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Agenzia servizi turistici - senza agenzia di viaggio

Salve, sono nuova del Forum.
Mi chiamo Angela e vivo in Sicilia. Per tanti anni mi sono occupata di promozione turistica a scopo volontariato.
Adesso vorrei fare una agenzia di servizi turistici ma non una agenzia di viaggi. Sono molto confusa.

Vorrei occuparmi di promozione turistica e culturale. Soprattutto di promozione turistica del mio paese e del territorio ad esso adiacente. Concretamente, di accoglienza turisti e/o prenotazioni B&B ma anche organizzazione di manifestazioni a scopo turistico culturale. Mi pare di capire che l'unica forma fiscale possibile sia quella dell'agenzia di viaggio. E' davvero l'unica?

Chiaramente il mio problema è non ho un direttore tecnico! Ma non sapevo nemmeno che mi serviva! Il codice ateco 799019 a quali servizi si riferisce?
Grazie a chi vorrà rispondermi.
Angela
 
Ciao Angela sbaglio o il tuo vorrebbe essere una evoluzione della proloco o di un ufficio di accoglienza, informazione turistica con funzioni anche di promozione del territorio?

Un piccola DMC a livello comunale o comunque di un micro territorio, ma di natura totalmente privata.
Il problema agenzia viaggi si pone nel momento in cui i servizi che vuoi fornire prevedono l'intermediazione o sono di esclusiva competenza delle stesse. In questo caso sconfini nell'area delle agenzie viaggi e dunque in tutto ciò che comporta e che le norme indicano [dal direttore tecnico di agenzia a tutte le altre complicanze che il genere di attività prevede].

Per intenderci nulla esclude che tu possa fare una prenotazione come servizio al turista, di un hotel, b&B o altro servizio dal trasporto, ad un noleggio, ad un evento o attività complementare al turismo, come indicato dal codice ateco. E' che nello svolgere tale servizio non si deve configurare l'intermediazione, quindi l'attività commerciale tra te [la tua azienda] e il fornitore.

La domanda è dunque in quale forma erogheresti tali servizi? Che rapporto ci sarebbe tra te e le aziende del territorio? Chi paga tali servizi e a chi paga?

Codice ateco 799019:
Altri servizi di prenotazione e altre attività di assistenza turistica non svolte dalle agenzie di viaggio:
- altri servizi di prenotazione connessi ai viaggi: prenotazioni di mezzi di trasporto, alberghi, ristoranti, noleggio di automobili, servizi ricreativi e sportivi
- servizi di gestione degli scambi di multiproprietà
- servizi di assistenza ai visitatori: fornitura di informazioni turistiche ai viaggiatori
- attività di promozione turistica

Relativamente alle attività di organizzazione eventi culturali o di altra natura, così come propriamente quelle di promozione turistica di una destinazione non ci sono particolari indicazioni o terreni in cui si sconfina, quindi l'attività non presenta complicazioni. Si può fare tranquillamente.

 
Francesco hai capito il punto.
Il mio paese che è pure Uno dei Borghi più belli d'Italia, vive di un turismo strano. Ci sono un sacco di tour operator che vengono a prendere info, ma che non producono nessun tipo di turismo in quanto non conoscono bene il territorio e si limitano alla banale promozione del luogo sottovalutando le potenzialità. È in questa sezione che mi inserisco io, come associazione di volontariato. Noi conosciamo il territorio e senza alcun scopo di lucro, attraverso la promozione di eventi culturali (mostre, sagre)e non (feste patronali), riusciamo a portare più gente dei tour operator.
Io ho molta esperienza nell'organizzazione di eventi, ma mi sembra di capire che per "vendere l'evento", oppure per assistere chi arriva da solo, senza nessun viaggio organizzato, ed essere pagato devo essere una agenzia viaggi. Anche se non intendo produrre viaggi. Questo è assurdo. Facciamo un esempio pratico, se organizzo come evento una mostra estemporanea per conto di alcuni artisti, se non sono un tour operator non posso inserirla in un pacchetto organizzato.Giusto?
 
Esattamente. Non puoi perchè l'organizzazione di un pacchetto è attività dei tour operator o agenzie viaggi.
Ciò che puoi fare è organizzare i tuoi eventi sul territorio e proporli ad un tour operator con il quale stabilire una collaborazione e che li inserisce nelle sue attività di confezionamento pacchetti.

Altra via è quella associativa per conto dei suoi soci, ma è complicato promouovere una qualsiasi cosa su un territorio per turisti che per usufruirne devono in qualche modo pagare nel servizio anche una quuota associativa. Una strada da non percorrere, ma non solo per questo motivo ma soprattutto per i limiti che tale formula pone nelle relazioni con i vari fornitori e soggetti sul territorio.

La vendita dell'evento puoi anche farla, purchè slegata dai servizi prettamente turistici. Cioè non puoi abbinarci ninet'altro.

Altra via percorribile potrebbe essere quella di accordarsi con un agente di viaggi locale. Non facile, ma possibile.


 
Quindi in definitiva se non ho capito male con il codice Ateco 799019 posso solo assistere il turista che casualmente visita il mio paese, proponendogli assistenza per percorsi e varie.
E in questo caso posso agire come intermediario nella prenotazione di B&B e ristoranti o no?

Cosa significa che posso proporre servizi ricreativi e sportivi? Significa organizzare eventi?
Posso fare la promozione turistica di un territorio, ma non posso vendere il pacchetto soggiorno, perché è il lavoro del tour operator.

Però ho un dubbio, tra le infinite attività dell'agenzia viaggi, c'è anche quella di promuovere le aziende a scopo creazione di percorsi turistici. In qualità di organizzatore di eventi, posso creare eventi a scopo pubblicitario ed eventualmente in accordo con un tour operator a scopo turistico? Significa questo servizi ricreativi e sportivi?

È davvero troppo complicato.
 
Gent.ma Angela, Francesco é stato più che chiaro ed esaustivo. In effetti le sue aspirazioni lavorative rientrano tra le competenze degli intermediari turistici (agenzie di viaggi/tour operator). Questa competenza viene definita: residuale o innominata, dall'art. 117 comm IV della Costituzione, riservata alle regioni. Inoltre, l'articolo 2084 del codice civile dispone che la legge stabilisce le modalità per lo svolgimento delle attività d'impresa, ciò significa che l'attività di intermediazione turistica é disciplinata dalle leggi regionali. Per concludere, come ha già risposto Francesco, il codice ATECO da lei citato viene usato, in pratica,dalle associazioni senza scopo di lucro anch'esse disciplinate con le predette norme regionali.Non é toppo complicato, bisogna conoscere la disciplina normativa di riferimento.
 
Buongiorno Angela, prova (se hai tempo e voglia) a dare una lettura al Codice del Turismo (D.Lgs 79/2011) dove troverai descritte tutte le tipologie di professioni turistiche.

Troverai ad esempio una definizione esaustiva di "agenzia viaggi" e potrai leggere che per agenzia viaggi si intende un'impresa che svolge una qualsiasi forma di prestazione turistica a servizio dei clienti, od intermediazione di viaggi e soggiorni: di conseguenza se si svolgono queste attività è necessario (per poterle svolgere) rispettare i requisiti (direttore tecnico, assicurazione, ecc.).

Diverso se ti limiti a "promuovere il territorio" senza fornire un servizio ad un turista.
 
<strong>@Giulio</strong>, grazie la leggerò sicuramente. In realtà a me non interessa affatto la vendita del soggiorno ai turisti, mi interessa di più l'organizzazione del soggiorno dal momento che ho una maggiore conoscenza del territorio. Forse non mi spiego bene. Se tu vai da un tour operator o da una agenzia viaggi e chiedi cosa puoi vedere nel mio paese, lui ti farà fare la visita più ovvia (le chiese, i musei) mentre è possibile vedere altre tremila cose che chi organizza il viaggio non conosce (turismo naturalistico, enogastronomico, agricolo e altro) perché non è interessato a conoscere davvero tutte le potenzialità. Gli uffici turistici "pubblici" Non esistono a causa della scarsità di fondi ai comuni, gli enti pubblici come le Pro Loco non possono vendere niente, quindi mi pare di capire, che per guadagnare nella promozione turistica del territorio devo essere a mia volta agenzia viaggi. Questo è assurdo, perché se dovessi fare una agenzia viaggi o tour operator che sia, fallirei in partenza data la grande concorrenza sul territorio.
Però mi pare di capire che non c'è altra forma.
 
Facciamo un pò di chiarezza, perché il sito é visibile a tutti. La disciplina normativa per la OTA (OnLineTravelAgencies) o agenzie di viaggi on line é a stessa, almeno in Italia, a quella prevista per le agenzie di viaggi/tour operator ordinarie: art.117 comma IV della Costituzione attività residuale o innominata delle regioni. Sono abusive, a tutti gli effetti di legge, art. 2084 del codice civile, le attività di intermediazione di viaggi che non possiedono i requisiti anzidetti.
 
<em>@Saverio</em> Non è certamente mia intenzione né fare né promuovere lavori che non si possono fare. Ritengo però assurda l'attribuzione di tutte queste competenze alle agenzie di viaggio, soprattutto quelle legate alla promozione e intermediazione del territorio, soprattutto perché, almeno nella mia zona, i tour operator e/o agenzie di viaggio si limitano a proporre vacanze fuori, crociere e varie sempre altrove, perché sconoscono del tutto le potenzialità locali, e non essendoci una forma diversa di promozione turistica, perché di fatto si impedisce ad altri soggetti l'intermediazione, si condannano interi territori all'oblio, a meno che non si apra un'altra agenzia viaggi. Nella realtà, se io volessi organizzare un pacchetto soggiorno sul territorio e proporlo ad un tour operator o agenzia viaggi chiedendo una percentuale sul guadagno, a nero, potrei farlo, e non esiste una forma legale per fare ciò. Almeno mi pare di aver capito così. Questo mi amareggia molto in generale. Poi se per quello che ho in mente di fare mi serve ad ogni costo un direttore tecnico, ne cercherò uno.
 
Gent.ma Angela, spero che nessuno le abbia suggerito di lavorare in nero. Esistono due possibilità di proporre le sue ottime idee agli agenti di viaggi e ai tour operator: contratto a tempo determinato e contratto cocopro (sino a 5.000 euro lordi per anno - 20% ritenuta). Evidentemente con agenzie che operano in incoming in grado di offrire servizi nell'ambito territoriale.
Il direttore tecnico le servirà solo se avvierà l'attività di agente di viaggi con relativa agenzia nel rispetto della disciplina regionale di riferimento.
 
Guarda Angela l'attività di prenotazione in chiave intermediazione è esclusiva delle agenzie viaggi. Tu potresti anche farlo come servizio purchè con ciò non si generi un business di tipo intermediario. L'intermediazione in nessun caso!

Il servizio di prenotazione fornito eventualmente da te potrebbe farsi rientrare come attività di promozione e assistenza al turista. In questo caso il turista potrebbe pagare te per il servizio fornito, oppure tu potresti avere un accordo con i fornitori [ristoranti, bb, etc] che però non può essere su base commissione, provvigione, sul valore della spese effettuata dal turista. Bensì un accordo di puro servizio di promozione da forfettizzare.
 
Salve a tutti, mi collego all'interessante discussione perchè mi interesserebbe ancora meglio capire cosa si intende con "intermediazione" da un punto di vista fiscale o legislativo. Mi esprimo meglio con un esempio. Un uffico turistico privato con relativa partita iva e codice ateco per assistenza o simili, potrebbe ad esempio:

Avere un computer con il quale assiste un turista nella ricerca di un hotel su un grande portale, ad es. Booking, utilizzare il proprio pc per finalizzare la prenotazione a nome del cliente (che pagherà in hotel), stampargli la prenotazione e chiedere poi al turista una quota fissa per il lavoro al computer?
Mi pare di capire che il servizio turistico in tal caso viene fatturato dal fornitore finale che ne assume le responsabilità. L'infopoint semmai incassa e fattura la quota di lavoro dovuta per la propria assistenza, quasi al pari di un internet point o simile.

Leggendo la normativa a me sembra di capire che l'intermediazione si abbia quando un soggetto terzo emette al cliente finale una fattura per un servizio turistico non svolto direttamente da lui e in un secondo momento scarica la fattura del servizio emessa dal fornitore a nome dell'intermediario. A maggior ragione se i servizi sono più di uno, creando un pacchetto. Ma anche qui, si tratta di intermediazione se il turista paga ogni singolo servizio al fornitore e solo una quota fissa di assistenza/stampa/telefono a chi lo aiuta nella prenotazione?

Grazie per ogni chiarimento.
 
Preg.mo Angelo, anche un solo servizio turistico é soggetto all'intermediazione turistica, riservata, ESCLUSIVAMENTE, alle agenzie di viavvi in regola con la disciplina regionale.

Decreto legislativo n. 79/2011 (codice del turismo)
ART. 34
(Pacchetti turistici)
1. I pacchetti turistici hanno ad oggetto i viaggi, le vacanze, i circuiti tutto compreso, le crociere
turistiche, risultanti dalla combinazione, da chiunque ed in qualunque modo realizzata, di almeno
due degli elementi di seguito indicati, venduti od offerti in vendita ad un prezzo forfetario:
a) trasporto;
b) alloggio;
c) servizi turistici non accessori al trasporto o all’alloggio di cui all’articolo 36, che
costituiscano, per la soddisfazione delle esigenze ricreative del turista, parte
significativa del pacchetto turistico.
2. La fatturazione separata degli elementi di uno stesso pacchetto turistico non sottrae l’organizzatore o
il venditore agli obblighi del presente capo.
 
<strong>Angelo, la legge è fatta malissimo. Finalmente ho capito perchè l'Italia non potrà mai vivere di turismo! La maggior parte dei nostri territori rimarrà sconosciuta perchè la maggior parte di agenzie viaggi - tour operator puntano a vendere pacchetti all'estero, oppure nei luoghi ovviamente noti. Evidentemente il legislatore pensa che dobbiamo riempirci di agenzie viaggi, come se non bastasse la spietata concorrenza già in atto.
Non c'è modo di fare intermediazione se non sei una agenzia viaggi. E' un grande smacco ma purtroppo è così. Al massimo puoi fare una prestazione di servizio ad un tour operator, ma anche lì non si può creare il pacchetto turistico, devi solo limitarti a fornire indicazioni sui luoghi e sulle strutture. In poche parole, se non ti interessa vendere viaggi, fare la guida turistica o l'accompagnatore turistico, non puoi guadagnare in alcun modo facendo turismo. =(
 
Brava Angela, la tua visione è straordinariamente precisa ed il commento... ficcante!
E pensa che tutta questa complessità legislativa è nata, come la maggiore parte delle normative sul turismo, proprio per difendere la categoria di chi già operava creandogli una barriera di protezione sui nuovi accessi al mercato, nel caso specifico parliamo degli agenti di viaggio e dei tour operator. Normativa che peraltro non ha impedito che l'Italia collezionasse forse il maggiore numero di fallimenti nel settore, alcuni anche di grandi o grandissime dimensioni. Credo anzi che non esista in Italia un Tour Operator che non sia fallito almeno una volta, tolti forse quelli vicini all'ex gruppo FIAT che è sempre stato capace come la fenice di risorgere dalle sue proprie ceneri. Tutto questo protezionismo ha ottenuto ovviamente l'effetto contrario indebolendo il settore facendo crescere e moltiplicare generazioni di pseudoprofessionisti che sono letteralmente stati spazzati via alla prima seria difficoltà del mercato.
Questo processo ha un nome: rendita di posizione, alla fine suicidatasi per troppo protezionismo.
 

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