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Indirizzamento di ospiti da una struttura di ospitalità ad un tour operator

#1
Salve, mi scuso se magari non è la sezione adatta ma non ne ho trovate altre più pertinenti.

Vorrei capire come si può inquadrare questo tipo di dinamica:
- il bnb/hote/ecc. X si accorda con il tour operator Y
- bnb X consegna ai suoi ospiti del materiale del tour operator Y oppure li consiglia verbalmente a partecipare alle attività di Y
- degli ospiti di X si iscrivono ai tour di Y e Y riconosce a X una determinata somma per ogni iscritto

Ad di la di come verificare, da parte di Y, chi delle persone iscritte ai tour sia stato realmente consigliato o no, come si può inquadrare questo tipo di accordo? Una struttura ricettiva può svolgere questo tipo di attività e venire retribuita regolarmente?

In pratica sarebbe l'evoluzione del classico accordo tra hotel e ristorante del tipo "mandami i clienti che gli faccio uno sconto e io farò lo stesso con te" che ovviamente è una pratica innocua ma tecnicamente non legale.

Qualcuno ha dei suggerimenti a riguardo?

Grazie in anticipo,
saluti
 
#2
ciao alberto perché dici che questa pratica tecnicamente non è legale?

è prassi dare delle dritte in cambio di una percentuale. magari l'accordo può essere regolato da una scrittura privata. e magari - dico magari - chi incassa la percentuale dichiara tutto al fisco e ci paga le tasse.

vabbè, forse ho esagerato, visto che in italia l'evasione fiscale è, insieme al calcio, lo sport nazionale... scherzi a parte non tutti agiscono nell'illegalità, quindi sta al bnb e al tour operator stabilire in che modo regolare il loro rapporto di collaborazione.
ciao!
 
#3
Salve Antonio, grazie per la risposta. Ho scritto "tecnicamente non legale" proprio perchè questo tipo di accordo non viene mai gestito dalle parti in modo ufficiale.
Tu sapresti darmi delle specifiche tecniche su che tipo di collaborazione si tratterebbe? Tutte le tipologie di struttura ricettiva potrebbero svolgere questo tipo di attività? Hai degli esempi pratici in merito?

Buona serata
 
#4
veri e propri esempi pratici al momento mi sfuggono o, meglio, ho solo un vago ricordo di accordi ufficiali avvenuti in una struttura, ma devo fare bene mente locale. devo ricordare bene il tipo di accordo e la struttura. appena mi torna in mente ti dico.

In ogni caso basta andare negli hotel delle grandi città per capire che ci sono degli accordi tra strutture e tour operator. è raro che un hotel promuova tutto e tutti "aggratis". "vai a nome mio" è la tipica frase di chi la sua percentuale la becca eccome.

ecco, resta da capire se intasca lui sottobanco (ad esempio l'addetto alla reception) o la struttura. però a naso una sorta di intesa tra grandi strutture e grandi tour operator potrebbe un'ipotesi tutt'altro che irrealistica.

potrebbe anche essere un'intesa del tipo: tu mandi i clienti da me (hotel) e io mando i miei clienti da te che proponi escursioni o altro
 
#5
Si certo in fatti è la situazione che immagino vada per la maggiore in Italia ma io voglio impostare una collaborazione a norma di legge da tutti i punti di vista.

Se ti vengono in mente alcune informazioni tecniche te ne sarei molto grato.

Buona serata
 
#6
io credo che tu possa farlo, alberto. offri un servizio, guadagni alla luce del sole e dai una percentuale in cambio. E sarebbe la situazione ideale. perché sia tu che offri il servizio sia l'albergatore poi pagherete le tasse.

Tentar non nuoce. Temo, tuttavia, che tu vada a cozzare contro un'amara realtà: chi ha la possibilità di incassare soldi "a nero" non ci pensa su due volte.

Ma io dico di provare, non è detto che il Bel Paese sia popolato solo da furbetti. In effetti con percentuali di guadagno più alte a favore dei tuoi interlocutori potresti comunque essere competitivo.

Esattamente tu cosa hai in mente, se non sono indiscreta?
 
#7
Salve, ho in mente esattamente quello che ho scritto nel primo posto e cioè utilizzare le strutture ricettive come un canale per generare partecipanti.
Ma mi sembra che nessuno abbia delle informazioni sicure e tecniche riguardo questa situazione, peccato.
Per esempio so per certo che un BnB non pò rilasciare questo tipo di fattura verso il tour operator (un affittacamente e un hotel invece si) ma nessuno qua ne ha parlato.
 
#8
Hai fatto bene a farlo tu Alberto, in questo modo si stimola il dibattito e il confronto su una questione ai più oscura. Io sono tra quelli che onestamente non sa cosa dirti. ma saperne di più non guasterebbe affatto.

Forse <a href="https://www.formazioneturismo.com/community/membri/saverio10/" target="_blank">Saverio </a> può aiutarti, prova a chiedere a lui. Io ho provato a fare qualche verifica veloce, ma non sono venuto a capo di nulla.

Come se ci fosse un buco nero, è il caso di dire. un rapporto "regolamentato" per l'appunto "a nero". mannaggia... noi italiani dobbiamo sempre farci riconoscere.

tu mi sembri molto determinato e potresti aprire una breccia importante. a pensarci bene, può dare benefici a tanti altri B&amp;B e quant'altro
 
D

Dottor X

Guest
#9
Come ho già scritto in diversi POST, il problema va inquadrato, a mio parere nel seguente modo:
l'attività deve essere iscritta alla Camera di Commercio e avviata con specifico CODICE ATECO;
l'impresa deve essere in possesso dell'abilitazione allo svolgimento della propria attività ai sensi dell'art. 2084 del codice civile.

In estrema sintesi, le competenze ipotizzate riguardano l'attività di intermediazione di servizi turistici, disciplinata:
per quanto riguarda l'aspetto del diritto pubblico del turismo dall'art. 117 comma 4 della Costituzione (Competenze residuali o innominate, riservate alle regioni);
in merito al diritto privato del turismo, le disposizioni vanno riscontrate dall'art. 32 all'art. 51 del codice del turismo.

Non sono intervenuto prima, ringrazio Luigi per la richiesta, perché spesso si cerca di interpretare il diritto: pubblico e privato nella speranza, anche legittima, di superare la disciplina che attribuisce a determinati soggetti, nel caso specifico le agenzie di viaggi, competenze per lo svolgimento di intermediazione turistica. detta attività può e deve essere garantita dalle agenzie di viaggi attraverso una serie di strumenti, compresi nei contratti dei pacchetti turistici a tutela dei turisti consumatori, mi riferisco, in particolare, all'obbligo di garantire polizze di assicurazione per le persone e per le cose da loro portate in viaggio.
 
#10
Salve Saverio,
grazie della risposta.
Riporto il testo presente nel codice del turismo:
--
intermediario: il soggetto che, anche non professionalmente e senza scopo di lucro,
vende, o si obbliga a procurare a terzi pacchetti turistici realizzati ai sensi dell’articolo
34 verso un corrispettivo forfetario o singoli servizi turistici disaggregati.
--

Non mi sembra che venga descritto il caso che ho descritto io dove invece il titolare di bnb/hotel/ecc. NON vende nulla ma solamente consiglia di rivolgersi ad una AdV.
Tu cosa pensi?

Buona serata
 
#11
Comunque, per non divagare e cambiare argomento, ho iniziato la discussione per capire gli aspetti normativi e fiscali riguardanti l'opera da parte di una struttura ricettiva di indirizzare i propri ospiti verso un'altra attività. Il fatto che questa seconda attività possa fornire servizi turistici è una eventualità separata che non è lo scopo della discussione. Il titolare di un bnb/hotel/ecc. potrebbe accordarsi per far presente ai suoi ospiti l'esistenza di ristoranti, eventi, mostre, negozi con offerte speciali o qualsivoglia.

Quindi le domande a cui sto cercando di rispondere sono:
- che tipo di forma contrattuale sarebbe?
- una struttura ricettiva può stipulare questo tipo di contratto (tutte o solo alcune tipologie?) e come dovrebbe gestire l'aspetto fiscale?

Grazie per il contributo
 

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