Come un maestro shodo, Lo Psillo ci incanta con pochi tratti.
Partiamo dalla terra dove vivo, e andiamo alla Rufina, precisamente alla Villa Poggio Reale.
Qui ha sede il Museo della vite e del vino.
Da qui partiva, e parte ancora, il "Carro Matto", costruito dai vignaioli della Val di Sieve, che veniva trainato da buoi di razza chianina e che trasportava 1500 fiaschi di vino fino al centro storico di Firenze, dove veniva benedetto sul sagrato del Duomo e poi dato in dono alla comunità fiorentina al Palazzo Vecchio.
Si narra che nel seicento, a causa della pestilenza, molti nobili si rifugiarono alla Villa, dove condussero vita licenziosa.
Il Diavolo, sotto mentite spoglie, prese parte ai festini in incognito fino a quando, durante una partita a carte, un giocatore raccattò a terra una di queste, cadutale dalle mani e, chinandosi sotto il tavolo, vide le zampe di gallo del Diavolo stesso. Scoperto, il Diavolo si dissolse in una puzzolente nube sulfurea, lasciando sul pavimento la sua impronta, ancora adesso visibile.