da noi non ci sono tutti questi problemi di logistica, a volte capita di non trovare posto ma solo perchè ci sono lavori in corso in altre aule, è una situazione momentanea. Per quanto riguarda il piano di studi tutto sommato lo trovo perfettamente inerente alla figura che forma, tranne 2-3 materie identiche perchè parlano di SVILUPPO SOSTENIBILE… io credo di aver appreso nozioni importanti e anche pratiche forse grazie al livello dei prof, non saprei, facciamo seminari interni con testimonianze, lavori di gruppo casi studio…. di tutto di più. Non posso lamentarmi. Per quanto riguarda gli sbocchi in effetti ancora non posso dir nulla ma sinceramente sono molto ottimista, non so perchè… Mi sento che ce la farò <img class="emoji" draggable="false" src="http://s.w.org/images/core/emoji/72x72/1f600.png" alt="?" /> …. è necessario sperare altrimenti non ha senso vivere e studiare… ciaoooooooo

Giuseppe
 
#57
<strong>Scienze del turismo, laureata e felice: ho trovato lavoro</strong>

ciao ragazzi …sono contentissima di essermi laureata in scienze del turismo perchè da circa 2 anni che lavoro in questo ambito..e fatevelo dire la laurea serve e come….non vi buttate giù..anche se vedo che qualcuno di voi è molto deciso come davide—
buon studio e fatevi coraggio….

Veridiana
 
#58
<strong>Scienze turismo, facile trovare lavoro?</strong>

Ciao Veridiana,sono molto contenta per te!Allora sei stata proprio fortunata visto che nessuno di tutti quelli che conosco e che si sono laureati in scienze del turismo hanno trovato lavoro,ma anzi hanno veramente difficoltà…Visto che x te è stato cosi facile xchè non ci illumini un pò e ci spieghi un pò come hai fatto?Perchè noi siamo veramente disperati…

Angela
 
#59
<strong>Lauree turismo, un po' di umiltà non guasta</strong>

ciao angela sinceramente alle persone come te che usano questi toni attizzosi e superiori io di certo non do spiegazioni perchè manchi di rispetto e non sei affatto ironica ma anzi…ti ocnsiglio di essere più umile nella vita magari lo trovi il lavoro…

Veridiana
 
#60
<strong>Turismo, anch'io laureata e felice</strong>

non capisco perchèin questo sito devono a tutti i modi prevaricare e davvero non capiscono chi è fortunato o chi no…
io come veridiana lavoro e non so dovè il problema…..
anche io penso che la laurea sia più che importante…

giovanna colu
 

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