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Crisi Tour Operator

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#1
Ancora una brutta notizia.<br />
Dopo Eurotravel, Teorema, Todomondo, le compagnie aeree Myair e SkyEurope, dalla Sicilia arrivano brutte notizie per Diffusione Viaggi.<br />
Riporto la news di oggi di Guidaviaggi:<br />
<br />
<strong>Diffusione Viaggi cessa le operazioni</strong><br />
Per i servizi già pagati, sostiene il t.o, verranno avviate tutte le procedure<br />
<br />
In una nota inviata ad alcune adv, Diffusione Viaggi ha comunicato di aver cessato le proprie operazioni e di non poter garantire le partenze dei clienti prenotati. Per i servizi già pagati, sostiene il t.o, verranno avviate tutte le procedure per effettuare i dovuti rimborsi entro il più breve tempo possibile.
 
#2
a questi naturalmente si aggiunge il <strong>Gruppo Ventaglio</strong>, con i 120 in cassa integrati a Milano e stessa sorte per i loro dipendenti marchio <strong>Columbus</strong> a Genova.<br />
<br />
c'è poi questa news di oggi che non mi è chiara:<br />
<br />
1/11/2009 - 18:22 GuidaViaggi<br />
Astoi: fase delicata per Rallo e Pianeta Terra<br />
Compito dell'associazione "affiancare i membri per aiutarli a superare le criticità"<br />
"Le aziende socie Rallo e Pianeta Terra stanno attraversando una fase delicata e stanno valutando tutte le possibili strategie che possano consentire loro il superamento di tale fase ed il ritorno alla normalità". Ne dà notizia una nota Astoi. ...... http://www.guidaviaggi.it/news.lasso?article=114690<br />
<br />
????
 
#3
Domenica ero all'inaugurazione di un'agenzia di viaggi a Torino, e tra i presenti ho sentito parlare di difficolta' del gruppo Alpitour.<br />
A voi risulta qualcosa?<br />
Non pensavo che anche Ventaglio fosse in difficolta' :?
 

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#4
è la volta di Valtur....e qui finisce, o meglio è gran rischio, un altro mito del tour operating italiano. c'è davvero da chiedersi come siano stati gestiti in questi anni queste grandi aziende, con top manager dall'aria piuttosto presuntuosa e agevolazioni di ogni tipo :eek:<br />
<strong><br />
Notizia di ieri Giovedì 06 Ottobre 2011 sul Mattino.it<br />
Valtur con 300 milioni di debiti a rischio fallimento, si studia piano salvataggio</strong><br />
MILANO - Valtur studia un piano per ristrutturare i debiti. Il tour operator che fa capo alla famiglia Patti si trova in una situazione complessa con debiti che si aggirano intorno ai 300 milioni. La settimana prossima è prevista una riunione del Cda per studiare un piano di salvataggio.<br />
<br />
Il gruppo presieduto dal cavaliere Carmelo Patti, quindi, si trova davanti ad un ventaglio di ipotesi per cercare di tamponare l'emorragia debiti. Fonti vicine all'operazione hanno riferito all'ANSA che le strade da imboccare sarebbero il concordato preventivo o la legge marzano oppure aprire a un nuovo socio. In particolare, in caso di Marzano i requisiti per accedere all'amministrazione straordinaria sono 500 dipendent, Valtur ne ha circa 3 mila, e debiti non inferiori ai 300 milioni. D'altro canto, il potenziale 'cavaliere bianco' potrebbe essere Invitalia, il fondo per il salvataggio e la ristrutturazione delle imprese in difficoltà che fa capo al Governo. Finora già ci sarebbero stati contatti con la presidenza del consiglio e il ministero dello sviluppo per studiare questa ipotesi. Valtur, che ha un giro d'affari di circa 200 milioni di euro a fronte di circa 20 villaggi, a fine ottobre chiuderà il bilancio 2001 ma già nei prossimi giorni sarà disponibile una relazione sulla situazione patrimoniale. Lo scorso anno il gruppo aveva riportato un passivo di 303,6 milioni di euro e una perdita di 3,8 milioni. I soggetti maggiormente esposti verso il tour operator sono banche (nel 2010 erano 54 mln), fornitori (53 mln) e l'agenzia delle entrate (circa 15 mln). In particolare, tra gli istituti di credito risulta Intesa SanPaolo che lo scorso febbraio aveva sottoscritto un prestito obbligazionario convertibile di 20 milioni di euro.
 

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#6
si lo so' ed è stato davvero un brutto colpo, un'azienda che ho sempre apprezzato, e mi spiace per molti che ci lavoravano alcuni li conoscevo. peccato anche per sprintours! :(
 

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#7
è in crisi anche per un altro tour operator storico italiano, Viloratour che interrompe la programmazione fermata dalla crisi ma soprattutto del Mar Rosso<br />
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questò è quanto riporta TTG di oggi<br />
Dopo 30 anni di attività Viloratour termina la propria storia e interrompe la programmazione. L'operatore ha motivato la decisione a seguito della presa d'atto "di condizioni negative di contesto e aziendali non ulteriormente affrontabili", spiega l'azienda in una nota. Le prime grosse difficoltà arrivano con il crollo delle destinazioni del Nord Africa, mete centrali dell'attività di Viloratour, seguite dal "non soddisfacente andamento delle altre destinazioni del Mediterraneo e in particolare dell'Italia" prosegue la nota. Il tour operator aggiunge poi tra le altre cause "la debolezza della domanda nazionale di servizi turistici legata alla recessione in atto, la difficoltà di accesso al credito per le imprese che si combina, per la nostra società, a un'esposizione rilevante nei confronti di clienti e partner importanti". Una decisione, quella dell'azienda partenopea, "presa con grande amarezza, ma con altrettanto senso di responsabilità nei confronti del mercato".<br />
Da una piccola sede alla periferia di Napoli sino a guadagnare ampi consensi sul mercato del turismo organizzato italiano. La lunga corsa di Viloratour è partita quasi trent'anni fa con viaggi in bus in Europa. Nel 1993 arriva la svolta l'apertura della linea di prodotti mare con strutture sia in Italia che all'estero, in particolare nel bacino del Mediterraneo con Grecia, Spagna e soprattutto Egitto e Tunisia. Nel 2007 avviene un altro importante passo per l'azienda: l'apertura della divisione villaggi, i ViloraClub, che trainano una stagione positiva che culmina nel 2008 con oltre 120mila passeggeri trasportati e una collaborazione consolidata con 3mila agenzie di viaggi. Le cose assumono tutt'altra piega con la debacle di Egitto e Tunisia in seguito alla primavera araba. Il riposizionamento dell'offerta su altre destinazioni del Mediterrano, come Croazia e Cipro Nord, non si rivela sufficiente per salvare le sorti dell'azienda.
 

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