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Il pessimismo di De Benedetti e la visione di Luca Molinari: abiteremo un unico AIRBNB

#1
Mentre riflettevo sulle opportunità e gli ostacoli che il modello AIRBNB fa uscire allo scoperto nello scenario socioeconomico di ogni Paese, ho letto le allarmanti visioni di <strong>Carlo De Benedetti</strong> e di <strong>Emanuele Severino</strong>, convergenti nel loro pessimismo pure se riferite a contesti sociali diversi.
<em>«L’Occidente è a una svolta storica, è in gioco la sopravvivenza della democrazia, anche a causa della situazione economica e finanziaria. La globalizzazione, ha ridotto i salari della media di tutti i lavoratori del mondo, si sta verificando la previsione di Larry Summers, l’ex segretario al Tesoro di Clinton: una stagnazione secolare. Siamo alla vigilia di una nuova, grave crisi economica che aggraverà il pericolo della fine delle democrazie, così come le abbiamo conosciute»</em>.
Carlo De Benedetti al Corriere della Sera, 28 settembre 2016.

<em>«Si commette l’errore di non tenere conto della crisi mondiale planetaria che sta attraversando il nostro tempo, e che riguarda l’abbandono di tutti i grandi valori della tradizione occidentale». </em>
Emanuele Severino al Corriere della Sera, 2 ottobre 2016.

De Benedetti prosegue con una lucidità ed una sincerità che espresse da un uomo di finanza risultano ancora più agghiaccianti: <em>« Le banche centrali hanno combattuto la deflazione secondo le vecchie teorie: creando moneta. Ma così hanno costruito una trappola, hanno immesso sul mercato trilioni* di dollari, una cifra inimmaginabile e incalcolabile perché non ci sono più titoli da comprare. Ma questo, oltre a mettere in ginocchio il settore bancario, non ci ha fatto uscire dalla stagnazione e dalla deflazione ».</em>

• Wikipedia: Un trilione è il numero naturale che equivale a un milione di bilioni cioè un milione alla terza (1 000 000 000 000 000 000)

Severino precisa la sua visione generale pure se riferendola al contesto delle relazioni famigliari e sociali: <em>« Forse non riflettiamo fino in fondo su cosa sia la distruzione della tradizione occidentale, significa il crollo di duemila anni di esistenza cristiana con ciò che questo può comportare».</em>

Siamo grati a De Benedetti e Severino che hanno il coraggio di chiamare con il loro nome le cose che vedono , ma la domanda che sorge spontanea da questi numeri difficili pure da scrivere tanti sono gli zeri, è perché questo denaro non sia stato diversamente e più proficuamente investito su giovani e famiglie in tutto il Mondo in modo così che garantissero un futuro a sé stessi ed agli stessi investitori del capitale, piuttosto che impiegarlo a rendita negativa per fare definitivamente saltare il banco della finanza mondiale, senza lasciarne a cittadini ed imprese nemmeno le briciole. Per avere un’idea di cosa stiamo parlando la Grecia attraversa una crisi sociale da anni per la necessità di rifinanziare le scadenze di qualche decina di miliardi di debito così come per identici valori il Venezuela non ha più denaro per medicine e cibo.

La risposta resta sospesa nell’eterno triangolo tra politica, economisti ed brokers mondiali della finanza. In questo contesto globale, non ci stupisce che contribuisca al successo planetario di AIRBNB model la <strong>solitudine “politica ed economica” di cittadini e famiglie</strong>, che si tengono ben stretta una risorsa che permette loro di finanziarsi affittando o subaffittando la stanza libera o all’occasione andare a dormire il week end dalla mamma o dall’amico cedendo proprio tutta la casa.

Forse ha ragione <strong>William Gibson</strong> nei suoi romanzi visionari quando descrive il cambiamento delle nostre piccole e grandi città in un futuro sempre più vicino ed... invadente: staremo tutti più stretti, più soli e certamente in qualche modo più connessi. La medesima visione meno letteraria ma più suggestiva e concreta è descritta dall’architetto <strong>Luca Molinari</strong>, nell'originale libro di architettura <strong>"Le case che Siamo"</strong> (Nottetempo): <em>« Forse nel futuro abiteremo tutti in un unico AIRBNB».</em>

La svolta storica cui si riferiscono De Benedetti e Severino è la fine di un’epoca e l’inizio di qualcosa che ancora deve prendere forma, sperando che assomigli più alla visione di Molinari che ai sommari dei telegiornali. Prendiamo però atto che in questo scenario globale di economia recessiva il successo planetario del modello AIRBNB rappresenta una risorsa economica tutt’altro che indifferente, perché la casa di abitazione è il bene primario più diffuso che esista ad ogni latitudine e ad ogni gradino della scala sociale, e riuscire a trasformarlo in una fonte di reddito per cittadini e famiglie è una opportunità unica e straordinaria.
 
#2
Intanto su formazione turismo leggo di un <a href="https://www.formazioneturismo.com/airbnb-continua-crescere-giro-daffari-oltre-30-miliardi-dollari/" target="_blank">airbnb in costante ascesa</a>. e vedo che di mezzo, gira e rigira, ci sono i soliti colossi, tipo google, che non mi pare che sia esattamente un ente di beneficenza.

nonostante tutto penso e spero comunque che quel modello teorizzato da maurizio (sei tu, maurizio, che parli di un nuovo modello o con il passare degli anni mi sto a rin....ire?) non sia affatto campato in aria.

la sharing economy può rappresentare davvero una delle strade sostenibili per andare andare avanti. certo è che si sta assistendo a un crollo dei modelli economici che ci hanno imposto. l'alta finanza che specula e basta e il capitalismo sfrenato sono ai titoli di coda, ma i loro colpi di coda sono devastanti: continuano a produrre ulteriori disoccupati e povertà.

siamo alle solite: pochi ricchi diventano sempre più ricchi, i poveri (maggioranza silenziosa e impotente) sempre più poveri. la mia paura è un'altra (e scusate il pessimismo cosmico): rischiamo di arrivare a un punto di non ritorno, forse anche a una guerra mondiale: quando le risorse sono esigue ci si accapiglia per prendersi quel poco che resta da spolpare intorno all'osso.

Ma una guerra mondiale, nel terzo millennio, sarebbe una catastrofe. i pochi sopravvissuti ripartirebbero da zero, altro che economia e partite di calcio la domenica. sembra follia, eppure analizzate bene le cause della seconda guerra mondiale: non è forse figlia di quella crisi economica del '29 dalla quale non ci si era mai del tutto ripresi?

nel frattempo si affaccia all'orizzonte una nuova guerra, quella dell'acqua. non a caso stanno facendo di tutto per privatizzarla, non a caso dai sud del mondo bussano alla porta dell'europa perché tra una guerra e l'altra hanno anche sete (e non hanno acqua per irrigare) quei poveri cristi sfruttati dagli scafisti (leggi criminalità organizzata).

perciò... sì, condividiamo, aiutiamoci a vicenda, sì alla sharing economy, ma non limitiamoci a condividere appartamenti.
 

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