Storytelling

Dal semplice video al Diario Digitale di viaggio

Tra i tanti temi che non abbiamo ancora approfondito nella nostra rubrica di Marketing Territoriale c’è il valore dei video e di come tutte le immagini in movimento siano fondamentali nella presentazione di un territorio. Tralasciando gli aspetti tecnici e la portata virale che un video ben costruito è in grado di trasmettere al fruitore finale, molto ben riassunti e descritti nell’articolo Video e Viral Marketing: Gemelli del Goal, Landexplorer vorrebbe soffermarsi su alcune problematiche che spesso vengono relegate in secondo piano soprattutto per mancanza di tempo nella pianificazione strategica e negli obiettivi che questa tipologia di video si prefiggono.

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Innanzitutto distinguiamo se il video è realizzato dall’offerta turistica, in collaborazione con studi o agenzie specializzate, oppure, come accade sempre più spesso, se il video viene girato dal visitatore del territorio con i più disparati dispositivi di cui dispone (dalla classica videocamera alla fotocamera, senza dimenticare tablet o smartphone). Se l’ offerta turistica, privata o pubblica, decide di creare video di promozione turistica e territoriale delle proprie zone, quasi sempre decide di affidarsi ad un professionista o ad un’agenzia cui spetta il compito di realizzare il prodotto video. A questo punto l’attenzione viene rivolta sugli aspetti tecnici al fine di poterlo sfruttare il più possibile (video ad alta definizione per fiere o passaggi televisivi, media/bassa definizione per il web, spezzoni dello stesso video assemblati per promo pubblicitari, etc…) mentre che cosa far vedere diventa più una “conseguenza” che uno dei primi obiettivi del lavoro. Il risultato finale è giungere ad un ottimo video, davvero ben fatto, ma… ritrae spesso e volentieri le zone già conosciute dal turista senza creare altro valore aggiunto alla destinazione turistica. Al primo errore, quello cioè di mostrare solo la bella cartolina di un dato territorio, ormai molto noto a chi segue questa rubrica, se ne aggiunge subito un altro: il visitatore non può crearsi la famosa “mappa mentale” della zona che sta visitando e questo determina il terzo errore: un giudizio parziale, palese e scontato. Questo ciclo si conclude, per l’operatore turistico molto attento all’immagine del proprio territorio, a ricercare un altro partner con cui iniziare una nuova forma di promozione territoriale! Quando un escursionista o un turista decidono, invece, di girare di propria iniziativa un video, inconsapevolmente, agiscono in due direzioni: 1. documentano la loro esperienza di viaggio, le loro primissime sensazioni e dove sono stati (questi sono già alcuni indicatori sui quali bisognerà lavorare sodo nelle future stagioni turistiche perchè troppe volte “ignorati”); 2. i video girati dai turisti sicuramente verranno visionati da parenti e amici (contribuendo alla formazione del passaparola positivo o negativo!), ma, soprattutto grazie ai Social Media, verranno caricati e visionati sui vari canali di Video Sharing (pensiamo a YoutTube, Vimeo, etc…). In questo caso diventa importante raccogliere le informazioni che vengono chiaramente espresse nei possibili dialoghi registrati ma anche, e soprattutto, in ciò che non viene riferito o viene sottinteso. Mi spiego meglio: le statistiche ci “narrano” un turista medio, che ricerca una serie di bellezze culturali o naturali, con particolari esigenze e, se possibile, una certa propensione di spesa. Chiaramente non ci “narrano” che cosa vuole il singolo turista: ecco quindi che il video spontaneo permette una raccolta maggiore di informazioni molto particolareggiate e precise che possono diventare una fonte di conoscenza per aumentare, specialmente in piccole realtà ricettive extralberghiere, la permanenza nella struttura giocando la carta della “specializzazione“. Sempre sulla tematica che oggi affrontiamo c’è da sottolineare la nascita dei primi “Diari digitali di viaggio”, veri e propri video capaci di narrare un territorio che presentano forti componenti di Marketing Territoriale. In questo momento la regione Basilicata è la prima a sperimentare questa tipologia di promozione e, grazie ad una sinergia tra pubblico e privato, ha permesso la narrazione di alcune atmosfere poco conosciute del proprio territorio dando spazio a 7 giovani artisti internazionali di esprimere al meglio le proprie doti portando sotto la luce dei riflettori una Basilicata insolita. Digital Diary of Italy è il canale YouTube dove è possibile reperire tutti i video, valutare il progetto nel suo complesso e votare il proprio cortometraggio preferito che sarà scelto come video rappresentativo della Basilicata.

Infine, in grado di “inserire” nella scena chi sta guardando il cortometraggio, persino facendolo interagire, non si può non citare la campagna video pubblicitaria della Svizzera che in pochissimo tempo, grazie alla portata virale, ha portato a raggiungere numeri altissimi di “Like” alla pagina ufficiale Facebook “Myswitzerland” ed un canale YouTube sempre con nuovi contenuti. Anche questa volta siamo giunti alla conclusione di questo post. Se siete interessati a comprendere se il vostro video sia in grado di narrare il territorio, oppure se un cliente stia cercando di proporvi qualche alternativa valida in grado di far crescere il vostro business turistico non esitate a contattarci. Commenta il post o vieni a trovarci sul Forum. Alla prossima! Leggi anche gli altri articoli sul Marketing Territoriale:Il territorio ed i piccoli attori commerciali: azioni di Marketing TerritorialeEditoria e narrazione di un TerritorioCaso studio sul tema Turismo Genealogico

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