sono stato invitato a dire la mia in un gruppo su fb intitolato "<strong>Difendiamo la figura del Direttore D'Albergo</strong>" e che cita:
"Cosa bisogna fare per convincere il Ministero del Turismo ad inserire tra i requisti obbligatori la nostra figura professionale?
Riempirci di dinamite e recarci alla prossima BIT facendoci saltare per aria?
E' piu' importante avere una cassetta di sicurezza in camera che un Direttore in Hotel?
Non tutti i Direttori sono perfetti e totalmente competenti (tra cui me stesso), ma possiamo garantire alla clientela professionalità e serietà, nonchè l'amore verso il meraviglioso mondo dell'Hotellerie."
<strong>tra i consensi</strong>, questi alcuni messaggi che hanno pubblicato altri membri nel gruppo:
"<em>E' come se dicessi che per avere un Hotel devi avere un Direttore "diplomato". E oggi i diplomi si acquistano senza problemi. La professionalità è sempre riconosciuta dal cliente che comprende più di quanto sembra e quindi il direttore farlocco fa solo brutte figure e quell'Hotel non ha un lungo futuro..</em>."
"Io proporrei al caro Ministero del Turismo di creare un albo professionale al pari degli altri ambiti di lavoro. Forse sarebbe un piccolo incentivo per limitare i danni in un settore che è uno dei pilastri dell'economia Italiana.... La fortuna di chi ci ha preceduto nei decenni passati è che nonostante gli errori commessi i turisti non hanno mai abbandonato il nostro Bel Paese. Lo stile di vita Italiano piace più agli stranieri che a noi Italiani stessi!!! Ma l'accentuarsi della concorrenza nei mercati globali dovrebbe spingerci a migliorare le nostre capacità per renderci maggiormente competitivi. Ecco perché valorizzare la figura del Direttore, dalle sue scelte e dalle sue capacità dipendono non soltanto l'andamento di un hotel, ma il rilancio di un intero settore."
<strong>il dissenso del collega Roberto Peschiera</strong>...."Abbiamo visto a cosa serve essere iscritti agli Albi professionali,vedi giornalisti, commercialisti, avvocati, ingegneri..., non credo sia l'Albo a dare garanzie che sappiamo si possono "acquisire" in molti modi. Esistono le Associazioni, vedi A.D.A., che dovrebbero farsi garanti e verificare i requisiti dei loro iscritti/soci con periodici seminari di aggiornamento e Formazione (maiuscola non per errore), rilasciarndo certificazioni / attestati che comprovino le reali capacità del singolo: ma sono in grado di farlo e soprattutto vogliono farlo? Il sasso l'ho tirato, ora vediamo gli effetti!"
<strong>e questo il mio parere</strong>..." Quoto Roberto, gli albi hanno prodotto solo caste, privilegi ingiustificati e barriere alla libera espressione professionale, e in genere sono un ostacolo allo sviluppo e incerte garanzie (o tutte o in parte da provare).
Credo che il ministro vada lasciato su cose ben più rilevanti che occuparsi di protezionismo o salvare una figura che oggi, dal titolo di questo gruppo, necessita di essere difeso.
Ma difeso da cosa? Da un mercato che corre velocemente e impone ai direttori della vecchia scuola di tenersi costantemente al passo, dalle economie che impongono revisioni e tagli alle strutture organizzative, da figure manageriali (interne o esterne) che minacciano oggi il posto alla figura del direttore? Spiegatemelo perché a me non è chiaro.
Penso solo che obbligare le proprietà ad avere per “legge” un direttore titolato (o abilitato da qualcuno) mi sembra anacronistico.
L’evoluzione non si può fermare e il mercato ha sempre premiato gli alberghi ben diretti da qualcuno che ha vere capacità manageriali (che significa molte cose, non solo esperienza) che si chiami o meno direttore, che sia membro o meno dell’Ada o altre associazioni."
<strong>e tu che ne pensi?</strong>