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rivendere soggiorni e pacchetti sul mio sito

#1
Buongiorno a tutti, ho una domanda tecnica alla quale cerco risposta da mesi !<br />
Devo rivendere, esclusivamente online sul mio sito internet, dei pacchetti composti da soggiorno più transfer (senza volo aereo) , oppure solo soggiorno (senza volo aereo), di un tour operator estero, guadagnando una commissione sul venduto.<br />
Ovviamente il cliente paga a me, e io pago il tour operator estero trattenendomi una commissione.<br />
Ora, la domanda è:<br />
Posso operare il tutto in maniera legale, senza avere una agenzia di viaggi ?<br />
Sotto quale profilo ricade la mia figura professionale dal punto di vista giuridico/ tassativo?<br />
<br />
Grazie !!!
 
D

Dottor X

Guest
#2
L'attività da lei proposta rientra tra quelle di intermediazione turistica. Per quanto riguarda i "pacchetti turistici" la norma di riferimento è il codice del turismo (decreto legislativo n. 79/2011).<br />
Art. 32<br />
1. Le disposizioni del presente capo di applicano ai pacchetti turistici definiti dall’articolo 34, venduti od offerti in vendita a chiunque nel territorio nazionale dall’organizzatore o dall’intermediario, di cui all’articolo 33.<br />
2. Il presente capo si applica altresì ai pacchetti turistici negoziati al di fuori dai locali commerciali o a distanza. Restano ferme le disposizioni previste negli articoli da 64 a 67 del decreto legislativo 6<br />
settembre 2005, n. 206. Il tale caso il professionista è obbligato a comunicare per iscritto l’esclusione del diritto di recesso. L’omessa comunicazione in merito all’inesistenza del diritto di recesso determina l’applicabilità degli articoli 64, 65, 66 e 67 del decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206.<br />
3. Per quanto non previsto dal presente capo, si applicano le disposizioni del decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206.<br />
<br />
L'unica possibilità per svolgere l'attività da lei proposta è quella di operare per conto di un'agenzia di viaggi italiana, autorizzata, in grado di tutelare i clienti nel territorio italiano, offrendo tutte le garanzie assicurative e di assistenza. Del resto il "codice del turismo e il codice del consumo decreto legislativo n. 206/2005, hanno recepito la disciplina dell'Unione Europea per tutelare i turisti consumatori.<br />
Il rapporto tra lei e l'agenzia di viaggi italiana, va stipulato a parte nelle varie forme previste dai contratti del settore turismo, o di prestazioni occasionali.
 
#3
Buongiorno Saverio e grazie molte per la risposta.<br />
Volendo operare in autonomia, avevo da tempo scartato la possibilità di "appoggiarmi" ad un'altra agenzia qui in italia.<br />
Ho ricevuto un consiglio da un commercialista ma volevo il suo parere da esperto del settore : mi ha suggerito di "aprire" o meglio "fondare" la mia agenzia nel Regno Unito (Inghilterra), dove la legislazione in merito è estremamente snella, e per operare come agenzia non serve una vera e propria licenza bensi una assicurazione del settore. Ed un conto corrente bancario aziendale.<br />
Dopo aver fatto cio, la mia ditta è a tutti gli effetti legale e assicurata, e puo operare in internet con qualsiasi tipo di clientela (italiana, inglese, ecc).<br />
Se posso chiederle un parere, lei che ne pensa?<br />
grazie infinite<br />
Claudia
 
D

Dottor X

Guest
#4
La proposta del suo commercialista è assolutamente legittima. Ricordi, comunque di applicare il "Codice del turismo", in quanto detto codice ha recepito nello Stato italiano la disciplina per la tutela dei turisti consumatori. Altra norma da seguire è il "Codice del consumo" ( decreto legislativo n. 206/2005 ). In particolare predisponga il contratto, comprendente le coperture assicurative nei confronti delle persone e delle cose da loro portate.<br />
Mi permetto di evidenziare che lavorare come intermediatore turistico implica, come per ogni altro lavoro, principi etici nei confronti dei clienti. Gli strumenti per tutelare gli interessi dell'azienda turistica e dei clienti vanno individuati ed applicati, nella normativa di settore.<br />
In bocca al lupo.<br />
X
 
#5
Caro Saverio grazie molte per la sua risposta.<br />
Posso chiederle pero' perché suggerisce di adeguarmi ad una normativa italiana se la mia azienda è inglese ?<br />
Chiaro che opererò con tutti gli scrupoli e l'etica,nonché professionalità, necessari, operando con qualsiasi cliente, italiano , inglese, cinese eccetera eccetera eccetera.<br />
La normativa inglese è più snella ma non "irresponsabile" :) dovrò avere una assicurazione particolare per il tour operator , in previsione della protezione dei miei clienti.<br />
Grazie ancora<br />
Claudia
 
D

Dottor X

Guest
#6
Giustissimo operare secondo le disposizioni del Regno Unito, la mia precisazione riguarda i cittadini italiani che dovessero fruire dei servizi da lei proposti. Inoltre, la normativa sui pacchetti turistici ha recepito le direttive dell'Unione Europea per la tutela dei diritti dei turisti, pertanto, ritengo che la disciplina del Regno Unito, al di là delle autorizzazioni amministrative, non possa discostarsi dalle disposizioni della Unione Europea.
 
#7
Buongiorno Saverio, certamente, la normativa UK non dista da quella europea.<br />
Molto interessante pero sapere che un TO europeo, se vende ad un italiano, dovrebbe adeguarsi al codice del consumo.<br />
Mi è personalmente capitata una disavventura qualche mese fa dove per errore, su un sito tedesco di vendita soggiorni, ho cliccato per fare una richiesta di prenotazione senza rendermi conto fosse una "richiesta impegnativa" . Ovviamente avevo inserito tutti i miei dati, indirizzo, telefono. Ma non avevo pagato. Be mi hanno costretto a pagare !! So che per il codice del consumo la vendita a distanza stessa prevede il diritto di recesso entro 10 gg ( se non sbaglio) ma loro hanno insistito che nel contratto (che io ho "spuntato" con un click) c'era scritto che la richiesta impegnativa non puo essere cancellata. Dato che il to era molto grande ( DERTOUR ) non me la sono sentita di rischiare che mi facessero una causa internazionale, ed ho pagato.<br />
Averlo saputo prima , avrei insistito al diritto di recesso :(<br />
Grazie ancora<br />
Claudia
 
#8
Buongiorno Saverio, ho un'altra domanda da un milione di dollari ... approfitto della sua gentilezza e disponibilità qui su questo forum per poter chiederle , nel caso rivendessi solo il soggiorno (senza transfer), in questo caso come cambia la legislazione ?<br />
cioè il mio sito offrirebbe soggiorni in hotel e resort, ma i transfer il cliente li acquista direttamente dal mio supplier all'estero o dall'hotel. Venderei "un solo elemento" quindi.<br />
Sto considerando questa opzione perché la rivendita di hotel più transfer (che sia anche solo un transfer domestico e breve-ma a pagamento) rientra nella definizione europea (valida quindi in tutti i paesi europei) di pacchetto, e quindi la legislazione è molto complicata ed esigente in termini di assicurazione ecc...<br />
Dato che comunque non offrirei il volo internazionale ai miei clienti, a questo punto considererei di offrire solo il soggiorno senza il transfer.<br />
Quali normative dovrei seguire in questo caso per poter operare in piena legalità ?<br />
La ringrazio molto per il suo aiuto<br />
Claudia
 
D

Dottor X

Guest
#9
Gent.ma Claudia se lei propone e vende il solo la stanza non è soggetta al "pacchetto turistico". Il cliente paga a lei e lei trattiene la percentuale che ha concordato con l'albergatore. Nel caso in cui il cliente paga in albergo, sarà l'albergatore a corrisponderle la percentuale per la mediazione, in base agli accordi stabiliti tra di voi.<br />
Buon lavoro
 
#10
Grazie della risposta Saverio,<br />
quindi non dovrei avere nessuna autorizzazione dal punto di vista legale? O dovrei essere comunque una agenzia di viaggi con licenza , assicurazione, eccetera?<br />
Grazie ancora<br />
Claudia
 
D

Dottor X

Guest
#11
La premessa era che lei avviasse, nel Regno Unito, un'agenzia di viaggi come ha esordito. Se non possiede un'autorizzazione nulla è possibile nel contesto dell'intermediazione turistica.
 
#12
Mi scusi Saverio non mi sono espressa chiaramente.<br />
Nel Regno Unito l'attività di organizzazione "pacchetto soggiorno più transfer" (che non sia però un transfer aereo) non è soggetta a licenza ma solo ad assicurazione professionale che protegga i passeggeri .<br />
Invece, l'attività di organizzazione solo soggiorno non è soggetta né a licenza né ad assicurazione .<br />
Ovviamente si deve avere una azienda con base nel Regno Unito, che io ho, come avevo premesso.<br />
<br />
Mi domandavo invece come funzionasse in italia, nel caso si volesse fornire servizi di prenotazione alberghiera (solo soggiorno), quali requisiti si debbano avere : titolo di agenzia di viaggi con direttore tecnico, oppure ....<br />
<br />
Grazie molte ancora
 
D

Dottor X

Guest
#13
In Italia: qualunque forma di intermediazione turistica sia per singolo servizio o per "pacchetti turistici" è riservata ESCLUSIVAMENTE ALLE AGENZIE DI VIAGGI.
 

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