Buongiorno,
sono una Guida Ambientale Escursionistica siciliana, associata AIGAE: svolgo la mia professione come libero professionista - ai sensi della Legge n°4 del 14 gennaio 2013 - con regolare P.IVA (cod. ateco 79.90.20).
Organizzo escursioni naturalistiche giornaliere e posseggo un’auto con 9 posti, immatricolata “trasporto persone - uso proprio”.
NB:
1) quello che vendo io è la sola escursione a piedi, senza transfer, senza pranzo o altri servizi accessori;
2) i luoghi previsti dai programmi sono raggiungibili solo in macchina (lontani dai servizi pubblici di linea) e, quasi sempre, i turisti non posseggono un mezzo con il quale spostarsi.
Vorrei sapere se posso utilizzare la mia macchina per dare un passaggio (senza richiedere un’ulteriore tariffa per il trasfer) ai miei clienti fino al luogo di visita, pur non essendo io un NCC.
RITENGO che il servizio che vorrei offrire è completare alla mia attività principale e viene effettuato in funzione della mia specifica vocazione professionale, non come attività separata.
Lo inquadrerei come trasporto di cortesia: ovvero non avviene dietro corrispettivo e non ha incidenza economica, tanto da non dover variare il prezzo del servizio principale fornito (nella fattispecie, servirebbero solo dai 5 € ai 15 € di benzina!).
Sarebbe come un servizio navetta, su itinerario pre-fissato (quello dell’escursione) e non remunerato, dunque non può ricadere nella disciplina ncc ove gli itinerari sono scelti dal richiedente e remunerati. In altre parole, non è il cliente a decidere la destinazione, ma vi è un tragitto unico prestabilito.
Sono giusti i miei ragionamenti?
All’ACI mi hanno detto che non si può fare :shock: , ma posso (in qualche maniera) far valere:
* la Sentenza del Consiglio di Stato, Sezione VI, n. 4898 del 4 agosto 2009 (applicata al lavoro autonomo) ?
* oppure il decreto ministeriale 4 luglio 1994 (articolo 2, comma 1) ?
* oppure la direttiva Bolkestein ?
E’ necessario far trascrivere qualcosa, sul libretto di circolazione, da parte della Motorizzazione?
Posseggo, inoltre, la patente kb: può tornare utile in questo caso?
Ho anche: un’assicurazione che copre me ed i miei clienti durante l’escursione + un’assicurazione che copre me e le persone trasportate in macchina.
E’ possibile che io (oppure il cliente) debba obbligatoriamente rivolgermi ad un taxi o ncc per raggiungere il posto desiderato? Tenendo conto che il prezzo di tale servizio verrebbe a costare più di quanto costi la mia escursione?! :evil:
Ringrazio già da ora chi sarà così attento alla mia problematica, aiutandomi a fare più chiarezza rispetto ai miei interrogativi e consigliandomi un iter da seguire.
sono una Guida Ambientale Escursionistica siciliana, associata AIGAE: svolgo la mia professione come libero professionista - ai sensi della Legge n°4 del 14 gennaio 2013 - con regolare P.IVA (cod. ateco 79.90.20).
Organizzo escursioni naturalistiche giornaliere e posseggo un’auto con 9 posti, immatricolata “trasporto persone - uso proprio”.
NB:
1) quello che vendo io è la sola escursione a piedi, senza transfer, senza pranzo o altri servizi accessori;
2) i luoghi previsti dai programmi sono raggiungibili solo in macchina (lontani dai servizi pubblici di linea) e, quasi sempre, i turisti non posseggono un mezzo con il quale spostarsi.
Vorrei sapere se posso utilizzare la mia macchina per dare un passaggio (senza richiedere un’ulteriore tariffa per il trasfer) ai miei clienti fino al luogo di visita, pur non essendo io un NCC.
RITENGO che il servizio che vorrei offrire è completare alla mia attività principale e viene effettuato in funzione della mia specifica vocazione professionale, non come attività separata.
Lo inquadrerei come trasporto di cortesia: ovvero non avviene dietro corrispettivo e non ha incidenza economica, tanto da non dover variare il prezzo del servizio principale fornito (nella fattispecie, servirebbero solo dai 5 € ai 15 € di benzina!).
Sarebbe come un servizio navetta, su itinerario pre-fissato (quello dell’escursione) e non remunerato, dunque non può ricadere nella disciplina ncc ove gli itinerari sono scelti dal richiedente e remunerati. In altre parole, non è il cliente a decidere la destinazione, ma vi è un tragitto unico prestabilito.
Sono giusti i miei ragionamenti?
All’ACI mi hanno detto che non si può fare :shock: , ma posso (in qualche maniera) far valere:
* la Sentenza del Consiglio di Stato, Sezione VI, n. 4898 del 4 agosto 2009 (applicata al lavoro autonomo) ?
* oppure il decreto ministeriale 4 luglio 1994 (articolo 2, comma 1) ?
* oppure la direttiva Bolkestein ?
E’ necessario far trascrivere qualcosa, sul libretto di circolazione, da parte della Motorizzazione?
Posseggo, inoltre, la patente kb: può tornare utile in questo caso?
Ho anche: un’assicurazione che copre me ed i miei clienti durante l’escursione + un’assicurazione che copre me e le persone trasportate in macchina.
E’ possibile che io (oppure il cliente) debba obbligatoriamente rivolgermi ad un taxi o ncc per raggiungere il posto desiderato? Tenendo conto che il prezzo di tale servizio verrebbe a costare più di quanto costi la mia escursione?! :evil:
Ringrazio già da ora chi sarà così attento alla mia problematica, aiutandomi a fare più chiarezza rispetto ai miei interrogativi e consigliandomi un iter da seguire.
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