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Bonus Vacanze: è credito d'imposta, bellezza. E tu non puoi farci niente

#1
Ma può funzionare una cosa del genere? Sarà per questo che gli albergatori & co. sono un po' scettici su questo benedetto bonus vacanze?

Sul sito di Federalberghi leggo:

"Recupero dello sconto effettuato

A decorrere dal giorno lavorativo successivo alla conferma dell’applicazione dello sconto, il fornitore recupera lo sconto effettuato mediante un credito d’imposta di pari importo fruibile esclusivamente in compensazione ai sensi dell'articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241 e successive modificazioni, senza l’applicazione del limite di cui all'articolo 34 della legge 23 dicembre 2000, n. 388 (516 mila euro, elevabile in alcuni casi a 700 mila euro). A tal fine, il modello F24 è presentato esclusivamente attraverso i servizi telematici resi disponibili dall’Agenzia delle entrate, pena il rifiuto dell’operazione di versamento. Il credito d’imposta utilizzato in compensazione non può eccedere l’importo disponibile, tenuto conto delle fruizioni già avvenute o in corso e delle eventuali cessioni, pena lo scarto del modello F24. Con successiva risoluzione dell’Agenzia delle entrate è istituito il codice tributo da indicare nel modello F24 per l’utilizzo in compensazione del credito d’imposta e sono impartite le istruzioni per la compilazione del modello stesso.

In alternativa all’utilizzo in compensazione, sempre a decorrere dal giorno successivo alla conferma dello sconto, il credito d’imposta può essere ceduto, anche parzialmente, a soggetti terzi anche diversi dai propri fornitori di beni e servizi, nonché ad istituti di credito o intermediari finanziari, attraverso la piattaforma disponibile in un’apposita sezione dell’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle entrate, accessibile mediante l’identità SPID, le credenziali Entratel/Fisconline rilasciate dall’Agenzia delle entrate, la Carta Nazionale dei Servizi o le credenziali rilasciate da altri soggetti individuati con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate. I cessionari utilizzano il credito d’imposta esclusivamente in compensazione, previa conferma della cessione da comunicare attraverso la medesima piattaforma".

Non sono del settore, ma chi lo è mi spiega i pro e i contro di questo sistema? Io, da buon ignorante, vedo un meccanismo macchinoso e che non produce denaro vero.
Credito d'imposta è uno sconto sulle tasse. o no?
Ma se poi ti ritrovi con soli crediti d'imposta, cosa metti a tavola quando torni a casa? ti mangi il sito delle agenzie delle entrate? Aiutatemi a capire, dico sul serio: non essendo del settore potrebbe essermi sfuggito qualcosa. oppure non ho proprio capito niente.

Sarebbe interessante raccogliere il parere di qualche albergatore, titolari di b&B, ecc. ma anche di chi lavora in queste strutture e ha il polso della situazione
 
#2
Martino, ci vedi benissimo.
In effetti il meccanismo è tale che scoraggia.
Se si ha intenzione di trasformarli in liquidità bisognerebbe cedere i crediti a banche o intermediari finanziari. A questo proposito Federalberghi ed altri enti si stanno dando da fare per agevolare il processo.
Se hai fegato e pazienza puoi leggerti questa pappardella:p

https://www.agenziaentrate.gov.it/p...2019.pdf/602fc5ac-019d-e263-5c78-2ae6f50f1287
 
#3
Martino, ci vedi benissimo.
In effetti il meccanismo è tale che scoraggia.
Se si ha intenzione di trasformarli in liquidità bisognerebbe cedere i crediti a banche o intermediari finanziari. A questo proposito Federalberghi ed altri enti si stanno dando da fare per agevolare il processo.
Se hai fegato e pazienza puoi leggerti questa pappardella:p

https://www.agenziaentrate.gov.it/p...2019.pdf/602fc5ac-019d-e263-5c78-2ae6f50f1287
Sarà dura, ma appena possibile ci provo ;-)
 
#4
Il 70% degli alberghi sul mare dice sì al Bonus Vacanze (a quali condizioni e quanto si spende in media?)
Stando ad un'indagine condotta dal Centro Studi Ircaf, il 70% degli alberghi sul mare aderiscono all'iniziativa, ma richiedendo agli ospiti una spesa minima o un numero minimo di giorni. Per affrontare questa particolare quanto insolita stagione estiva, la maggior parte delle strutture ricettive (8 strutture su 10) hanno deciso di mantenere stabili i prezzi. Il Centro Studi Ircaf conferma questa tendenza, mostrando quali sono le differenze tra le varie regioni e le diverse località di mare.

Per applicare le nuove misure di sicurezza, molti gestori hanno dovuto apportare alcuni cambiamenti dell'offerta alberghiera e riorganizzare quasi completamente il servizio. Alcune strutture, per esempio, hanno rinunciato alla formula della pensione completa, proponendo in alternativa convenzioni con ristoranti e attività di ristoro situate nelle strette vicinanze. Ma vediamo, nello specifico, come le diverse regioni italiane stanno affrontando questa stagione estiva post lockdown e quali sono le condizioni richieste per usufruire del bonus vacanze.

Tariffe e differenze fra Regioni
Dall'indagine del Centro Studi Ircaf, gli alberghi sul mar Tirreno hanno tariffe più costose rispetto a quelle situati sull'Adriatico. Anche il grafico che riportiamo di seguito evidenzia questa differenza tra le diverse località marittime.


Stando ai prezzi degli anni precedenti, per esempio, una famiglia di tre persone, per una settimana di vacanza a luglio in pensione completa, avrebbe pagato in media 1.475 euro. Quest'anno, per le località sul mar Tirreno e Ligure, si arriva ad una spesa di quasi 1550 euro, mentre sulla costa adriatica e ionica di circa 1400 euro. Esaminando, invece, il periodo di agosto, e più precisamente la settimana che va dal'8 al 15, la spesa per una famiglia di tre persone in pensione completa aumenta del 23%, con prezzi più alti per le mete poste sulla costa tirrenica e ligure (circa 1937 euro), rispetto a quelli richiesti dalle strutture sull'Adriatico e sullo Ionio (circa 1692 euro).

Prendendo in considerazione i medesimi periodi, le differenze illustrate risultano essere ancora più evidenti se si confrontano le diverse Regioni italiane. Il Centro Studi Ircaf, infatti, per il mese di luglio riporta i seguenti dati, considerando una spesa media per una settimana di pensione completa: Puglia 1232 euro, Abruzzo 1267 euro, Emilia Romagna 1286 euro, Calabria 1335 euro, Sicilia 1848 euro, Toscana 1682 euro, Molise 1673 euro e Lazio 1656 euro. La differenza, dunque, tra le due punte estreme (Sicilia e Puglia) è del 50%.

Risultati simili per la settimana top di agosto, dove si registrano aumenti in tutte le regioni, con i due estremi rappresentati dal Veneto, con una spesa media di 1606 euro, e dalla Sicilia con 2144 euro. La differenza fra la tariffa più conveniente e quella più costosa è del 33%.

Bonus Vacanze "condizionato" per il 70% degli alberghi
Il fenomeno dell'accettazione e spesso "condizionata" del bonus vacanze per molti albergatori rappresenta un atto di fiducia e investimento sui turisti italiani, in questa grave emergenza, per riuscire a coprire i costi di gestione e rimanere aperti.​
Questa la spiegazione riportata dal Centro Studi Ircaf con cui motiva i risulti della sua ricerca. Dall'indagine è infatti emerso che 7 alberghi su 10 accettano il pagamento con bonus, ma a fronte di una spesa minima o di un minimo di giorni di soggiorno.

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