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LAUREA IN SCIENZE DEL TURISMO = TEMPO PERSO?!?!!

#31
Lavorare con la laurea in Scienze del turismo? Questione di volontà

Ciao Holly85, io l’Università l’ho finita nei tre anni, ma l’ho comiciata molto tardi (come dire…non sono più di primo pelo!!!) proprio perchè, quando avevo l’età e il tempo per studiare ho interrotto gli studi e mi sono ritrovata a doverli riprendere da “grande” e mentre lavoravo, per cui sconsiglio vivamente di interrompere perchè altrimenti rischi un domani di pentirtene!!!!!

Sul fatto poi che serva o meno a trovare lavoro è tutto un altro discorso…del resto, la delusione nel fatto di non trovare un lavoro a seguito dei sacrifici fatti per studiare è più grande rispetto a chi non si è laureato solo perchè uno che studia ha maggiori aspettative; mi spiego meglio: se non hai studiato e trovi lavoro, ad esempio in un call center (parlo per esperienza personale) ti scoccia ma pensi di non aver altre alternative, mentre se sei laureato ti scoccia di più perchè hai investito sul tuo futuro e sei rimasto fregato, ma alla fine il lavoro che fai è sempre lo stesso.

Il settore del turismo è affascinante ma credo che sia abbastanza chiuso non per colpa di noi studenti, per cui sarebbe un peccato che una persona non coltivasse la propria passione solo per la negligenza di altri (ossia di chi non ti mette in condizione di lavorare), ti consiglio quindi di capire bene cosa vorresti fare e, una volta identificato l’obiettivo, di perseguirlo..del resto qualcuno ce la fa, perchè non dovremmo essere noi?

Ciao
Lavy
 
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#32
Scienze del turismo e opportunità di lavoro

ciao, qualcuno per caso è riuscito ad entrare in qualche ente turistico e sa darmi qualche indicazione?

grazie
 
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#33
Scienze del turismo, non sono soddisfatta!

Buongiorno a tutti, io sono ad un passo dalla tesi in scienze del turismo all’università della Calabria e devo dire che non vedo l’ora di finire perchè non sono per niente contenta di questo corso di laurea in quanto non mi ha insegnato nulla di concreto, invece ho imparato molto nelle esperienze lavorative in estate, negli hotel.

Speriamo che qualcuno valuti la nostra laurea nel campo del lavoro, altrimenti posso dire di avere perso 3 anni del mio tempo.
 
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F

fmongiello

Guest
#34
Scienze del turismo, mi raccontate le vostre esperienze??

E’ veramente sconfortante quello che raccontate!

Se potete raccontate qui le vostre esperienze; è bene che si sappiano le vostre esperienze e le vostre opinioni, che siano di aiuto alle future leve ma anche a migliorare la formazione turistica nel sistema universitario.
 
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#35
Scienze del turismo, comunque vada sarà un successo

…adesso mi pare che stiamo esagerando un po’.
E’ vero che scienze del turismo non è un corso molto professionalizzante, ma questa è la situazione di tante altre lauree di stampo umanistico in Italia.

Una laurea può non essere un canale preferenziale di inserimento nel mondo del lavoro però mantiene un grande valore per quanto riguarda la formazione mentale e se fatta bene, l’università è comunque un’esperienza che arricchisce; prima o poi nella vita potrebbe tornare utile.

Ricordatevi poi che comunque è un “pezzo di carta” che può servire ad accedere a concorsi, master e specializzazioni, anche di indirizzo diverso da quello prettamente turistico. Credo che l’idea che sta alla base dell’istituzione di questi corsi non sia di per sè sbagliata.

Sicuramente il settore turistico avrebbe bisogno e sarebbe beneficiato dalla presenza di operatori con un’istruzione superiore e una buona cultura generale e questa carenza influisce sicuramente sulla qualità di molti servizi erogati.

Il problema principale risiede putroppo nel fatto che il sistema del mondo del lavoro italiano non è ancora pronto per accogliere delle figure professionali con questo tipo di preparazione, ma forse in futuro le cose cambieranno.

Per ora credo che, per chi vuole accedere a posti interessanti e fare una carriera nel settore, sia utile abbinare a questa laurea breve un buon master di specializzazione.
in bocca al lupo a tutti noi per il nostro futuro lavorativo!
 
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#36
Scienze del turismo, rifiuto l'offerta e vado avanti

Ciao a tutti,
nonostante la mia laurea triennale non mi abbia portato, per il momento almeno, a sbocchi lavorativi nel campo del turismo, ho comunque deciso di iscrivermi al biennio della specialistica in Turismo, proprio perchè mi piace il settore che ho scelto.

Come giustamente ha scritto Laura, non si può dare per scontato che la laurea ti garantisca un lavoro, magari ad alti livelli, ma questo non è un problema legato solo ai corsi di laurea in turismo, bensì a tutti i corsi, soprattutto nelle discipline umanistiche.

Come tante persone, anche io, finita la laurea triennale, ho dovuto decidere tra un master e la specialistica; ho optato per la seconda scelta perchè neanche un master ti garantisce un inserimento nel mondo del lavoro (basta leggere i commenti degli ex-studenti dei master nei vari forum che trattano l’argomento)ma sicuramente ha dei costi più elevati, anzi direi che i master che vantano una maggiore percentuale di job placement sono proprio quelli che risultano inaccessibili alla maggior parte delle persone….

Questa è la realtà, purtroppo, e sicuramente per chi vuole inserirsi nel mondo delle agenzie viaggio/to oppure nel settore alberghiero questi corsi di studio sono abbastanza inutili; per chi vuole invece inserirsi nel campo del turismo inteso come gestione del territorio in senso più ampio, forse questo percorso di studi può dare degli sbocchi solo laddove l’università faccia da tramite con gli enti/aziende che si occupano di valorizzazione del territorio.
Del resto non mi è mai capitato di trovare annunci di lavoro dove si cercassero persone preposte alla creazione di sistemi turistici locali piuttosto che consulenti di marketing turistico…ma proprio internet è un valido strumento per esaminare il mercato del lavoro e, fino a quando gli annunci di lavoro staranno sotto la categoria “turismo e ristorazione”, sarà ben difficile utilizzare i canali tradizionali per trovare uno sbocco lavorativo inerente al percorso di studi!

C’è da chiedersi perchè questi commenti non giungano alle orecchie di chi ha le possibilità (anzi il dovere!!!) di cambiare le cose, e nell’attesa che la situazione migliori, mi aggiungo al coro degli “in bocca al lupo a tutti”.
 
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#37
Scienze del turismo, uniti per crescere

sarebbe forse il caso di organizzarsi e scrivere una lettera aperta ai responsabili del nostro corso universitario
 
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#38
Scienze del turismo, proposte per migliorare il corso di laurea

Ahimè, credo che chi organizzi i corsi di laurea abbia ben chiara la situazione; ritengo che il problema parta da più in alto!!

Scrivere ai responsabili potrebbe cmq essere un inizio, e, anzi sarebbe gradito se, in futuro, qualcuno che “conta” più di noi si prendesse la briga di leggere e rispondere a forum come questo; del resto credo che sia un dovere fornire un quadro realistico degli sbocchi lavorativi in ambito turistico, e certo questo lavoro per il momento lo stiamo facendo solo noi mortali internauti, mentre sui manifesti dei corsi di laurea si vanno sbandierando grandi carriere!!!!

Si potrebbe cominciare con il raccogliere le “promesse” dei corsi di studio e dimostrare, attraverso le esperienze dei tanti, tantissimi laureati che oggi magari lavorano nei call center, che tali aspettative sono state disattese, e soprattutto pretendere una risposta sul perchè.

Del resto una previsione la possiamo fare anche noi, e le alternative possono essere:

– laureato in turismo non trova sbocco occupazionale perchè i corsi non preparano adeguatamente (e allora si dovrebbero rivedere le materie trattate!!)

oppure:

– laureato in turismo non trova sbocco occupazionale perchè non c’è mercato che ricerchi queste figure professionali; questa alternativa è più grave della prima perchè, se tanto si parla di riforma in materia di turismo (che risale, in base alla legge quadro, al 2001)e noi dovremmo essere tra i primi ad evere una preparazione adeguata, il nostro lavoro (mi riferisco soprattutto all’ambito degli STL e ambiti affini alla valorizzazione del territorio) chi lo sta facendo?

Credo che chi di dovere la risposta ce l’abbia già, sarebbe cosa gradita se lo dicesse anche a noi……

Avere un feedback in tal senso permetterebbe a tanti di capire se vale la pena o meno iscriversi ad una laurea in scienze del turismo!!
Ciao
 
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F

fmongiello

Guest
#39
Scienze del turismo, pro e contro

Un ciao a tutti quanti stanno contribuendo qui con i loro commenti. Sono Francesco Mongiello, colui che si è inventato questo strumento online e amministratore del portale FormazioneTurismo, nato proprio conoscendo sul campo le tante difficoltà che vi sono nel turismo sui temi formazione-lavoro. Premetto che non ho incarichi nelle università (a parte aver fatto da cultore della materia “marketing” e “marketing turistico” per 1 o 2 anni).

Chiaramente non sono amato in certi ambienti, non faccio parte della casta degli accademici, e questo portale – nel suo piccolo – ha disturbato e disturba perchè ha reso pubblico ciò che in tanti sapevano già. L’invito che posso farvi, accogliendo l’invito di Lavy, è di aprire su questo forum una raccolta delle vostre esperienze, delle promesse mancate e delle vostre future aspettative, magari per specifica università.

La situazione non posso credere sia così diffusamente catastrofica, sono sicuro che casi di eccellenza in giro per l’Italia ve ne siano.

Ma riuscire a ricostruire un quadro dal quale poi estrapolare o comunque diffondere questo malcontento credo possa essere un primo passo per attirare quell’attenzione che il problema merita.
 
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#40
Dopo Scienze del turismo provo con un master

Ciao a tutti, sono Giulia e studio” Scienze del turismo” a Torino.

La situazione è catastrofica per colpa della gestione dei corsi di laurea e del mercato del lavoro che impedisce ai laureati in questo campo di inserirsi senza sopportare stage e periodi non retribuiti.
Il mio corso di laurea, in particolare, è basato su aspetti che non servono assolutamente per l’inserimento lavorativo e che rendono teorico e virtuale tutto il corso di studi.
E purtroppo è ancora legato alla facoltà che è Lingue e letterature straniere, che tratta nel dettaglio la letteratura e la lingua con un metodo troppo “scolastico” e poco “lavorativo”.

Con questo spero di laurearmi in fretta e trovare un master non troppo dispendioso e interessante e successivamente entrare nel mondo del lavoro nel settore turistico – gestionale. Ciao…
 
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#41
Scienze del turismo, lasciatemi sfogare

Ciao a tutti, sono Manuela e studio scienze turistiche a Pistoia (sede distaccata dell’uni di Firenze).

Tralasciando alcuni particolari veramente imbarazzanti su questo corso di laurea attivo a Pistoia, vorrei vivamente sconsigliare a tutti questa facoltà.

Alcune materie di insegnamento sono veramente inutili, altre invece lo diventano grazie a dei prof che si improvvisano esperti in materia facendoti capire assolutamente niente. Materie a parte, la sede non è affatto idonea per un corso universitario, forse, potrebbe andare bene per accogliere una scuola superiore…

Non esiste una mensa, una sala informatica e le aule sono piccole e poco funzionali. Inoltre Pistoia è una piccola città in cui la maggior parte dei suoi cittadini ignora l’esistenza di questa università…

immaginatevi,quindi, quanti privilegi può avere uno studente fuori sede…nessuno!!!

Scusate il libero sfogo, ma credo che sia ora di far sapere la realtà, avendo vissuto la situazione in prima persona.Ciao ciao!!
 
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#42
Scienze del turismo, migliorare si può!

Ciao Manuela,
leggere il tuo commento mi tira quasi su di morale…noi in Bicocca a livello di infrastrutture non siamo messi male, ma capisco che il paragone non regge!

Abbiamo comunque anche noi i ns problemi di organizzazione, legati sopratutto alla segreteria studenti (non tanto quella didattica che, tutto sommato, funziona bene) ma credo che sia per l’alto numero di studenti che deve gestire.

Riferendomi invece al commento di Giulia, la triennale in Scienze del Turismo (così come la specialitica) sono sotto la facoltà di Sociologia, e questo ha altamente penalizzato lo studio delle lingue: nella triennale non è previsto un corso di lingue vero e proprio (nel senso che devi fare un test iniziale, poi in base al livello ti assegnano delle ore di lezione che però non sono obbligatorie) e l’esame prevede una parte sulla grammatica e sulla reading, ma solo scritto!

Ora non so se i programmi di studio si differenzino da ateneo a ateneo, certo è che, visto che sotto il termine “turismo” rientrano molti (troppi) ambiti, il rischio è che si faccia di tutto un po’, senza approfondire nessuna tematica; forse sarebbe il caso di creare più curricula, di modo che uno studente possa focalizzarsi sul settore che più gli interessa (del resto chi vuole lavorare ad esempio in un hotel deve avere conoscenze diverse da chi vuole operare in un tour operator!) e prevedere dei reali percorsi di inserimento (va bene anche attraverso degli stage, che però siano sinonimo di formazione e non di sfruttamento!)

Sempre nella speranza che qualcuno accolga i nostri appelli…buono studio a tutti!
 
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#43
Scienze del turismo, nonostante tutto lavoro

Io sono uno di quei studenti che si è laureato in scienze turistiche, ma che fortunatamente ha trovato un impiego……il problema è constatare come la mia laurea triennale non abbia contribuito al mio lavoro se non solo per lo stage di 15 ore (non riconosciuto da nessuno se non dall’UNICAL stessa) in quanto durante quest’ultimo, parlando con il direttore generale per un impiego futuro mi consiglio di andare all’estero ad imparare la lingua inglese.

Morale? Grazie a quei tre mesi di studio all’estero ora lavoro, quindi meglio tre mesi all’estero che tre anni all’università penso.

Questa luarea scientifica sul turismo poi serve a poco se nel piano di studi ci sono materie come storia del cinema, storia della musica (vedi UNICAL)ecc.

Ma oltre a questo ci sono mille altri problemi, come il non riconoscimento dei 180 crediti se ti iscrivi alla L.S. in Economia del Turismo presso un’altra Università.
PARADOSSALE LO DEFINIREI.
COMUNQUE SPERO CHE DA QUESTO SITO SI ALZI UN GRIDO (DI DISPERAZIONE) DI RIBELLIONE DA PARTE DI TUTTI NOI, STUDENTI CHE PER ANNI ABBIAMO FATTO DEI SACRIFICI ENORMI INSIEME ALLE NOSTRE FAMIGLIE E CHE ORA CI RITROVIAMO ILLUSI, CONFUSI, E DISORIENTATI.

P.S. DA QUI VORREI LANCIARE UN’ALTRO CASO DI NON MENO IMPORTANZA OSSIA: UN GIORNO SE SI RIESCE AD ENTRARE NEL MONDO DEL LAVORO-TURISMO AVREMMO MAI UN CONTRATTO A TEMPO INDETERMINATO? RISPOSTA 99% MAI.
 
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#44
Scienze turistiche, che delusione!

Ciao a tutti! Io sono Benedetta e frequento il terzo anno di Scienze Turistiche a Pistoia.

Beh, devo dire che ne sono rimasta profondamente delusa.. Il settore del turismo mi ha sempre affascinato, mi piacciono moltissimo le lingue, mi piace molto viaggiare..

Quindi sono entrata all’università tutta entusiasta di poter studiare quello che più mi piaceva (alle superiori ho fatto I.G.E.A e ne sono rimasta delusissima), incurante dei 10 esami da dover dare al primo anno,(che sinceramente non mi sembrano cosi pochi) e cosi ce l’ho messa tutta. Però i professori non ci hanno mai incoraggiato, anzi..

Come ha detto anche Manuela alcuni professori si improvvisano esperti, quando in realtà non ci capiscono veramente NIENTE..altri se ne fregano altamente di noi studenti e se hai un problema non ti danno una mano neanche “a pagarla oro”, ti devi arrangiare! Per non parlare di quelli che fanno il loro comodo e decidono giorno per giorno se venire a fare lezione oppure no.

Vi dico questa perchè veramente ha qualcosa di anormale..riguarda la prof di inglese..(per chi viene a Pistoia lo sa chi è perchè c’è solo lei! non solo a Scienze Turistiche, ma anche a Economia Aziendale ed Economia e Commercio!!) Il 17 settembre sono iniziati i corsi; quello di inglese c’è il giovedi. Lo sapete quante volte è venuta la prof a farci lezione dal 17 settembre ad oggi 1 dicembre?? Beh, 4 volte (o 5 se non mi ricordo male..)!!!! E le settimane sono 11!!! Vi rendete conto????

E non si sa magari il giorno prima, noooo..è troppo facile! In pratica si arriva all’università il giovedi mattina e se c’è si sa soltanto li per li, sennò si prende e si torna a casa (non essendoci altre lezioni).. Io mi meraviglio!! E pensare che questo lavoro l’ha fatto anche lo scorso anno!! Con il problema che cmq gli esami in generale non sono andati benissimo.. il problema più grande è che quest’anno dovremmo avere l’esame orale!! E che gli si racconta?? O gente, ma noi si studia per lavorare nell’ambito del turismo, bisogna saperle le lingue! l’inglese soprattutto!!

Cmq per ritornare quello che dicevo prima, dal secondo anno in poi ne sono rimasta profondamente delusa perchè le materie me le aspettavo un po’ più incentrate sul turismo, e invece si fanno tutte materie economiche, giuridiche, e quelle che non rientrano in queste categorie, non servono a niente! Anch’io ero intenzionata a smettere lo scorso anno, e c’ho ripensato anche quest’anno, ma poi mi sono detta che ormai sono arrivata quasi alla fine (anche se mi ci vorrà un anno in più) e mi sembra offensivo nei confronti dei miei genitori che hanno fatto di tutto per mandarmi all’università..

Cmq più ci penso e più mi convinco che sia una laurea inutile perchè alla fine, cosa mi porta a fare uqesta luarea? Per lavorare in un’agenzia di viaggi basta il diploma (ci lavora una mia amica che era in classe con me e ci s’ha un diploma di ragioniere), per lavorare come guida turistica basta un patentino…a che serve in fondo??
 
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#45
Scienze del turismo, la mia proposta

Ciao a tutti, come ho già scritto in questo forum, è inutile prendere una laurea in scienze del turismo per andare a lavorare in un’agenzia di viaggio; sarebbe opportuno dare uno sguardo alle competenze richieste dalle aziende del settore.

Ora, se uno spulcia gli annunci di lavoro nelle Adv si renderà conto che viene richiesta la conoscenza delle lingue (ma quello ormai dappertutto!!!) pluriennale esperienza e soprattutto la cononscenza dei gestionali.

A me personalmente non risulta che queste materie siano inserite nel manifesto degli studi dei corsi in scienze del turismo e, in tutta onestà, ambirei a qualcosa di più che a fare il banconista, soprattutto oggi come oggi, dove il mondo delle agenzie di viaggio spesso è rappresentato dalle catene in franchising dove tutto ti richiedono (soprattutto l’investimento…) tranne che una laurea nel settore.
Non dico che uno non ci deve rimanere male se poi non trova lavoro nelle agenzie, ma non mi stupirei neanche tanto.

Credo invece che il problema sia il fatto che questo titolo di studio non è riconosciuto a livelli manageriali (che dovrebbe essere l’ambizione dei più) ma non si riesce ad entrare naenche ai livelli “bassi” per farsi la gavetta, e sinceramente non capisco perchè una gran fetta del settore della valorizzazione del territorio è rappresentato dal volontariato (vedi proloco, associazioni ecc.) anzichè creare posti di lavoro!!!! Assurdo, ok la passione ma non è che siamo proprio dei santi!!
In realtà su questo aspetto un’idea me la sono fatta, e non è proprio felice!!!

Anche a livello di concorsi pubblici la ns laurea vale zero (ed in ogni comune c’è la sezione turismo e cultura…) per non parlare della liberalizzazione delle professioni turistiche: chi ha conseguito la laurea in scienze dei beni culturali non deve più fare l’esame per guida turistica ma solo accertare conoscenze linguistiche e del territorio, mentre chi ha una laurea in materie turistiche può non fare l’esame per accompagnatore tur. ma sostenere solo l’accertamento delle materie non trattate durante il corso di laurea (ad esempio diritto doganale…chi di noi lo ha fatto all’università??!!) quindi anche qui una beffa!!!

Allora lancio una proposta: ma se creassimo una sorta di comitato dei laureandi/laureati in materie turistiche al fine di richiedere a chi ne ha la responsabilità il riconoscimento del titolo di studio che tutti noi abbiamo o stiamo ottenendo con tanti sacrifici?
 
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#46
Scienze del turismo: basta la laurea per fare la guida turistica?

ciao Lavy,

sono perfettamente d’accordo con te e sono disponibile a sostenere un’iniziativa del genere.

x quanto riguarda gli esami di guida e accompagnatore turistico, devo informarmi bene, perchè a quanto sembra sono degli esami “farsa” poichè sembra che secondo il decreto Bersani dovremmo ottenere la certificazione direttamente con la nostra laurea rivolgendosi alla Provincia di competenza.

Da quanto ho capito la manifestazione a Roma che sarà fatta in questi giorni è proprio finalizzata a questo…
 
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#48
Scienze del turismo e guide turistiche: facciamo valere i nostri diritti

Ciao a tutti,
spero che in molti si dimostrino realmente interessati ad organizzarsi per far valere i diritti, altrimenti è inutile lamentarsi dato che poi le cose non cambiano.

Potremmo prendere come esempio l’iniziativa che in questi giorni è stata proposta dai Cobas Guide Turistiche (diffusa sempre grazie a questo forum) per chiedere risposte concrete.

Accorrete numerosi!!!!

P.S. per Laura: dalle info che ho raccolto, la Legge Bersani non riconosce le lauree in materie turistiche tra quelle che danno diritto ad ottenere l’abilitazione a guida turistica, le menziona solo per quanto concerne la professione di accompagnatore ma poi ti obbliga a fare gli esami su una serie infinita di materie che non sono previste nei corsi di laurea (classi 39 e 55/S) per cui se avessi solo il diploma sarebbe la stessa cosa!!!

Speriamo che la manifestazione di Roma ci porti buone notizie, almeno queste lauree saranno servite a qualcosa!
 
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#49
Lauree turismo e guide turistiche, il "caso" Sicilia

Sono laureata in Lingue a Palermo.

Mi chiedo se la regione Sicilia, poichè a statuto autonomo, deve o meno adattarsi alla legge nazionale che non prevede più i concorsi abilitanti per diventare guide turistiche.

L’Assessorato dice che la Sicilia ha facoltà di legiferare in tal senso autonomamente.Dicono che dovrà (non si sa quando)uscire il concorso.

Voi cosa ne pensate?
 
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#50
Lauree turismo, dubbi e perplessità

Salve a tutti,
peccato per il ritardo, ma mi sorprende l’elevato livello di accettazione, passività e rinuncia tipico di noi italiani…

Io, nella mia umile esperienza di laureato in EGST a Cagliari, Erasmus in gestione d’impresa/scienze sociali in Belgio, master 1° livello in intelligenza economica a Parigi, Master Internazionale nel settorie turistico dell’AILUN a Nuoro e qualche esperienza lavorativa qua e là per l’Italia e la Francia, posso dirvi che non c’è niente di più sbagliato nell’accettare lo status quo.

E’ vero che il turismo ora come ora non cerca che manodopera (come è capitato a me), ma nella vita occorre sempre un obbiettivo di fondo e non lasciarsi frenare dalle difficoltà apparenti. Si parla di gestire un agenzia di viaggi quando ormai io sono da quasi 10 anni che in AdV neppure ci passo, me ne guardo bene di fare la trafila per una professione che ha ormai i giorni contati…

Certo, spesso 10.000 lauree sul turismo, le lezioni seguite al cinema o all’oratorio, il computer che se va bene va a 128 kbps, e cosa si vuole di più dalla vita…

E poi vai a lavorare in Ferrari per la gloria!!! Ma non fatemi ridere… pensate solo che coi soldi che si regalano all’università e all’economia “strozzina” locale uno ci si pagherebbe dei corsi universitari di alto livello erogati via e-learning da università del calibro della Sorbonna, Boston MIT, Purdue, Stanford, e chissà quante altre ancora…

Ragazzi, svegliatevi dal torpore, please!

Turismo si, ma come lo vogliamo noi, non come ce lo propina la nostra società avanzatissima, PAURA!!! RABBRIVIDIAMO!!!
Ciao
 
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#51
Lauree turismo? Per lavorare serve altro

Ciao a tutti,

anche io faccio parte della schiera laureati sfigati! Sono laureata in lingue e letterature straniere ( vecchio ordinamento)alla Federico II di Napoli e dopo tanti anni di letteratura e grammatica, mi trovo ad elemosinare un posto come receptionist di albergo..

Le aspettative erano tante e diverse, anche perchè il mondo universitario ti fa illudere di diventare qualcuno solo perchè acquisisci una buona dialettica e una forma mentis più elastica, ma poi scopri che per emergere nal mondo del lavoro ci vuole solo un Santo in paradiso!!

Mi associo al vostro in bocco al lupo!!

Un saluto a tutti
 
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#52
Specialistiche Scienze Turismo, per noi di Lingue porte chiuse

Alessandra siamo nella stessa barca…a dicembre mi sono laureata in lingue per il turismo culturale ed ora il max a cui posso ambire è il ruolo da receptionist in un albergo di Pompei…

tutti m’invitano a continuare gli studi!!! Non avendo la possibilità di andare fuori dovrei cmq scegliere tra Napoli e Salerno che offrono delle Specialistiche il cui fine è solo l’insegnamento…(se solo penso di dover studiare x ancora tanti anni tra specialistica, SSIS…supplenze fuori!!!noo assolutamente no!)!
Inoltre, con una laurea in lingue nn posso accedere alla specialistica di Scienze del turismo… ed ora sono in piena crisi!

Nn so proprio cosa fare…

E pensare che il primo anno di univ. lavoravo per un’agenzia di viaggi che funzionava anche da Tour Operator e che ho lasciato per dedicarmi solo allo studio… forse speravo in un futuro migliore?

Ed invece eccomi qua… un laurea con 110elode e tanti dubbi per il futuro?

Poi mi chiedo: “perchè continuare a studiare…se poi alla fine anche con una specialistica mi ritroverei cmq ad elemosinare un posto da receptionist d’hotel? (come dice Alessandra!!!)

…doubts!!!
 
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#53
Scienze turistiche è da evitare?

salve a tutti…leggo con piacere alcuni dei vostri commenti…dato che sono all’ultimo anno del professionale turistico e sto pensando cosa fare del mio futuro…

attualmente sto facendo uno stage in adv, per la seconda volta e per la seconda volta rimango delusa..nn mi fanno fare assolutamente niente!! che li accettano a fare gli studenti allora???
per riordinare le fatture?!? nn dico che voglio prendere i loro poro…ma almeno farmi risp a tel!!
stare affiancata ad una di loro…non lo so!! l’anno scorso sono stata in hotel e ne sono rimasta piacevolmente colpita… il mio sogno infatti è quello di aprire un piccolo-medio hotel….ci sarà tanta…tanta strada da fare. ma chissà?… però vorrei continuare gli studi..ma cosa fare???
da quanto ho capito la facoltà di scienze turistiche nn serve a molto… c’è qualcuno che segue il corso di economia e gestione di imprese turistiche?? forse questo mi servirà di più…no??
 
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#54
Lauree turismo, come affrontare il mercato del lavoro

Ciao a tutti, ritorno dopo qualche mese su questo forum per dare un mio piccolo contributo alla discussione. Terrei a precisare, visto che lavoro nel settore, alcune cose dette nei confronti delle agenzie di viaggi e dei tour operator, ma non per fare delle sterili polemiche ma anzi semmai per fare chiarezza a tutte quelle persone che stanno ancora affrontando il ciclo di studi e che non sanno come affrontare il mercato del lavoro.

Leggevo in alcuni commenti precedenti la non partciolare felicita’ di una ns amica nel voler fare la “banconista” di un’agenzia di viaggi ed il commento di un altro amico sulla imminente scomparsa delle agenzie viaggi e degli operatori.

Fare la banconista non vuol dire assolutamente svolgere un ruolo di secondo o terzo piano; e’ anzi il primo step da affrontare per poter entrare nel settore e semmai ambire in un futuro ad essere titolare di un’agenzia o semmai passare nelle fila di un tour operator.

Non so da dove possa scaturire tutta la diffidenza della ns amica nei confronti di una professione che non e’ certo semplicissima ma che invece necessita di passione, impegno, dedizione, pazienza e tanta ma tanta professionalita’ da acquisire direttamente sul campo e non semmai sui libri di testo che purtroppo tutto insegnano ma tranne come si svolge questo lavoro.

Riguardo il discorso della imminente scomparsa di questa figura professionale voglio ricordare all’amico che essere agenti di viaggio vuol dire essere dei consulenti, vuol dire consigliare il cliente nel migliore nei modi, vuol dire costruire un itinerario ad hoc che possa comprendere semmai localita’ poco conosciute o che metta in risalto aspetti meno noti di una determinata regione o paese estero.

E’ vero, in agenzia molti non passano per comprare un ticket aereo low cost, ma chi per un viaggio importante o un viaggio di nozze usa internet??? comprare su pc e’ totalmente diverso dal recarsi in un luogo dove hai il contatto con la persona che ti consiglia e ti segue in tutto e per tutto e dove, soprattutto, sei tutelato sia assicurativamente che legalmente contro ogni possibile problema.

In definitva cari amici non demordete, il settore non e’ in crisi e gli agenti di viaggio ci saranno sempre. Vi cito un esempio su tutti che vi fara’ capire l’importnza di questa figura: tutte le compagnie low cost (tranne Ryan Air) e tutti i web operator (Expedia, Venere, lastminute etc etc) dopo anni di battaglie per disintermediare sono ritornati sui loro passi cercando a tutti i costi affiliazioni nelle agenzie di viaggi……qualcosa vorra’ pur dire!!!!

Buona fortuna….perche’ quella non deve mai mancare
 
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#55
Lauree nel turismo e lavoro, ecco cosa penso

X Giancarlo:
ciao, non so se ti riferissi a me quando hai parlato della diffidenza di fare la banconista…partendo dal presupposto che non ritengo che il tuo intervento sia polemico e tanto meno lo vuole essere il mio, quello che volevo sottolineare è che, per chi ambisce a lavorare in una AdV come banconista, la strada dell’Università, ed in particolar modo il corso in scienze del turismo, non serve a niente.

Molte persone che conosco, soprattutto chi ha frequentato con me l’Università, vede il lavoro in un’agenzia come il naturale sbocco professionale del corso di studi; così, una volta laureato, si propone in agenzia e riceve un bel due di picche.

Quando mi sono iscritta all’Uni, il mio obiettivo non era quello di lavorare in agenzia, altrimenti avrei scelto un altro percorso; quando ho scritto che chi si laurea in scienze del turismo dovrebbe ambire a qualcosa di diverso, intendevo questo, e non volevo assolutamente sminuire il lavoro del banconista.

onverrai con me che un titolo di studio accademico non ti apre le porte dell’agenzia viaggi perchè effettivamente questo lavoro è molto pratico e non lo impari certi all’università, quindi ritengo che chi voglia svolgere questa professione dovrebbe orientarsi piuttosto verso corsi pratici ed avere la fortuna di trovare qualcuno disposto a fargli fare esperienza…e sta qui il problema!

Se trovi uno stage (spesso l’unica opportunità per entrare in un’AdV), come ha scritto Libe e come posso testimoniare per esperienza personale, nella maggior parte dei casi ti fanno svolgere mansioni che certo non accrescono il tuo bagaglio di competenze.

Concordo con te sul fatto che un agente di viaggio debba essere soprattutto un consulente (altrimenti che pago a fare il servizio?), è anche vero, però, che il proliferare delle catene in franchising ha, secondo me, deprofessionalizzato questo ruolo…personalmente conosco una persona che ha aperto una di queste agenzie senza conoscere il settore e dopo solo due settimane di corso…che consulenza mi può dare? Io, che mi sono sparata 5 anni di superiori in un istituto turistico e 3 anni in Uni non sarei comunque in grado di gestire correttamente un’agenzia!!

Ritengo anche io che il ruolo di banconista sia un ruolo da professionista, ma secondo me non è riconosciuto come tale (vedi stipendi e tipologie contrattuali) ed è difficile cominciare, così chi ha questo sogno ( anche se non ha esperienza e ha fatto tutt’altro nella vita) un bel giorno si sveglia e decide di aprire un’agenzia (dato che non trova lavoro come dipendente)..e quando gli si chiede “come mai hai deciso di intraprendere questa strada?” ti risponde “mi piace viaggiare!”…come dire a me piace mangiare e allora apro un ristorante!

Per concludere, la penso così: chi vuole fare il banconista non frequenti corsi universitari perchè rimarrà molto deluso, e prima di pensare di aprire un’agenzia viaggi si spulci gli annunci di vendita delle attività commerciali così si renderà conto di quante ne cedono e a prezzi direi stracciati!.

Si armi piuttosto di tanta pazienza e si convinca che, molto probabilmente, dovrà lavorare per un certo periodo gratis o con uno stipendio irrisorio…ed è per questo che non ambisco a fare la banconista!
Saluti
Lavy
 
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#56
Dalle lauree nel turismo ai master il passo è breve

Per Alessandra e Jamy,
posso giusto proporvi un’alternativa che necessiterebbe di essere adeguatamente valutata?
Master Internazionale nel settore turistico (AILUN-Nuoro), valutate:

Costo 2000€+IVA
Faculty: Oltre 30 Prof. di livello internazionale (5 italiani e pure ottimi), professori che non studiano e riflettono gli argomenti dei libri, li scrivono!!! Conoscete gente del calibro di C. Goeldner, J. Jafari, C.L. Jenkins, A.M. Morrison?

PS: Non vengono per un “paio d’ore” ma per moduli settimanali; inoltre, persone che non stanno dietro la cattedra, ma che parlano con voi, in ogni secondo voi lo desideriate.
Stage: vedete il programma di stage e valutate l’opportunità

PPS: a noi servono persone che sappiano e vogliano mettersi in gioco, che non vengano a cercare, “solo”, il passaporto per il lavoro, ma anche.

So bene che questa non è la sede adatta per fare comizi e/o propaganda e infatti non lo farò, per farvi capire che non sono interessato a che voi facciate il master potete visitare la mia pagina di allievo nel master, ma se volete contattarmi sono a vostra disposizione.

Ciao, Davide
 
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#57
Master o non master nel turismo, questo è il dilemma

x Davide

Vorrei tanto partecipare ad un Master ma molti me lo sconsigliano…e sono diventanta un pò diffidente!

E’ vero che un master non è “un ufficio di collocamento”… ma visto che non tutti possiamo permetterci di affrontare dei costi (spesso assurdi) x un master… si cerca di valutare bene se ne vale la pena e se veramente aiuta ad aprire qualche porta in più…

xxx
 
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#58
Lauree turismo e master, la mia esperienza

X Jamy,
riconosco le tue motivazioni, anche perché sono inciampato anche io in qualche fantomatico pseudo corso di pseudospecializzazione…

Ripeto che non posso né voglio darti consigli tantomeno fare propaganda.
Io sono arrivato al master per vie traverse dopo aver fatto esperienze all’estero e un master di primo livello.

Dipende tanto da ciò che ci soddisfa personalmente e professionalmente, due aspetti che non vanno a braccetto, spesso.
Ciao
 
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#59
Lauree nel turismo, cosa c'è che non va

x Lavy:
ciao, leggo con piacere il tuo commento e non posso che essere d’accordo (forse prima non avevo ben interpretato il tuo pensiero). la prima cnsiderazione che vorrei fare e’ sul vs corso di laurea, ossia vorrei capire una persona che lo frequenta a cosa potrebbe ambire o in quale ramo del settore turistico potrebbe trovare degli sbocchi occupazionali.

Perche’, come si e’ detto in tanti commenti precedenti, le materie sono attinenti al settore ma restano sempre un po’ distaccate senza mettere lo studente nelle condizioni di riuscire a trovare un lavoro al termine del ciclo di studi. E questa e’ sicuramente una gravissima pecca del nostro sistema universitario.

Per quanto riguarda i franchising….beh purtroppo e’ verissimo, anche a me capita di vedere quasi giornalmente aperture di agenzie con all’interno il classico ragazzino che, solo per essere un appassionato di viaggi, ha deciso di intraprendere questa strada. la logica dovrebbe essere un’altra: iniziare un percorso formativo all’interno di un’agenzia di viaggi per poi acquisire le giuste competenze per poter affrontare il mercato mettendosi in proprio.

Ma, purtroppo, devo essere molto autocritico col mio settore…hai ragione quando parli di mancanza di professionalita’ e di poca serieta’ degli imprenditori (mancanza di contratto, retribuzioni basse etc)….bisogna davvero essere fortunati e fare tati sacrifici, almeno inizialmente, perche’ davvero nessuno ti regala nulla, anzi devi anche essere fortunato a trovare un’azienda che ti metta nelle condizioni di imparare qualcosa.

Per tutto il resto, anche non sapendo quali siano le tue intenzioni finito il ciclo di studi, ti auguro davvero di riuscire ad entrare nel settore perche’, anche con mille problemi, resta davvero molto affascinante.
ciao
 
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#60
Lauree nel turismo, sbagliato dire che studiare non serve

Non voglio polemizzare, ma solo difendere la cultura.

Caro Giancarlo, sono amareggiata nel vedere che nel campo ci sono tante persone che consigliano di non studiare perché non serve. Anch’io lavoro nel settore e non mi nessuno può negare che la maggior parte delle persone che lavorano presso agenzie, tour operator, enti e strutture turistiche non conoscono nemmeno quali sono le capitali del mondo.

Ti informo che da almeno cinque-sei anni le università coinvolgono gli studenti in laboratori e project work (altro lavoro gratis fatto per le aziende del settore, oltre agli stage), quindi di pratica ce n’é, eccome. E’ vero che l’università é malata e che dopo l’introduzione dei nuovi ordinamenti l’Italia non é più in grado di produrre cervelli.

Però ciò che impara una persona sola con la pratica di tre anni (come banconista, per esempio) all’università lo impara in sei mesi studiando il risultato dell’esperienza di centinaia di persone.Inoltre i professori sono pagati per insegnare, mentre molti datori di lavoro guadagnano denaro dallo sfruttamento e non hanno a cuore l’arricchimento mentale (ne tantomeno finanziario!)della persona.

Sostieni che non serva studiare o fare corsi per lavorare nel turismo, ma solo “fare esperienza a fianco di persone preparate” (di solito uno arriva preparatoo quando studia) e parli addirittura di “sistemi informatici”.

Una curiosità: ma tu questi sistemi informatici li hai imparati?E lo hai fatto smanettando e a tentoni? O dalla persona preparata che pensava principalmente a percepire denaro dal tuo lavoro?

Non penso tu sia della nostra generazione e nemmeno che tu abbia dei figli. Ragazzi pensate a voi stessi: studiate e viaggiate!La cultura non sarà importante per lavorare nel turismo, ma per liberare voi stessi ed il mondo sì.
 
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