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Cose che odio negli alberghi

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fmongiello

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Luca Sofri, Direttore del Post, ha pubblicato ieri nel suo blog l'elenco delle cose che proprio non gli vanno giù quando soggiorna negli hotel. Ci sono molti punti condivisibili di cui spesso chi ci lavora non riesce a notare ma che in qualche modo possono aiutare a migliorare quel senso di ospitalità che andrebbe sempre garantita anche nei piccoli dettagli.
In genere sono piccole cose che anche noi del settore viviamo sulla nostra pelle quando vestiamo i panni del viaggiatore.
E dunque da viaggiatori come non dargli torto?

"<strong>Cose che odio negli alberghi</strong> [di <em>Luca Sofri</em>]

A otto anni dalle immortali considerazioni “Cose che odio negli aeroporti“, voglio celebrare con una nuova lista scorbutica e capricciosa, più adeguata al tempo che passa e che mi fa prendere meno aerei e impigrirmi in più alberghi.

1. quando ti rimboccano il lenzuolo di sotto con quello di sopra, e a tirarlo fuori si smonta tutto quanto
2. le grucce antifurto con l’incastro sfinente, che siete proprio pidocchiosi
3. le pantofole di spugna orrende, che prima cosa che faccio le calcio sotto il letto
4, i secchielli dei rifiuti della colazione, che è come avere a tavola la pattumiera
5. il sapone nelle bustine, che non si trova mai il taglietto per aprirle, figuriamoci da bagnati
6. il dispenser del bagnoschiuma nella doccia
7. le lucette della tv e del resto, antincendio, led, interruttori, che la notte balena qualunque cosa e devi lavorare da ingegnere con cuscini, zeppe, toppe
8. il frigorifero che romba, e allora stacchi la spina e la mattina è pieno d’acqua
9. Gli shampoo nelle confezioni verticalissime, che non possono stare in equilibrio sulla mensolina grigliata della doccia
10. i rubinetti di design moderno che non sai mai dove girarli per avere l’acqua fredda o calda."

<strong>Aggiornamento col contributo di Filippo Facci, di cui condivido quasi tutto</strong>:

il cavatappi che non c’è mai.
l’acqua sgasata (per chi la beve gasata).
i tendaggi che ci vuole un quarto d’ora a fare buio e c’è sempre una falla di luce.
le grucce che oltretutto sono poche. E quelle miste, di vari tipi.
il sistema di interruttori delle luci che non capisci più gli incroci per spegnere tutto.
Se sei cecato come me, in doccia, non distingui neanche la bustina dello shampoo da quella del bagnoschiuma.
i bagni che se accendi l’aspiratore deve stare accesa anche la luce.
le docce che non c’è proprio nessuna mensolina
quando c’è praticamente una sola presa in tutta la stanza, dietro un cassettone.
le salviette che capisci solo dopo che era un tappetino

<strong>Altri due contributi aggiunti</strong>

Le finestre che non si aprono
Le vasche da bagno con la tenda che non copre il perimetro e ogni doccia è un lago di Garda sul pavimento.
Le tv all’estero che hanno in italiano solo Rai International (quando va grassa).
Il “caffè” della colazione.
La faccia della receptionist quando chiedi “the invoice” e poi rispondi “no” alla domanda: “have you ever been here before?”.
 
trovare i peli del cliente che ti ha preceduto
lo shampoo che ti secca i capelli e che non fa schiuma nemmeno se lo implori
il phon che è meno potente di un'alitata
le tv antiche, talmente antiche che si vede solo rai uno
 
a me la cosa che salta subito all'occhio non appena entro in camera è la presenza o meno del doppio cuscino, e in particolare la loro l'altezza.
Odio gli alberghi che hanno cuscini che sembrano passati sotto una pressa, quelli sottili sottili che se anche ne trovi 4 non ti bastano.
E l'altra cosa già indicata è riuscire a distinguere il contenitore dello shampoo da quello del bagnosdoccia.. In genere faccio casino se non c'è qualcuno ad aiutarmi. Vi prego - case produttrici delle linee di cortesia - scrivete meno cose che mai nessuno leggerà e ingigantite i testi SHAMPOO / BAGNODOCCIA.
 
ho visto e molto più apprezzato però la risposta di un bed and breakfast [shining] al viaggiatore Sofri, che merita e da cui si potrebbe fare un manifesto semiserio sul #‎cazzeggio‬ ‪#‎hotel‬ ‪#‎clienti‬ ‪#‎marketing‬, precisando come fa lo stesso shining che "<em>parlavo solo dell’1 o 2% dei clienti. Il resto sono normali/simpatici/noiosi come tutti. Ricordo Mario, anni 8: s’è fatto accompagnare indietro dalla mamma, qualche minuto dopo che erano usciti, perché gli avevo regalato una macchinina e voleva darmene una sua in cambio, per stare alla pari. Bello, no?</em>"

Shining non so chi tu sia, ma sei un mito :-) Ecco come ha risposto:

Oh, dear customer, ‘scolta bene:

– massacrare muri mobili e infissi trascinando i trolley come clandestini alle frontiere;
– poi schiantarli su tavoli e coperte invece che usare il portavaligie dopo che te le sei trascinate per tutti i merdosi marciapiedi dell’urbe;
– abbandonare ogni genere di rifiuto ovunque (dove il termine ovunque può assumere significati fin quasi aberranti!);
– fumare in camera anche se ti ho chiesto di non farlo e c’è pure scritto e ti ho indicato i balconi dove stanno i posacenere e tu no, anzi: “ma perché anche in bagno è vietato?” Sì, idiota! e non è un problema morale, è che mi inzozzi casa, ziopiccoloborghese!
– poi fare la faccia dell’indignato ché ti ledo i tuoi diritti. mo’ denunciati il cervello, se ci arrivi!
– cacare e pisciare letteralmenteallacazzodicane! e poi guardare lo scopetto come fosse un reperto assirobabilonese, tivenisseunassirodiquieilbabilonesedilà!
– rubare asciugamani sciampini saponcini cuffiettine e persino la carta igienica, lacartaigienicadiopovero!
– rubare yogurt marmellate brioches nutella biscotti perchétantolehopagate! sìmaleavevianchegiàmangiateinquantitàtriplacretèin!
– rubare dal minibar perché non si può far pagare così tanto queste cazzate (però l’acqua è gratuita, gasata e no, e le coke/fanta/tamarindo vengono 1€ pezzentone e di là in sala c’è caffè tè e perepepè come se piovesse e pure aggratis;
– berti 16 caffè (gratis) e lamentarti che ne bevi troppi;
– farti il colore dei capelli sulle coperte;
– farti lo smalto delle unghie sulle coperte;
– farti, sulle coperte;
– venirti, sulle coperte;
– non annunciare il tuo arrivo e non rispondere ai miei pacati e gentili messaggi ché io ho un B&amp;B non un hotel con portineria e turno di notte, ‘gnurant!
– dirmi, e t’ho chiamato apposta, testina! che arrivi “sicuramente” dopo le 19 e poi ti presenti alle 15 e t’incazzi perché non c’è nessuno in casa;
– andartene due ore dopo l’orario massimo consentito per lasciare la camera;
– farmi alzare alle 5 del mattino e poi fare colazione alle 11 “ché c’avevo sonno”, ‘gnissunquel!
– non pagare;
– non presentarti nemmeno;
– chiedermi il favore di tenere la prenotazione in sospeso per un giorno o due mentre cerchi un aereo e poi non farti più sentire, non rispondere al telefono, alle mail, niente;
– presentarti e pretendere una camera perché due settimane prima hai chiamato per avere informazioni “e la camera ce l’avevate”;
– lasciare il bagno in condizioni demenziali;
– lasciare la camera in condizioni demenziali;
– lasciare il tavolo della colazione ecc ecc;
– presentarti a colazione in mutande;
– ripeto: presentarti a colazione in mutande;
– portarti il giornale in camera e poi riportarlo in sala da pranzo quando hai finito; di leggerlo, presumo.
– abbandonare gli asciugamani bagnati sul letto;
– abbandonare le tazze umide di te/caffè/tamarindo sui mobili della camera senza il piattino;
– abbandonare la tazza di cappuccino in bagno;
– abbandonare i lisciacapelli bollenti sui comodini di legno;
– lasciare luci accese frigo aperto e aria condizionata a manetta sopratutto se stai fuori tutto il giorno;
– buttare le carte delle caramelle sul balcone;
– gettare bottigliette scatolette e contenitori pieni d’olio acqua sugo tonno yogurt latte nel cestino, quello della carta, quello in rete di ferro, quello senza il sacchetto, ché l’altro, quello senza i buchi, quello con il sacchetto, è nel bagno;
– riempire il minibar di cose tue, aperte, semiaperte, unte, e lasciare le bottigliette per terra oppure sul mobile a colare nelle fessure la condensa;
– urlare; a tutte le ore, eh!
– non usare lo sciacquone; ma te a casa come fai? la cresci fino al soffitto e ci modelli le piste per gli ufo di incontri ravvicinati del terzo tipo? deficiente!
– spargere il fango dei tuoi merdosi scarponcini a carrarmato in ogni dove e lamentarti delle cacche sui marciapiedi; quelle che hai rullato con il trolley, per caso?!
– lamentarti due ore due che l’Italia va male è tutto uno schifo pieno di ladri rubano tutti non se ne può più e poi chiedermi uno sconto perché non ti importa della ricevuta;
– guardarmi attonito mentre ti chiedo se vuoi la ricevuta o la fattura;
– incazzarti (giuro, si chiama GB ed è toscano) perché ti faccio la ricevuta invece dello sconto;
– distruggermi a unghiate la testata imbottita del letto (sempre GB, ma le unghie sono di GL, e la mia è solo invidia, sia chiaro) e avertene perché te lo faccio notare quando ancora una volta pretendi lo sconto; neanche t’avessi chiesto i danni, eh!
– sorridere, ringraziare, lodare il B&amp;B e il servizio, fare una foto al buffet della colazione, poi dare un giudizio bassissimo su Tripadvisor o Booking perché il prezzo è troppo alto; va bene, ma che c’entra il 3 per la pulizia?
– prenotare una settimana e poi andartene dopo la prima notte; oh, e lamentarti se il prezzo per una notte è superiore al prezzo a notte per il soggiorno di una settimana;
– prenotare per uno, presentarvi in due e pretendere di pagare per uno; poi darmi un giudizio negativo;
– darmi un giudizio negativo perché la posizione del B&amp;B è scomoda per dove doveva andare lui: dall’altra parte della città! ma cosa c’entro io?!
– protestare perché i prezzi sono troppo alti; vai da un’altra parte. no, io voglio venir lì, perché è bello.
– protestare perché i prezzi sono doppi in alta stagione, cioè per 10 giorni l’anno in concomitanza con le ultime tre fiere rimasteci; eh, ma io non vengo per la fiera! ah, perché a Riccione ti fanno lo sconto se non sai nuotare?
– protestare perché il bagno è in camera; no, ma mica in quel senso, sa? è solo un modo di dire. in realtà la stanza da bagno è… pronto… pronto?

per seguire il tutto dall'originale, ed eventuali sviluppi questo è il link http://www.wittgenstein.it/2015/09/21/difetti-alberghi/
 
Spassosissimo ragazzi! :D
Quante se ne possono dire una camera d’hotel o sul servizio degli albergatori in generale!! Tra l’altro io da giovane c’ho lavorato per qualche anno, come facchino/addetto alle camere/tuttofare ecc. e quindi posso dirvi anche altri punti di vista.

Ad esempio:

- di quanto le donne siano più zozze degli uomini (ho visto bagni che voi nemmeno potete immaginare); e più c’hanno i soldi più sono zozze (forse perché a casa hanno chi pulisce per loro)

- delle condizioni in cui ho visto certe moquette: non so se esistono forme di vita nello spazio, ma nelle moquette degli alberghi si!

- delle bottigliette in frigo svuotate e riempite impunemente con la coca-cola annacquata

- di gente che un solo giorno riesce sempre a sporcare un set intero di 8 tovaglie

Comunque concordo sul fatto che il "bidoncino" per mettere le carte e gli avanzi sul tavolo della colazione è veramente bruttino, così come degli shampini che non fanno un cavolo di schiuma… (e vi assicuro che girano un sacco di rappresentanti di ‘ste robe di hotellerie... tutti così!)

Le figate secondo me, volendo vedere in positivo, sono la tessera che attacca e stacca la corrente in tutta la stanza (domotica docet), così come i portavaligie tipo questi <a href="http://www.holity.com/reggivaligia-portavaligie.html" target="_blank">http://www.holity.com/reggivaligia-portavaligie.html</a> , che vi giuro, prima o poi ne prendo uno per casa, così posso buttarci sopra tutti i vestiti che voglio, senza intasare sedie e poltrone e così senza sentir urlare la donna… :P

Per il resto quoto tutto alla grande! ;)
 
Sicuramente l'intrattenimento in stanza è cosa primaria per tutti, ma sentirmi dire da albergatori che offrire oltre 3000 canali TV con un canone di soli 10 Euro al mese è troppo caro, vuol dire che non vuoi investire nel turismo e soprattutto sui tuoi ospiti.
Oltre la TV possiamo parlare anche del materasso e di tutto quello che vorresti trovare di meglio rispetto a casa tua.
 

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