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Agenzia Viaggi straniera che vende direttamente a cliente/consumatore in Italia

#1
Buona sera a tutti. La mia agenzia è specializzata nel turismo golfistico, nicchia di mercato che seguiamo da molti anni con soddisfazione e tanti sacrifici come tutti.
Negli ultimi anni sto assistendo a delle attività che non mi sono ancora chiare e vorrei una volta per tutte capirne di più.
Italiani che si sono trasferiti, per esigenze varie, all'estero (UE) e che oggi vendono direttamente ai clienti italiani, senza alcun appoggio di agenzia italiana.

E' possibile tutto questo? io agenzia portoghese posso promuovere i miei servizi / prodotti in Italia, vendendo (e di fatto fatturando il servizio) direttamente al consumatore/cliente italiano?

Da quanto ricordo, per tutela del viaggiatore italiano, serve un'agenzia italiana a supporto.

C'è qalcuno degli esperti che potrebbe chiarirmi definitivamente questo aspetto?

Grazie e buon lavoro
 
#2
L'operatività di un'agenzia di viaggi in un paese europeo può essere effettuata solo entro i limiti delle leggi e della normativa del paese in cui essa è stabilità. In generale, un'agenzia di viaggi europea può operare in un altro paese dell'Unione Europea solo se rispetta le leggi e le norme di quel paese. Ciò significa che, per vendere pacchetti turistici o servizi turistici a clienti italiani, l'agenzia deve essere in possesso della licenza di agenzia di viaggi italiana e rispettare le leggi italiane in materia.

Inoltre, le agenzie di viaggi europee che operano in un altro paese dell'Unione Europea devono rispettare le disposizioni della direttiva UE 2015/2302 sulle agenzie di viaggi e il pacchetto turistico. Tra le disposizioni importanti, c'è quella che richiede che il venditore del pacchetto turistico sia stabilito nello stesso paese in cui il cliente finale è stabilito, ovvero che l'agenzia di viaggi che vende pacchetti turistici ai clienti italiani deve essere stabilita in Italia.

Inoltre, le agenzie di viaggi europee che operano in un altro paese dell'Unione Europea devono rispettare le disposizioni della direttiva UE 2015/2302 sulle agenzie di viaggi e il pacchetto turistico. tra le disposizioni importanti, c'è quella che richiede che il venditore del pacchetto turistico sia stabilito nello stesso paese in cui il cliente finale è stabilito, ovvero che l'agenzia di viaggi che vende pacchetti turistici ai clienti italiani deve essere stabilita in Italia.

Ciò vale anche per quelle online.
Le regole sulla vendita di pacchetti turistici in Italia sono stabilite dalla normativa comunitaria e nazionale, che prevede l'obbligo per le agenzie di viaggio e i tour operator di essere registrati presso il Ministero del Turismo e di essere in possesso di una polizza assicurativa. Questo vale sia per le agenzie fisiche che per quelle online.

In generale, un'agenzia di viaggio estera può vendere pacchetti turistici a clienti italiani solo se ha un rappresentante o un'unità commerciale in Italia, registrato presso il Ministero del Turismo, che si occupa della promozione e della vendita dei pacchetti turistici in questione. Inoltre, l'agenzia di viaggio estera deve essere in grado di garantire un livello adeguato di protezione dei consumatori italiani, ad esempio attraverso un'adeguata polizza di assicurazione.

Detto questo, alcune attività potrebbero essere svolte da agenzie di viaggio estere senza avere una rappresentanza fisica in Italia, questo dipende da una serie di fattori come, ad esempio, il luogo di origine dell'agenzia, dove il pacchetto turistico viene organizzato e venduto, e come l'agenzia si relaziona con i clienti italiani. Si consiglia quindi di valutare con attenzione la specifica situazione e verificare se sussistono tutte le condizioni per operare legalmente in Italia.
 
#3
Grazie per l'esaustiva risposta.
Purtroppo in questi anni assistiamo ad italiani che si trasferiscono in Spagna e Portogallo e da li lavorano, senza avere licenza o partner in Italia. Ovviamente i costi per loro sono più bassi rispetto a noi, hanno una gestione meno complessa. E' una piaga perchè crea tanta confusione. Non ci sposta il business più di tanto ma le cose o si fanno "legamente" oppure non si fanno. Questo mi infastidisce molto. Noi abbiamo una DMC in Italia e lavoriamo solo come partner per agenzie estere, non andiamo in giro a procacciare clienti diretti.
 
#4
Capisco perfettamente la tua frustrazione riguardo a questa situazione. È vero, ci sono molte aziende che operano al di fuori delle leggi e normative italiane perché i costi sono più bassi e la gestione è più semplice, creando una situazione di concorrenza sleale. Tuttavia, è importante che tutte le attività commerciali siano condotte in modo legale e rispettino le leggi del paese in cui operano.

Il tuo approccio di lavorare solo come partner per agenzie estere e di non procacciare clienti diretti è un esempio di come operare in modo legale ed etico.

Inoltre, sarebbe importante segnalare queste pratiche illegali alle autorità competenti perché possano prendere misure per far rispettare le leggi e garantire una concorrenza leale.

Inoltre, sarebbe importante informare i clienti potenziali delle differenze tra le società che operano in modo legale e quelle che non lo fanno, in modo che i clienti possano fare scelte informate e consapevoli.
 
#6
In Italia, le autorità competenti per segnalare pratiche illegali nell'ambito del turismo possono essere diverse a seconda del tipo di violazione.

Escluderei le autorità locali, come la Camera di commercio o la Prefettura, che possono verificare se l'azienda in questione ha tutte le licenze e i permessi necessari per operare legalmente, ma trattandosi di aziende con sede all'estero il loro campo d’azione dovrebbe essere limitato.

Potresti segnalare la violazione all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), che è l'autorità italiana incaricata di vigilare sulla concorrenza e di indagare sulle pratiche commerciali sleali.

Anche il Ministero del Turismo può essere una autorità competente per segnalare queste violazioni affinché possano prendere le misure necessarie per far rispettare le leggi e garantire una concorrenza leale nel settore turistico.

Se l'azienda in questione opera in un paese dell'Unione Europea, l'UE ha un meccanismo di cooperazione tra le autorità nazionali per la protezione dei consumatori che consente di segnalare e indagare su pratiche commerciali illegali che possono avere effetti sui consumatori di altri paesi dell'UE.

Entriamo comunque nell’ambito del diritto commerciale internazionale, piuttosto complicato per capire quali sono le autorità e le procedure appropriate per segnalare queste violazioni.

Per fare una segnalazione all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) puoi:

- Compilare il modulo di segnalazione online disponibile sul sito web dell'AGCM. In questo modo potrai fornire informazioni sull'azienda e sulla violazione che hai riscontrato, allegare eventuali documenti a supporto della tua segnalazione e ricevere una conferma della ricezione della tua segnalazione.

- Inviare una e-mail ai contatti forniti dall'AGCM.

- Inviare una lettera all'indirizzo postale dell'AGCM.

Nel fare una segnalazione all'AGCM è importante fornire il maggior numero di informazioni possibili sull'azienda e sulla violazione, inclusi i dettagli della violazione e eventuali prove a supporto della tua segnalazione.

E’ consigliabile conservare una copia della segnalazione per eventuali future comunicazioni con l'AGCM.

In ogni caso, l'AGCM valuterà la segnalazione e, se necessario, avvierà un'indagine per verificare se vi è stata una violazione delle leggi antitrust e protezione dei consumatori.
 

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