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Come fare carriera in hotel?

#1
Quando si entra nel mondo del lavoro, a mio avviso, la cosa più brutta che possa capitare è quella di ritrovarsi a fare lo stesso lavoro per sempre. Non si fa carriera, si resta ancorati alla stessa mansione per sempre, come dei robot.

Accade lo stesso anche nel mondo dell'hospitality?

Ad esempio: se uno lavora, che so, al ricevimento, ha poi la possibilità di avanzare con la propria carriera?

O resta a svolgere per sempre quella mansione?

Può ricoprire anche ruoli direttivi o si deve accontentare di ciò che passa il convento?

su, dai: raccontate le vostre esperienze, parliamone e magari incoraggiamo chi sta muovendo i primi passi in questo settore
 
#2
è vero quello che dici, asterina. ma è anche vero che in italia è più difficile fare carriera. Ci vuole molto più tempo rispetto all'estero, dove chi vale viene premiato e fa carriera più velocemente. in italia devi sottostare ia figli di papà e raccomandati vari. qualche settimana fa ho letto sul sole 24 ore di un giovane medico che se n'è andato dall'Italia, dove elemosinava contrattini. In inghilterra ha svoltato: è uno dei più giovani primari del regno unito. Secondo me anche nel settore hospitality si avrebbero maggiori chance all'estero
 
#3
sì, ma torniamo sugli alberghi. chi vive in italia e vuole restare nel suo Paese può avere reali speranze di migliorarsi? Esempio: uno che è addetto al ricevimento (è il caso di un mio amico) può sperare di avanzare con la carriera o resterà per sempre inchiodato lì? avete qualche esperienza in proposito?
 
#4
Se parli di ricevimento, ti dico che hai fatto un esempio calzante. proprio il ricevimento è uno di quei settori che facilitano un avanzamento di carriera, almeno questo è il parere di alcuni "veterani" con cui ho parlato (tra loro anche un direttore d'albergo). Ma è pur vero che dipende da hotel a hotel. Ognuno adotta determinati criteri. Ad esempio so di strutture che puntano di più sui food & beverage manager. Ciò che conta, comunque, è che le possibilità di fare carriera non mancano...
 
#5
ragazzi, ma non è che - poco poco - ci vuole la spintarella pure per entrare (e fare carriera) negli hotel? no, vi prego, ditemi che non è vero. non ditemi che anche in questo settore arriva il politico o il potente di turno e ti sistema... se le cose stanno così, ora capisco perché l'Italia sta andando in malora. se anche le aziende usano gli stessi criteri dei politici sono destinate a fallire. e io, ingenuo, che pensavo anche almeno nel privato si tendesse a privilegiare i più meritevoli... che dire: l'italia è una repubblica fondata sulla raccomandazione
 
#7
scusate il pessimismo cosmico, ma secondo me senza il calcio nel sedere non si va da nessuna parte. per fare strada ci vuole la raccomandazione giusta, altro che chiacchiere, la meritocrazia in italia non esiste. vanno avanti solo i furbi e i soliti figli di papà
 
#9
Immagino che molti di voi abbiano come modello quel manager dell'albergo extra lusso del film pretty woman. Ma è il caso di ricordare due cose. La prima: è un film. La seconda: quelli sono gli Stati Uniti. Qui in italia fare carriere del genere è dura, se si parte dal basso e non si ha una spinta
 
#10
Certo che volate alto: direttore, mega manager, a me la carriera interessa poco. il mio motto è: aumentatemi lo stipendio e abbassatemi le responsabilità. scherzi a parte, dico che non è tutto oro quello che luccica, anche una bella carriera può avere qualche risvolto negativo. E poi anche uan carica meno altisonante può dare motivazioni e soddisfazioni. e non credo che ci si riduca a fare i robot: si icnontra sempre gente nuova in hotel, magari ci si può anche scrivere un libro!
 
#11
in effetti empatica non ha tutti i torti. mi spiego: so di persone che hanno dato più di se stessi per fare carriera, per poi ottenere cosa? Più responsabilità, più studio (per essere aggiornati) e rapporti più stressanti con la proprietà, cui bisogna rendere conto in prima persona. E ore di lavoro in più. Il tutto a fronte di uno stipendio che aumenta relativamente. Domanda: ne è valsa la pena? Forse vale di più un'ora di tempo libero, forse fa bene alla salute stressarsi un po' meno.
 
#12
Comunque per fare passi in avanti con la carriera non è questione di mansioni, quanto di capacità dimostrate nel compito che vi è stato affidato. il capo lo nota e premia. se è un capo degno di questo nome
 
#13
L'esperienza, ma soprattutto la famosa gavetta, nel tempo aiutano a fare passi in avanti a coloro che non hanno santi in paradiso. Ma ne vale sempre la pena? Serve arrivare su quel piedistallo per poi cadere rovinosamente? Quando si è lassù si perde l'equilibrio più facilmente e più velocelmente. anzi, spesso e volentieri si finisce giù non per demeriti propri, ma per fattori per così dire esterni. tanto vale allora, come avete fatto notare, starsene tranquilli, farsi le otto ore canoniche di lavoro e godersi uno stipendio che magari non è tanto più basso rispetto a quelli di coloro che ricoprono ruoli di responsabilità
 
#14
mi viene un dubbio: secondo voi fanno più facilmente carriera coloro che vengono dalla gavetta oppure coloro che hanno anche studiato (laurea e master) per lavorare nell'hospitality?
 
#15
chi vale va avanti a prescindere, ma a mio avviso a certi livelli la preparazione per così dire accademica diventa determinante. certi master, in effetti, sono ad altissimo livello. ti preparano talmente bene, sono talmente pratici, che quando si va al lavoro già si sa dove mettere mano
 
#16
come spesso accade la verità sta nel mezzo. lo studio serve eccome, ma anche la pratica. Ecco perchè funzionano quelle scuolo che propongono stage di qualche mese. Ed ecco perché vanno bene anche coloro che riescono a conciliare studio e lavoro (anche se non è affatto facile)
 
#17
certo lo studio aiuta, ma non ai secchioni che imparano a memoria un libro senza capire cosa c'è scritto. occorre essere svegli, operativi. e allora sì che lo studio diventa valore aggiunto
 
#18
ben detto, ermanno. fermo restando che si giochi alla pari: leggendo qui e su altri forum ciò che emerge è la totale sfiducia in questa italietta di raccomandati. Che costringe ad andare all'estero a cercare lavoro. lì chi vale fa carriera, tutto il resto è noia
 
#19
A mio avviso in un hotel è possibile fare carriera però dipende dall'hotel. Quando ho iniziato mi hanno consigliato di specializzarmi al front office, perchè è la posizione ottimale per conoscere la struttura e per capire le dianamiche dell'albergo, da questo dunto di vista mi hanno consigliato bene, però ora non vedo l'ora di fuggire da qui!!!
 
#20
empatica perché vorresti fuggire? non si fa carriera? vanno avanti solo i raccomandati? che succede dalle tue parti? intanto grazie per aver detto al tua sul front office: sembra che questra sia una delle strade giuste, anche se so di gente che è partita dalla lavastoviglie ed è comunque andata avanti...
 
#21
Luigi Sinisi come ho scritto fare carriera si può, ma dipende soprattutto dal posto in cui lavori. Il mio lavoro mi piace l'hotel è piuttosto grande ma è una struttura a conduzione familiare quindi non ho prospettiva di crescita, sono chiusi in vecchi sistemi e al di sopra o accanto a me non ho nessuno da cui imparare. Sto facendo dei corsi di formazione, ma sono consapevole che per far carriera nel mio caso devo cercare altrove!
 
#22
comunque è vero, da quello che sento in giro il front office è quello che ti fa conoscere più a fondo la realtà alberghiera, preparandoti a salire nellascala gerarchica. ma poi si torna agli interrogativi di fondo: conviene fare carriera per una paga appena superiore, a fronte di accresciute responsabilità? l'altro interrogativo (anzi, togliamolo) riguarda la spintarella: anche nel privato - ahinoi - spesso vince chi non è capace. in italia, all'estero le cose vanno diversamente. almeno così dicono
 
#23
In Italia purtroppo in tutti i settori non solo il turismo è sempre difficile emergere ed al contrario che in altri Pesi conta anche la fortuna e non solo la meritocrazia...
 
#24
ecco, ci eravamo dimenticati del fattore C (la fortuna) intendo. ma anche quelle sembra voltare le spalle ai lavoratori. come si dice, la fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo. resta il fatto che all'estero le cose sembrano andare meglio, come confermi anche tu Giorg10. Ma, mettiamo per un attimo da parte il pessimismo cosmico, e ragioniamo: secondo te, Giorg10, il front office aiuta a fare carriera? mi sembra di capire che tu conoasca molto a fondo le realtà alberghiere
 
#25
Sergio, scusami, come si può dimenticare proprio oggi il fattore 'fortuna'? Trovarsi al momento giusto nel posto giusto è cosa per pochi...In Italia ovunque è difficile emergere e affermarsi e per i giovani c'è sempre meno spazio!
 
#26
in pratica esiste solo il fattore S (sfiga). la fortuna è solo per quei pochi eletti - scusa il gioco di parole - che hanno la fortuna di avere il parente (o amico degli amici) giusto al posto giusto
 
#30
:) beh, ottima idea quella di fare un uso alternativo della pala. a proposito: ho letto dei dati sul turismo in italia e sono in negativo. io credo che la crisi c'entri fino a un certo punto. è quasi un alibi
 

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