Buongiorno,<br />
dopo aver letto <a href="http://www.turismoformazione.it/viewtopic.php?f=55&t=785">l'altra discussione sulla legislazione delle persone alloggiate</a> (ne ho aperta un'altra perchè credo gli argomenti siano diversi e alcuni un po' datati) vorrei chiedere se credete delucidazioni su come facciamo noi in hotel:<br />
All'arrivo chiediamo tutti i documenti, compiliamo una "vecchia" schedina di notifica e facciamo firmare in calce ai dati e anche il consenso sulla privacy facendo barrare tre voci su uso amministrativo, comunicazione ai fini della sicurezza (p.s.) e newsletter (spesso non la barrano, ma poco importa) con tutti i riferimenti alla legge e dati dell'azienda.<br />
Poi ovviamente comunichiamo i dati anche online alla questura ed archiviamo la schedina <u>cartacea</u> (opportunamente firmata) in archivio.<br />
In teoria sarebbe tutto regolare perchè dobbiamo tenere una prova del loro consenso ma a seguito delle nuove leggi mi chiedo:<br />
- devono dare il consenso per permetterci di comunicare i dati alla questura?<br />
- a fini amministrativi, potremmo usarli? è legale?<br />
- ammesso e concesso che sia per la newsletter (tra l'altro nessuno scrive l'indirizzo di casa, quindi inutile!) includere i dati del passaporto e componenti familiari non è un eccesso e quindi contro la privacy?<br />
Immagino sia un argomento abbastanza delicato e forse fuori dalle competenze dirette del receptionist, ma se qualcuno ha informazioni più precise in merito o un altro forum (ovviamente specializzato in privacy di questo tipo) se me lo può segnalare.<br />
Ho già contattato il TULPS (in questo caso di Venezia) e sembravano cadere dalle nuvole, mi hanno detto solo che "dobbiamo far firmare la schedina cartacea per verificare la firma" , anche su questo: vi sembra logico?<br />
Grazie e buon lavoro.
dopo aver letto <a href="http://www.turismoformazione.it/viewtopic.php?f=55&t=785">l'altra discussione sulla legislazione delle persone alloggiate</a> (ne ho aperta un'altra perchè credo gli argomenti siano diversi e alcuni un po' datati) vorrei chiedere se credete delucidazioni su come facciamo noi in hotel:<br />
All'arrivo chiediamo tutti i documenti, compiliamo una "vecchia" schedina di notifica e facciamo firmare in calce ai dati e anche il consenso sulla privacy facendo barrare tre voci su uso amministrativo, comunicazione ai fini della sicurezza (p.s.) e newsletter (spesso non la barrano, ma poco importa) con tutti i riferimenti alla legge e dati dell'azienda.<br />
Poi ovviamente comunichiamo i dati anche online alla questura ed archiviamo la schedina <u>cartacea</u> (opportunamente firmata) in archivio.<br />
In teoria sarebbe tutto regolare perchè dobbiamo tenere una prova del loro consenso ma a seguito delle nuove leggi mi chiedo:<br />
- devono dare il consenso per permetterci di comunicare i dati alla questura?<br />
- a fini amministrativi, potremmo usarli? è legale?<br />
- ammesso e concesso che sia per la newsletter (tra l'altro nessuno scrive l'indirizzo di casa, quindi inutile!) includere i dati del passaporto e componenti familiari non è un eccesso e quindi contro la privacy?<br />
Immagino sia un argomento abbastanza delicato e forse fuori dalle competenze dirette del receptionist, ma se qualcuno ha informazioni più precise in merito o un altro forum (ovviamente specializzato in privacy di questo tipo) se me lo può segnalare.<br />
Ho già contattato il TULPS (in questo caso di Venezia) e sembravano cadere dalle nuvole, mi hanno detto solo che "dobbiamo far firmare la schedina cartacea per verificare la firma" , anche su questo: vi sembra logico?<br />
Grazie e buon lavoro.