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OGGETTO: "premio di Booking.com 15%"

Rosanna Esposito

Membro Senior
Staff Forum
#1
Buongiorno ragazzi, mi sono imbattuta in questa cosa arrivata ad un'amica albergatrice:

Booking la chiama "premio di Booking.com 15%"
Alcune strutture sono state selezionate da booking.com per un esperimento sulla base del quale 'regala' al cliente uno sconto del 15%.
L'albergo incassa il prezzo da lui fissato, lo sconto arriva al cliente direttamente da booking però l'albergatore non ne è a conoscenza, quindi se il cliente chiama in hotel può ricevere la comunicazione di un prezzo superiore rispetto a quello dato da booking.com

é arrivata anche a voi una comunicazione simile?
 
#2
Perché mai Booking.com dovrebbe fare una cosa simile?
Buongiorno ragazzi, mi sono imbattuta in questa cosa arrivata ad un'amica albergatrice:

Booking la chiama "premio di Booking.com 15%"
Alcune strutture sono state selezionate da booking.com per un esperimento sulla base del quale 'regala' al cliente uno sconto del 15%.
L'albergo incassa il prezzo da lui fissato, lo sconto arriva al cliente direttamente da booking però l'albergatore non ne è a conoscenza, quindi se il cliente chiama in hotel può ricevere la comunicazione di un prezzo superiore rispetto a quello dato da booking.com

é arrivata anche a voi una comunicazione simile?
 

Giorgio Moglioni

Membro
Staff Forum
#3
Perché mai Booking.com dovrebbe fare una cosa simile?
Questo è uno dei temi più caldi del momento. Ne stiamo discutendo molto anche a livello interno, nel Revenue Team.

Expedia ha sempre avuto una politica commerciale basata sugli sconti: il pacchetto volo+hotel è il loro prodotto di punta così come a cadenza regolare abbiamo visto le varie "campagne" dedicate a specifiche destinazioni.

Adesso è il turno di Booking che ha cominciato addirittura a rinunciare a parte delle proprie commissioni.

Ovvio che entrambi puntino ad acquisire la più ampia fetta di mercato possibile e che tutte queste possibilità di pagare meno siano una leva potente per attrarre il cliente finale.

Da qualche mese abbiamo aperto un canale di comunicazione diretto con Booking e negli incontri a cui partecipiamo si analizzano dati e informazioni; da quello che ci dicono, nel prossimo futuro andranno sempre più nella direzione dello sconto.

Fra Not-Ref, tassa di soggiorno inclusa (altra novità), Genius e sconti vari il Revenue Manager elabora un prezzo e in vendita online se lo ritrova completamente stravolto e, come in questa fattispecie, senza neanche saperlo.

Le Ota partono dal presupposto (sfortunatamente nemmeno poi tanto campato per aria) che gli alberghi italiani non sappiano come vendere e che i prezzi siano sbagliati; non potendo agire in altro modo, Booking ed Expedia applicano sconti per aumentare le vendite.

A rischio di risultare impopolare, la mia personale opinione è che abbiamo voluto la bicicletta e adesso ci tocca pedalare: la crociata contro la logica della Parità Tariffaria ha avuto effetto e ognuno può oggi vendere come vuole. Ota comprese.

Se avessimo avuto il coraggio di accettare qualcosa non solo come un vincolo contrattuale ma per ciò che era ovvero un elemento di ragionevolezza, forse tutto questo avrebbe avuto un impatto minore e maggiore sarebbe stato il controllo sulle politiche tariffarie.
 
Ultima modifica da un moderatore:
#4
A voler sbirciare avanti nel tempo, si potrebbe correre il rischio che Booking.com con questo suo modo d’agire dissimulato e facendo breccia direttamente nel cliente finale, assuma il pieno controllo del nostro piano tariffario?

Insomma, un unico ed indiscusso Revenue Manager con raggio d’ azione su territorio mondiale a cui nessuna struttura ricettiva rinuncerà mai.
 
Ultima modifica:

Giorgio Moglioni

Membro
Staff Forum
#5
A voler sbirciare avanti nel tempo, si potrebbe correre il rischio che Booking.com con questo suo modo d’agire dissimulato e facendo breccia direttamente nel cliente finale, assuma il pieno controllo del nostro piano tariffario?

Insomma, un unico ed indiscusso Revenue Manager con raggio d’ azione su territorio mondiale a cui nessuna struttura ricettiva rinuncerà mai.
Personalmente mi auguro proprio che non succeda mai.
Primo perché mi toccherebbe cercare un altro lavoro e sono troppo ormai vecchio per fare il calciatore. Secondo perché Booking è e dovrebbe rimanere ciò che è ossia un canale di vendita. Il problema reale è la mancanza di alternative abbastanza valide in quel senso. Piuttosto che in un Grande Fratello Turistico speriamo in un soggetto capace di dare una scelta in più e di far sentire Booking meno libero di suonarsela e cantarsela. Che sia Amazon o Google o chiunque altro.
 

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