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Da oggi chiamiamolo con il suo nome: AIRBNB model!

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Quando il business arriva ad incidere sulla semantica e sulla cultura è segno che ha già tracciato una sua forma nel corpo stesso della società. L’esempio maggiore di questo processo è la CocaCola: dopo di lei qualunque bibita volesse anche solo entrare in quel segmento di mercato ha dovuto richiamarsi al suo stesso nome: PepsiCola, MeccaCola, CarrefourCola, Cola Esselunga...

Lo stesso processo adeguato ai tempi frenetici del XXI secolo è ormai accaduto nel mondo dell’affitto breve, rinato ovunque a maggiore dignità ed ancora maggiori volumi economici grazie al portale AIRBNB.

Incontro ogni giorno personalmente o in chat decine di persone con le quali mi confronto sui tanti aspetti di questo business, e devo riconoscere che qualunque portale lo eserciti, sia Homeaway che Booking o Tripadvisor con una delle sue nuove creature, non ho altro modo di definirlo che richiamandomi al suo archetipo: <strong>AIRBNB model</strong>.

Sono ben cosciente che l’affitto breve dell’appartamento o di una stanza non è stato inventato nel 2008 da <em>Brian Chesky, Joe Gebbia e Nathan Blecharczyk</em>, ricordiamo infatti dai cosiddetti <em>"classici"</em> come anche Mozart, Goethe e Stendhal nei loro numerosi e spesso lunghi viaggi in Italia dimorassero in abitazioni di conoscenti o di loro amici e capitava pagassero per il servizio. Più recentemente e molto meno celebri anche le nostre nonne, o le nostre stesse famiglie, avendone i mezzi affittavano la casa al mare o in montagna per una settimana o un mese intero. Ancora solo cinque o sei anni fa le offerte si trovavano sui giornali specializzati o in agenzia, si pagava comunque anticipato commissioni comprese, e tutto sommato il modello formale e sostanziale seguito off-line era il medesimo applicato oggi dai portali del settore.

A confermare però come <strong>AIRBNB abbia proprio creato uno spartiacque: before &amp; after</strong>, segnando così definitivamente un prima ed un dopo, riporto la storia autentica e documentata di un mio carissimo amico che investì nei primi anni 2000 centinaia di migliaia di euro solo per affittare ed allestire cinque appartamenti milanesi tra Montenapoleone, via Spiga e via Brera, allo scopo di subaffittarli a settimana e week end ai turisti adeguati alle location. Ma in quegli anni i portali leader, booking.com ed Expedia su tutti, non promuovevano appartamenti o li mettevano in secondo piano rispetto all’offerta alberghiera preponderante. Risultato: zero visibilità, zero clienti, zero ricavi. Così, stufo di perdere soldi, il mio amico cedette il tutto per un decimo di quanto speso, a qualcuno che ebbe la pazienza e la fortuna di aspettare AIRBNB e che adesso sugli stessi appartamenti guadagna soldi a palate. Cercate la differenza tra i due scenari: before AIRBNB “zero tituli” after AIRBNB soldi a palate…

AIRBNB oggi rappresenta infatti di questo mercato non solo il genitore anagrafico e l’archetipo commerciale/etimologico, ma la fetta di gran lunga più grossa di una torta sulla quale… non tramonta mai il sole, anche in senso economico. Nonostante questo la posizione di AIRBNB pure di gran lunga “importante” non risulta effettivamente “dominante” in quanto il settore è estremamente dinamico e molto più articolato di quanto gli host italiani riescano ad imparare dai Social e dagli strumenti informativi a loro disposizione: i portali efficienti sul segmento affitto sono almeno venti in rapido aumento ed almeno mezza dozzina quelli imperdibili se vogliamo davvero guadagnare facendo AIRBNB model.

E’ appassionante per chi abbia curiosità e competenza osservare questo nuovo mercato che giorno dopo giorno prende forma davanti a noi cercando un difficile equilibrio dinamico tra domanda ed offerta. Per dare un segno della complessità di questi aspetti basta riflettere come lo stesso portale AIRBNB potrebbe essere frenato da un’offerta quantitativamente enorme su alcune località (Milano, Roma) che potrebbe diventare un limite tecnico/ commerciale complicato e non più efficiente nè redditizio. In questi casi la risposta 2.0 è il modello Google che filtra l'offerta attraverso fantasiosi algoritmi, oppure come nessuno ha mai davvero osato AIRBNB potrebbe mettere “gli stivali sul terreno” provando a <strong>conquistarsi fisicamente quella parte di mercato</strong> che più gli conviene.
Anche in questo senso l’organizzazione territoriale italiana di AIRBNB si distingue da qualunque altro player lo abbia preceduto. Nelle quattro aree di Milano, Roma, Firenze e Venezia dove sviluppa il 99% del suo business ospita in <strong>sedi cittadine</strong> numerosi <strong>Coordinatori locali</strong> i quali organizzano un ricco calendario di eventi ed occasioni per incontrare gli Host: dalle “home sharing week” agli AIRBNB coffee o aperitivi AIRBNB. Si tratta di un approccio commerciale assolutamente originale, di forte impatto ed orientato più che all’informazione alla “formazione” di una specie di esercito di occupazione con il quale chiunque nel prossimo futuro dovrà fare i conti.
Insomma gli alieni sono ormai sbarcati dalle astronavi e, se pure con le migliori intenzioni, sono ormai tra di noi. Su questo paragone di buon augurio per il portale un po’ meno per tutti gli altri operatori del settore, riconosciamo definitivamente la “CocaCola” della Sharing Economy: da oggi infatti qualunque sia il portale che lo esercita <strong>chiamatelo pure AIRBNB model</strong>!

<img src="https://www.formazioneturismo.com/wp-content/uploads/2016/09/airbnb-model.jpg" alt="airbnb model" />
 
tu dici che airbnb avrà un futuro, a questo punto? creato il modello, poi c'è il rischio che non solo si frazioni tra mille siti simili (pepsi coca, bella cola ecc). potrebbe inoltre esserci un'evoluzione che potrebbe addirittura superare questo modello (francamente ammetto che non ho idea di come si possa andare oltre, anche perché se avessi l'idea me la giocherei...). in ogni caso la concorrenza potrebbe dare benefici e far scendere i prezzi. resta da capire fino a che punto può spingersi il mercato dell'affitto delle stanze. conosco tanta gente che ai comfort di un hotel o all'accoglienza di un B&amp;B proprio non vuole rinunciare.
 
Grazie Antonio per la domanda intelligente che poni, che poi è quella a cui ogni operatore di questo segmento più o meno consciamente cerca la risposta, per "scommetterci" come dici tu.
La mia opinione è che questo "AIRBNB model" sia una trasformazione epocale di cui stiamo osservando solo i primissimi passi. Stavo riflettendo pochi minuti fa sul portale ATRAVEO che esiste da prima di AIRBNB ma in Italia era e rimane un perfetto sconosciuto pure se supportato dal gruppo TUI un colosso del turismo mondiale, o lo stesso Casevacanza che nasce da una collaborazione fissa con RCS e così tanti tanti altri portali vecchi e nuovi che adesso al traino di AIRBNB aprono le vele e partono. Certamente questo spazio commerciale viene in parte sottratto ad alberghi e B&amp;B ma appunto solo in parte e solo dove l'offerta alberghiera e paralberghiera ha palesemente "mancato il bersaglio" illudendosi di durare all'infinito con un rapporto qualità prezzo marziano. Il merito di AIRBNB model è di avere davvero fatto emergere oltre ad una offerta residenziale originale anche una domanda altrettanto originale, nuova, di famiglie di coppie che fino a ieri si sarebbero spostati con maggiore difficoltà mentre oggi trovano una comodità ed una economicità diversa ed infinitamente più efficiente.
Insomma sapete di cosa parliamo: € 100 di una camera tre stelle con letto singolo tavolino e sedia e bagnetto micro da una parte contro almeno 70 mq due camere letto e cucina dall'altra a metà di quel prezzo... chi vince? chi ha ragione? chi vogliamo punire? a quali regole ci appelliamo: la convenzione di Ginevra o il quinto emendamento USA?
La famiglia nella stanzetta del 3 stelle a € 100 non ci entra nell'appartamento a € 50 sì...
dove scommettere? se parliamo della Champions suggerisco il Leicester, nell'AIRBNB model nella crescita personale e professionale degli operatori che siano privati od agenzie.
 
eh sì quoto anch'io leicester, visto che squadroni come la juve steccano alla prima con il siviglia... Discorso più che condivisibile, tra le righe mi hai fatto pensare anche alla pubblicità. potrebbe essere questa la causa dell'insuccesso di realtà come atraveo. penso a booking e trivago: se hanno fatto il botto è perché hanno lanciato massicce campagne pubblicitarie ANCHE sulle tv nazionali.

ebbene, questi spot oltre a farti conoscere a un pubblico comunque consistente (fuori dal web c'è ancora un mondo vivo e vegeto e quindi un mercato fatto di grandi numeri ...ehm... persone), rappresentano una sorta di certificazione di autorevolezza. "L'ho visto in tv" è una garanzia (che piaccia o no, più o meno è il ragionamento di quelli che prendono per oro colato tutte le bufale che circolano su facebook e affini).

Molte persone che conosco hanno scoperto così certi siti. è pur vero che non mi risultano campagne del genere da parte di airbnb sui mass media nazionali (anche se diverse trasmissioni ne hanno parlato in termini più o meno entusiastici), ma è pur vero che nel frattempo avanzano i millenials, che le loro belle informazioni per risparmiare (soprattutto in materia di viaggi) vanno a cercarsele direttamente sul web. in ogni caso le enormi potenzialità di air bnb potrebbero consentire di compiere un deciso salto di qualità puntando proprio su qualche bello spot d'impatto.

ecco, a proposito di airbnb model: se c'è qualcuno che ha voglia di investire un pacco di soldi, ecco l'idea per battere airbnb: campagna martellante sui media e vediamo che succede... ma andate avanti voi, io sono riuscito a mettere da parte solo due spiccioli, tre cambiali e un mutuo
 
Gentile Luigi, la mia competenza calcistica e la fortuna nel gioco sono così proverbiali che un gruppo di amici fino a pochi anni fa mi chiedeva i pronostici sulle partite per scommettere esattamente il contrario... per rispondere alle sue osservazioni non credo che la pubblicità sui mass-media ed in TV sia sintomo di salute e di lungimiranza per un portale internet, anzi a mio parere sono un sintomo di debolezza. AIRBNB e tantomeno i grandi players coime Booking ed Expedia non hanno mai ritenuto utile l'investimento televisivo perchè troppo dispersivo ed antieconomico rispetto agli standard Internet. Questo vale secondo me per le Tv cosidette generaliste, se però parliamo di profilazioni particolari tipo PAY-Tv ecc.. il discorso è diverso. Onestamente mi risulta che AIRBNB stia investendo moltissimo invece sulla comunicazione diretta con gli Host ed in alcuni casi con gli ospiti stessi, per diretta intendo "fisica" con incontri territoriali, aperitivi e caffè... L'ultima trovata straordinaria sono le "Home Sharing weeks" durante le quali gli host si incontrano tra loro e con i coordinatori locali AIRBNB, scoprendo spesso che sono i medesimi con i quali fino ad un minuto prima scambiavano opinioni sul Gruppo Facebook.
Scherzando con amici Host chiamo questo processo creazione di un pacifico "esercito d'occupazione"... e tutto sommato non credo di sbagliarmi molto.
 
ah ah ah allora ti chiederò qualche dritta per eventuali scommesse... per il resto di fronte alla tua documentata analisi alzo le mani e ringrazio per le informazioni che mi hai dato, come ad esempio il tipo di investimento che sta facendo airbnb.

host a parte, trovo interessanti gli incontri diretti sul territorio. Certo in forma diversa e più "frizzante", ma sembra quasi un ritorno alle origini, quando il faccia a faccia e il passaparola facevano egregiamente il loro sporco lavoro. grazie anche per le info sulle scelte di booking ed expedia.

cosa pensi invece della scelta di trivago di pubblicizzarsi sulle tv generaliste? a me è sembrata una scelta vincente, il brand si è fatto conoscere per bene e - a mio avviso - con uno spot accattivante. meno bene venere.com (o octopus, non ricordo bene quale dei due... ed è tutto dire): dopo una fugace apparizione, svanito nel nulla.

una cosa è certa: il futuro è tutto del web, altro discorso è quello di capire quale direzione prenderà nei prossimi anni e se continui ad essere una grandissima opportunità per il settore. grazie ancora e tante belle cose ;-)
 
ma io che non capisco niente di calcio, posso partecipare alla discussione? Intanto, Maurizio, mandami qualche numero da NON giocarmi al lotto, non si sa mai... detto questo, ti chiedo: ci sono già dei casi concreti (dei siti nostrani, per così dire) riconducibili all'airbnb model di cui parli?

sulla pubblicità la penso come te: meglio il web. del resto mi pare di capire che i servizi stile airbnb attirano quasi esclusivamente un pubblico giovane. che è quasi completamente proiettato su internet. si informa su internet, cerca su internet, commenta e recensisce su internet. il presente e il futuro è sul web, c'è poco da fare. la tv per i millennials è solo una scatola che arreda il soggiorno. insomma: io che la guardo sono una matusa. loro invece... stanno avanti. forse
 

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