Destination Management

Marketing territoriale: immagine turistica e narrazione del territorio

Terzo appuntamento con la rosa dei venti di Landexplorer e la rubrica “Marketing territoriale – Nuovi modi di narrare il territorio“. Questa volta l’attenzione si concentrerà su alcuni aspetti dell’immagine di un territorio in modo tale da dare alcuni piccoli consigli o accorgimenti per poi completare l’argomento nei prossimi appuntamenti.

Immagine Turistica e Tipologie di Territorio

Dopo tanti studi sulla domanda turistica si può affermare, con buona approssimazione, che il turista o il visitatore di un territorio, sia di una destinazione turistica conosciuta o meno, si reca presso la meta con una immagine prefissatasi nella sua mente che nasce da una ricerca di “evasione dalla routine” e dall’attrazione che la destinazione riesce a creare sul potenziale turista, grazie alle leve del marketing.

Sempre dalle letture di molte ricerche sulla domanda turistica si può leggere come i visitatori del dato territorio in esame ricerchino, nella maggioranza dei casi, ciò che il marketing e le azioni di promozione mettono in luce per poter far fruire la destinazione; in questa ottica, però, il territorio esce diviso secondo tante “anime” che troppe volte diviene difficile legare assieme, anzi il più delle volte si rischia di vederle in contrapposizione.
Se da un lato, un territorio più avere più vocazioni, tante quante sono le eccellenze, è anche vero che riuscire a metterle a disposizione di tutti i turisti è impossibile. A complicare ulteriormente la situazione c’è il grande problema di alcuni territori non presenti nellamappa mentale” che ognuno ha di un data zona!

Un esempio che penso sia interessante da proporre in questa sede è l’area dei laghi tra Lombardia e Piemonte in quanto abbiamo diverse tipologie di lago: dal Lago Maggiore al lago d’Orta (già diversi a pochissimi chilometri di distanza) alla miriade di laghi alpini e laghi minori quasi sempre sconosciuti rispetto all’attrattiva definita genericamente “lago”. Quindi, la prima conclusione a cui si giunge è quella di affrontare da tutte le angolature il territorio, rispetto ad una tematica ben precisa.

Rimando ai prossimi appuntamenti una definizione ed un approfondimento sui cosiddetti “Territori Lenti” e sulla scelta corretta dell’immagine turistica per questa particolare tipologia di territorio poichè, in questi casi, lo sforzo promozionale deve essere tarato su una strategia di lungo periodo in quanto il precario equilibrio di alcune sue particolarità potrebbero rendere impossibile la fruizione del territorio alle generazioni future.

Immagine Turistica tra Virtuale e Reale

Qualche anno fa, non ancora laureato, il professore Rodolfo Baggio dell’Università Bocconi, venne nella mia università ad incontrare i potenziali manager del settore turismo proponendo un simpatico “viaggio” tra virtuale e reale. Il test-gioco proposto dal professore prevedeva la presentazione di 15-20 immagini di alcune aree turistiche italiane; in ogni slide venivano proiettate due immagini una reale ed una “ritagliata” dal famoso gioco virtuale Second Life. Ebbene in un’aula di ben 70 futuri manager del turismo non ci fu nessuno che riuscì ad indovinare tutte le immagini reali delle destinazioni turistiche presentate!

Questo è un piccolo esempio di come tante volte il mondo virtuale e le ricostruzioni virtuali siano migliori di quelle reali!
Detto ciò è importante analizzare questo fattore poiché la promozione di un territorio passa attraverso la potenza delle immagini, la “carta patinata” tante volte, anche inconsapevolmente, alza l’asticella della promozione della destinazione rendendo più appetibile la meta ma anche rischiando lo scontento di molti turisti, che al di fuori delle zone prettamente pubblicizzate si trovano in un territorio completamente diverso rispetto a quello narrato.

Sottolineamo l’importanza di questa parola, in quanto già nello scorso post abbiamo parlato di come per secoli si è tramandato il sapere e le particolarità del territorio solo e soltanto raccontandolo.

È molto difficile saper coniugare e coordinare l’immagine di un territorio proprio perché può interessare tanti visitatori diversi negli usi e costumi, con aspettative diverse rispetto alle tante peculiarità del territorio, ma diventa ancor più difficile riuscire a far in modo che tutte le diverse vocazioni dell’unità territoriale siano perfettamente narrate (anche i lati più nascosti) sul web, senza dimenticare che al potenziale visitatore bisogna permettere di creare nella sua mente una “mappa mentale”, cioè un piccolo “posto” dove inserire il nostro territorio e le relative informazioni.

Per il momento ci fermiamo su queste poche considerazioni, ma sono il primo passo per una descrizione più approfondita rispetto alla tematica in esame.

E se ti sei perso i precedenti articoli di Landexplorer sul marketing territoriale li trovi qui:
Marketing territoriale: informazione e promozione del territorio tra passato e futuro
Marketing territoriale. Nuovi modi di narrare il territorio

Come al solito vi invito a confrontarvi con noi. Non esitate a contattarci oppure condividete il post 🙂
Alla prossima!

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