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AFFITTI BREVI REGIONE CAMPANIA

#1
Salve, mi chiamo Gregorio e sono un nuovo membro.
Volevo chiedere: la Regione Campania per l'attribuzione del CUSR alle locazioni brevi specifica che non sono soggette a Scia (che per propria natura necessità di varia documentazione riguardo all'immobile) ma a semplice comunicazione da produrre al Comune su modulo predisposto dalla Regione. Null'altro è specificato riguardo ai requisiti dell'immobile che si autocertificano nel predetto modulo (dove si fa riferimento a sicurezza ed igiene, non al documento formale dell'agibilità). Però, il comune chiede che sia allagata l'agibilità, cosa non prevista dalla norma regionale, rendendo, in difetto, impossibile il rilascio del Curs? Tale obbligo è previsto da norme nazionali, che però non pregiudicano la legittimità della locazione degli immobili in caso di mancanza, ma solo conseguenze nel rapporto contrattuale a seconda del fatto di se il locatore ne fosse o meno a conoscenza. E', dunque, legittimo quanto fa il comune, rifiutando il rilascio el CURS senza che prima non sia prodotta l'agibilità?
 

Edo Serra

Membro Senior
#2
Salve Gregorio,
Benvenuto nel forum e grazie per la tua domanda, che solleva un punto molto importante riguardo alla gestione delle locazioni brevi in Campania e l'interazione tra le normative regionali e quelle comunali.

La questione che hai sollevato riguarda l'obbligo o meno di allegare il certificato di agibilità al momento della richiesta del Codice Unico Regionale della Struttura (CURS) necessario per operare locazioni brevi in Campania. Come hai correttamente sottolineato, la normativa regionale prevede una procedura semplificata che non menziona esplicitamente la necessità di allegare tale documentazione. Tuttavia, alcuni comuni possono richiedere documenti aggiuntivi, come il certificato di agibilità, per completare la registrazione.

Normativa Regionale vs Normativa Comunale:
La normativa regionale stabilisce i requisiti minimi e le procedure generali per l'attribuzione del CURS, ma i comuni hanno la facoltà di introdurre requisiti specifici basati sulle proprie ordinanze o regolamenti locali. Questo può creare situazioni in cui le pratiche amministrative locali sembrano andare oltre quanto previsto dalla normativa regionale.

Legittimità dell'Obbligo Comunale:
La richiesta del certificato di agibilità da parte del comune, pur non essendo esplicitamente prevista dalla normativa regionale per l'attribuzione del CURS, potrebbe essere giustificata da un'interpretazione volta a garantire la sicurezza e l'idoneità dell'immobile per l'ospitalità. Tuttavia, questa pratica solleva legittime perplessità sulla sua conformità alle disposizioni regionali che semplificano il processo di registrazione.

Azioni Consigliate:
1. Verifica con il Comune:
È utile avviare un dialogo con gli uffici comunali per comprendere le basi della loro richiesta e se esistono ordinanze locali specifiche che giustificano tale obbligo.
2. Consultazione Legale: Potrebbe essere opportuno consultare un avvocato specializzato in diritto amministrativo o immobiliare per valutare la legittimità dell'azione del comune e per esplorare possibili vie di azione.
3. Confronto con Altri Operatori: Interagire con altri proprietari che offrono locazioni brevi nella tua area può fornire ulteriori informazioni su come hanno affrontato situazioni simili e se hanno trovato soluzioni accettabili.

Sebbene la normativa regionale sembri offrire un percorso semplificato per l'attivazione delle locazioni brevi, l'interpretazione e l'applicazione delle norme a livello locale possono variare significativamente. In assenza di una chiara disposizione nazionale che regoli in modo uniforme questi aspetti, il confronto tra le normative regionali e le prassi comunali continua a rappresentare una sfida per gli operatori del settore.

Spero che queste informazioni ti siano di aiuto e ti auguro il meglio nel risolvere questa questione.
 
#3
Grazie della risposta, chiara per quanto possibile in un groviglio di norme statali, regionali e comunali. Si, anche statali, perché di fatto molti comuni richiedono una documentazione sovrapponibile a quella richiesta per le c.d. "case vacanze", ovvero attività ricettive extralberghiere di servizi, mentre le locazioni brevi -e la legge che le disciplina- intendono un'attività di locazione di beni immobili, sebbene per brevi periodi e non il classico 4+4 o 3+2 delle locazioni abitative, dove il contratto è possibile e valido senza che ci sia necessità di provvedersi di tali documentazioni. Insomma, un espediente -doversi dotare di un codice identificativo regionale- che di fatto annulla le disposizioni nazionali e la volontà del legislatore centrale. Cordiali saluti.
 

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