Iscrizioni al registro dei direttori tecnici di agenzia di viaggi bloccate in Lombardia. Una situazione, questa, che sta avendo ripercussioni negative sul settore sia nel caso di apertura di nuove adv che per il reclutamento di queste figure professionali in caso di necessità di sostituzione.
Accedendo al sito web ufficiale della Regione Lombardia, infatti, nella sezione relativa alle agenzie di viaggi e alle professioni turistiche, e alla loro iscrizione nel registro regionale dei direttori tecnici, viene riportato il seguente testo:
“Ai fini di coordinare la normativa statale con la piena attuazione dell’art. 63 Requisiti professionali del direttore tecnico, esami e riconoscimento della legge regionale 27/2015 Politiche regionali in materia di turismo e attrattività del territorio lombardo, cessa l’applicazione, effettuata in via transitoria, della disciplina di iscrizione al registro dei direttori tecnici ai sensi del decreto legislativo 206/2007 (attuazione della direttiva 2005/36/Ce relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali).
Per l’abilitazione alla professione è infatti necessario superare un esame indetto dalle Province e dalla Città Metropolitana sulla base di indicazioni regionali. Successivamente sarà possibile iscriversi al Registro (art. 64 della l.r. 27/2015).
Nelle more di quanto sopra, pertanto, si comunica che, con decorrenza dal 24 luglio 2018, è sospesa l’accettazione delle domande per ottenere l’iscrizione nel registro regionale dei direttori tecnici di agenzia di viaggi e turismo per soli titoli, fermo restando l’espletamento dell’istruttoria delle domande pervenute entro lo stesso termine”.
La scelta della Regione Lombardia di sospendere l’accettazione di nuove domande, dopo più di sei mesi, sta producendo veri e propri disagi, costringendo a scorciatoie come l’abilitazione o l’utilizzo di sedi legali in altre regioni o, ancor peggio, alla ricerca di direttori tecnici in affitto.
Come purtroppo sappiamo le regole sono diverse da regione a regione: come l’obbligo di esclusività dell’attività lavorativa per singola agenzia che vale ad esempio in Toscana ma non sempre nel Veneto, o la fideiussione ancora richiesta nel Lazio ma eliminata in quasi tutte le altre regioni, per cui difficile da reperire e sempre più onerosa, per non parlare della tassa regionale sulle adv ancora prevista in Calabria e Sicilia.
Insomma c'è da dire che sulla pelle delle persone che intendono operare ricadono i ritardi di adeguamenti normativi, paralizzando di fatto il sistema. Vi sembra normale?
Accedendo al sito web ufficiale della Regione Lombardia, infatti, nella sezione relativa alle agenzie di viaggi e alle professioni turistiche, e alla loro iscrizione nel registro regionale dei direttori tecnici, viene riportato il seguente testo:
“Ai fini di coordinare la normativa statale con la piena attuazione dell’art. 63 Requisiti professionali del direttore tecnico, esami e riconoscimento della legge regionale 27/2015 Politiche regionali in materia di turismo e attrattività del territorio lombardo, cessa l’applicazione, effettuata in via transitoria, della disciplina di iscrizione al registro dei direttori tecnici ai sensi del decreto legislativo 206/2007 (attuazione della direttiva 2005/36/Ce relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali).
Per l’abilitazione alla professione è infatti necessario superare un esame indetto dalle Province e dalla Città Metropolitana sulla base di indicazioni regionali. Successivamente sarà possibile iscriversi al Registro (art. 64 della l.r. 27/2015).
Nelle more di quanto sopra, pertanto, si comunica che, con decorrenza dal 24 luglio 2018, è sospesa l’accettazione delle domande per ottenere l’iscrizione nel registro regionale dei direttori tecnici di agenzia di viaggi e turismo per soli titoli, fermo restando l’espletamento dell’istruttoria delle domande pervenute entro lo stesso termine”.
La scelta della Regione Lombardia di sospendere l’accettazione di nuove domande, dopo più di sei mesi, sta producendo veri e propri disagi, costringendo a scorciatoie come l’abilitazione o l’utilizzo di sedi legali in altre regioni o, ancor peggio, alla ricerca di direttori tecnici in affitto.
Come purtroppo sappiamo le regole sono diverse da regione a regione: come l’obbligo di esclusività dell’attività lavorativa per singola agenzia che vale ad esempio in Toscana ma non sempre nel Veneto, o la fideiussione ancora richiesta nel Lazio ma eliminata in quasi tutte le altre regioni, per cui difficile da reperire e sempre più onerosa, per non parlare della tassa regionale sulle adv ancora prevista in Calabria e Sicilia.
Insomma c'è da dire che sulla pelle delle persone che intendono operare ricadono i ritardi di adeguamenti normativi, paralizzando di fatto il sistema. Vi sembra normale?