Nel documento ufficiale del Piano strategico del Turismo voluto dal Ministro Gnudi ed elaborato dalla Boston Consulting si torna a parlare di rottamazione degli alberghi.<br />
Già negli anni '90 ci fu un noto Istituto di Ricerca che propose alla Regione Emilia Romagna di rottamare i piccoli alberghi. Allora la proposta, rottamando gli hotel, intendeva trasformare radicalmente il sistema alberghiero della costa introducendo nuovi alberghi di almeno 100 camere, e intendeva così agevolare “la discesa in riviera di grandi catene.<br />
Più di recente, nel 2006, all’epoca del Governo Prodi la proposta è stata ripresa dall’allora Ministro Bersani. “Rottamare gli alberghi per il futuro del turismo” è il titolo di un articolo del Sole 24 Ore nel quale si spiega che la proposta di Bersani aveva come obiettivo quello di innalzare la qualità dell’offerta turistica.<br />
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La proposta è stata successivamente ripresa dallo Studio Ambrosetti nel 2007 che la metteva tra le cinque proposte non più procrastinabili in una visione di strategia nazionale: oggi il sistema ricettivo italiano si presenta nel complesso con standard non in linea con le richieste del mercato. E’ necessario un generale ammodernamento e innalzamento qualitativo dell’offerta – una rottamazione – sostenuto anche attraverso specifiche agevolazioni e incentivi.<br />
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Nello specifico lo Studio Ambrosetti suggeriva una generale ristrutturazione delle strutture ricettive, sostenuta anche eventualmente da agevolazioni fiscali (sull’esempio della deducibilità per le ristrutturazione delle abitazioni) al fine di migliorare/ammodernare l’offerta complessiva aumentandone gli standard qualitativi e rendendoli più in linea con le richieste del mercato. Secondo alcune stime, la quota di alberghi che dovrebbe essere oggetto di ristrutturazione è di circa il 50% per ristrutturazioni profonde (es. rifacimento camere, ambienti comuni, ecc.) che sale fino al 90% per ristrutturazioni più leggere (es. interventi di restyling,ammodernamento strutture, ecc.).<br />
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Voi come la vedete? E' questa una priorità per migliorare il turismo in Italia?
Già negli anni '90 ci fu un noto Istituto di Ricerca che propose alla Regione Emilia Romagna di rottamare i piccoli alberghi. Allora la proposta, rottamando gli hotel, intendeva trasformare radicalmente il sistema alberghiero della costa introducendo nuovi alberghi di almeno 100 camere, e intendeva così agevolare “la discesa in riviera di grandi catene.<br />
Più di recente, nel 2006, all’epoca del Governo Prodi la proposta è stata ripresa dall’allora Ministro Bersani. “Rottamare gli alberghi per il futuro del turismo” è il titolo di un articolo del Sole 24 Ore nel quale si spiega che la proposta di Bersani aveva come obiettivo quello di innalzare la qualità dell’offerta turistica.<br />
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La proposta è stata successivamente ripresa dallo Studio Ambrosetti nel 2007 che la metteva tra le cinque proposte non più procrastinabili in una visione di strategia nazionale: oggi il sistema ricettivo italiano si presenta nel complesso con standard non in linea con le richieste del mercato. E’ necessario un generale ammodernamento e innalzamento qualitativo dell’offerta – una rottamazione – sostenuto anche attraverso specifiche agevolazioni e incentivi.<br />
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Nello specifico lo Studio Ambrosetti suggeriva una generale ristrutturazione delle strutture ricettive, sostenuta anche eventualmente da agevolazioni fiscali (sull’esempio della deducibilità per le ristrutturazione delle abitazioni) al fine di migliorare/ammodernare l’offerta complessiva aumentandone gli standard qualitativi e rendendoli più in linea con le richieste del mercato. Secondo alcune stime, la quota di alberghi che dovrebbe essere oggetto di ristrutturazione è di circa il 50% per ristrutturazioni profonde (es. rifacimento camere, ambienti comuni, ecc.) che sale fino al 90% per ristrutturazioni più leggere (es. interventi di restyling,ammodernamento strutture, ecc.).<br />
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Voi come la vedete? E' questa una priorità per migliorare il turismo in Italia?