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Succede anche questo

Purtroppo, e lo dico con amarezza, siamo stati facili profeti.
Durante la pandemia è apparso subito chiaro chi ha anteposto gli interessi finanziari alle vite umane, tra questi il biondino vomitevole del nuovo continente:

Le autorità Usa: «Il 4 luglio state a casa». Fauci: «Rischiamo 100mila casi al giorno»
Il monito: «Niente assembramenti per l’Independence Day». Confermato il viaggio di Trump al Mount Rushmore
di Giuseppe Sarcina, corrispondente da Washington

https://www.corriere.it/esteri/20_l...us-bfa20c8a-bba0-11ea-8b38-f3e0b4a46805.shtml
 
Rischio usura: un terzo di hotel e ristoranti in crisi per poca liquidità
Rischio usura: un terzo di hotel e ristoranti in crisi per poca liquidità
Vertice della Prefettura per monitorare la tenuta del tessuto sociale. Rossi scrive all'Inps per i ritardi nell'erogazione della cassa integrazione in deroga

Redazione
04 luglio 2020 08:00

Rischio usura: un terzo di hotel e ristoranti in crisi per poca liquidità

La Prefettura di Firenze in prima linea per scongiurare il rischio usura in questo momento di crisi economica. Ieri il numero uno di Palazzo Medici Riccardi, Laura Lega, ha tenuto un incontro per monitorare l’attuazione degli obiettivi previsti dal “Protocollo per la prevenzione e il contrasto dell’usura e dell’estorsione nell'ambito metropolitano di Firenze”, firmato nell'aprile 2019.

Nel corso dell’incontro, a cui hanno partecipato Città Metropolitana, Banca d’Italia, Abi, Camera di Commercio, Associazioni di categoria e del terzo settore, Confidi, Ordini professionali e i rappresentanti degli Istituiti bancari aderenti al Protocollo, è stato sottolineato come l’intero sistema bancario svolga un ruolo determinante nell’affiancamento e nel sostegno di tutti gli operatori economici, danneggiati dal prolungato periodo di sospensione delle attività lavorative dovuto all’epidemia da Covid-19 e dalla conseguente drastica diminuzione dei volumi d’affari.

"Massima deve essere in questa fase l’attenzione verso i rischi di infiltrazioni della criminalità nelle attività economiche e verso il ricorso a canali opachi per il reperimento di risorse finanziarie".

Secondo le stime presentate dalla Banca d’Italia durante la riunione, il 21% delle imprese in Toscana sono a rischio illiquidità a causa del Covid. La percentuale raggiunge il 32% nel comparto degli alloggi e della ristorazione, che è uno dei settori più critici; in generale nel terziario si registrano valori molto elevati con imprese a rischio di illiquidità pari al 25%. Tali stime, tuttavia, non considerano le misure di sostegno alla liquidità che in questo contesto offrono un apporto considerevole.

In tal senso, la Banca d’Italia ha riportato che, dopo un periodo abbastanza incerto nel mese di aprile, successivamente si è registrata una maggiore fluidità nell’erogazione dei finanziamenti. In particolare, nella provincia di Firenze, da circa 8.800 domande accolte a fine maggio si è passati nel mese
di giugno a 15.899; in termini di valore erogato, da 400 a quasi 950 milioni di euro, importo che rappresenta il 30% di tutte le domande accolte in Toscana. Le domande fino a 25.000 euro, rappresentano il 90% in termini di imprese (numero di richieste) e il 30% in termini di importo finanziato.

“E’ necessario rafforzare un’azione sinergica tra tutti gli attori del territorio”, ha detto il Prefetto Lega, “dai Confidi al Sistema camerale, dalle Associazioni di categoria a quelle del terzo settore, al fine di favorire la più adeguata conoscenza delle potenzialità che gli Istituti bancari possono
offrire agli operatori economici. E’ importante che soprattutto i piccoli imprenditori possano essere accompagnati, nei momenti di difficoltà come l’attuale, nel percorso di confronto con la banca”.

Proprio per queste finalità è stato sottoscritto in Prefettura lo scorso 8 maggio anche un innovativo Protocollo regionale per agevolare l’accesso al credito e velocizzare i tempi di erogazione dei finanziamenti alle imprese e alle famiglie in difficoltà.

Rischio usura: un terzo di hotel e ristoranti in crisi per poca liquidità
Ammortizzatori sociali, Rossi scrive a Tridico (Inps): "Troppi ritardi"

Proprio sulle misure di sostegno economiche è intervenuto anche il presidente della regione Toscana, Enrico Rossi, che ha scritto al presidente dell'Inps, Pasquale Tridico, per esprimere la sua preoccupazione in merito ai gravi ritardi che si stanno registrando sui tempi di pagamento degli ammortizzatori sociali, in particolare sulla cassa integrazione in deroga. In una lunga lettera Rossi sottolinea che, a fronte dei reiterati annunci da parte dell'Inps circa l’imminenza dei pagamenti, in molti casi questi non si sono ancora realizzati, con la conseguente inevitabile rabbia e delusione provocate dalle aspettative tradite.

“La situazione è drammatica ed è testimoniata dalla impressionante quantità di mail, lettere, telefonate che cittadini e imprese inviano al sottoscritto, agli assessori regionali, agli uffici della direzione Lavoro della regione Toscana, all’Urp regionale”, spiega Rossi.

“Un numero molto elevato di persone beneficiarie di cassa integrazione in deroga lamenta di non aver ancora riscosso quanto dovuto. I nostri uffici sono peraltro subissati anche delle richieste di cittadini beneficiari di strumenti che non sono nella sfera di competenza della regione, ma totalmente in carico ad Inps (Cigo, Fis, bonus lavoratori stagionali, ecc.). Segno evidente di una situazione che sta diventando davvero intollerabile”.

La Regione Toscana ha aperto il suo sistema informativo per consentire ai datori di lavoro di presentare le domande di cassa in deroga a decorrere dal 31 marzo. Il sistema ha ricevuto in poco tempo un numero estremamente elevato di istanze, quasi 24 mila nelle prime due settimane.

“Questa ingente quantità di domande, pervenute in un ristretto arco temporale, ha richiesto un impegno straordinario alla regione Toscana, che ha costituito una task force composta da 100 operatori, i quali si sono occupati esclusivamente di istruire le pratiche di cassa integrazione in deroga, tenere gli indispensabili rapporti con la direzione regionale dell’Inps ed interagire con lavoratori, aziende e consulenti del lavoro, fornendo anche un indispensabile lavoro di assistenza e supporto informativo, normativo e interpretativo”, precisa nella lettera il presidente Rossi, che sottolinea come tutto questo sforzo organizzativo “ha fatto in modo che la regione sia stata in grado di istruire le domande di cassa in deroga ad un ritmo sempre crescente con il passare dei giorni, riuscendo a completare lo stock di domande pervenute in meno di un mese” tanto che “da allora autorizza le domande di Cig in deroga praticamente in tempo reale”.

Al 29 giugno 2020 il sistema informativo regionale ha ricevuto 42.502 domande, per 111.949 lavoratori interessati. Sono state autorizzate 42.170 domande, di cui 42.032 inviate ad Inps, per il seguito di competenza.

“Mi rendo perfettamente conto che anche l’Istituto è soggetto ad una mole di lavoro impressionante e sottoposto a una pressione fortissima. E non ho il minimo dubbio circa l’impegno e la dedizione dei suoi dipendenti, a tutti i livelli”, afferma Rossi. “Tuttavia il numero di lavoratori che ancora lamenta di non aver potuto beneficiare del sostegno economico rappresentato dalla cassa integrazione in deroga risulta ancora elevato e rappresenta ormai un problema per la tenuta sociale del territorio”.

A conclusione della lettera, auspicando attenzione e sensibilità da parte dell’Inps, Rossi sottolinea infine, ancora una volta, che già la Nona commissione della Conferenza delle regioni, presieduta proprio dall’assessora toscana Grieco, ha chiesto al ministro del Lavoro, on. Nunzia Catalfo, la necessità di accelerazione delle procedure e modalità adeguate di supporto ai beneficiari.“

http://www.firenzetoday.it/economia/usura-hotel-ristoranti-rischio-liquidita.html
 
Racconto un episodio realmente accaduto a un amico, per sapere cosa ne pensate:

Una famiglia, due adulti e due bambini piccoli (3 e 5 anni) affittano un piccolo appartamento nel weekend al mare. Il proprietario li accoglie, spiega loro per bene tutto della casa, i locali sono piccoli, ma accoglienti. La famiglia vive la sua breve vacanza, il giorno della ripartenza non esce più l'acqua calda. La doccia si fa fredda, compresa i bambini. Per quieto vivere si decide di non lamentarsi con il proprietario e ripartire. Su Air Bnb, poco dopo, compare una recensione negativa dell'host che criticava la famiglia per aver lasciato la casa eccessivamente sporca (mi riferiscono di un po' di sabbia e nulla più). A questo punto la moglie reagisce commentando a sua volta dicendo al proprietario che in realtà la casa era pulita, che le pulizie comunque erano incluse nel costo dell'affitto e che nonostante la doccia non funzionasse hanno preferito non lamentarsi. Ora entrambi hanno una recensione negativa su Air Bnb.

LA DOMANDA: è giusto lasciare una recensione negativa ai propri ospiti? non era meglio lasciare tutto così com'era e accettare piccoli "errori" che possono capitare? Che ne pensate?
 
Racconto un episodio realmente accaduto a un amico, per sapere cosa ne pensate:

Una famiglia, due adulti e due bambini piccoli (3 e 5 anni) affittano un piccolo appartamento nel weekend al mare. Il proprietario li accoglie, spiega loro per bene tutto della casa, i locali sono piccoli, ma accoglienti. La famiglia vive la sua breve vacanza, il giorno della ripartenza non esce più l'acqua calda. La doccia si fa fredda, compresa i bambini. Per quieto vivere si decide di non lamentarsi con il proprietario e ripartire. Su Air Bnb, poco dopo, compare una recensione negativa dell'host che criticava la famiglia per aver lasciato la casa eccessivamente sporca (mi riferiscono di un po' di sabbia e nulla più). A questo punto la moglie reagisce commentando a sua volta dicendo al proprietario che in realtà la casa era pulita, che le pulizie comunque erano incluse nel costo dell'affitto e che nonostante la doccia non funzionasse hanno preferito non lamentarsi. Ora entrambi hanno una recensione negativa su Air Bnb.

LA DOMANDA: è giusto lasciare una recensione negativa ai propri ospiti? non era meglio lasciare tutto così com'era e accettare piccoli "errori" che possono capitare? Che ne pensate?
Beh, sì, era meglio stare zitti, secondo me. Secondo me pesa più la recensione del cliente rispetto a quella del proprietario. Io, almeno, mi fido più del cliente (anche se non mi fermo a una sola recensione, potrebbe essere un caso isolato e magari anche in malafede). Non essendo un host, guardo al mio simile, il cliente. Nel mio caso sono solo un potenziale cliente: visto che il bonus vacanze è vero com'è vero che i grillini sono in gamba, quest'anno resto a casa. PS. Attaccare un cliente senza motivo per me è un autogol clamoroso, è un po' come prendere una traversa a porta vuota. Si chiama Gagliardini il proprietario?
 
Ancora due milioni di lavoratori aspettano la cassa integrazione
06 LUGLIO 2020
La maggioranza di chi è senza Cig non riceve alcun sostegno da marzo: 1,5 milioni dipendono dall’Inps mentre i restanti 500 mila circa dal Fondo degli artigiani. Che però non ha le risorse necessarie. Tutte le aziende possono chiedere all’Ente l’anticipo del 40% anche se l’ha fatto solo il 20%
DI VALENTINA CONTE

https://rep.repubblica.it/pwa/gener...67187/?ref=RHPPLF-VE-I257335871-C8-P2-S2.4-T1
 
Ancora due milioni di lavoratori aspettano la cassa integrazione
06 LUGLIO 2020
La maggioranza di chi è senza Cig non riceve alcun sostegno da marzo: 1,5 milioni dipendono dall’Inps mentre i restanti 500 mila circa dal Fondo degli artigiani. Che però non ha le risorse necessarie. Tutte le aziende possono chiedere all’Ente l’anticipo del 40% anche se l’ha fatto solo il 20%
DI VALENTINA CONTE

https://rep.repubblica.it/pwa/gener...67187/?ref=RHPPLF-VE-I257335871-C8-P2-S2.4-T1
Buongiorno, notte
 
Segnatevi questa data: 17 agosto 2020.
Se il governo non interverrà in qualche modo, decreto o altro, magari anche retroattivo, sarà l'ecatombe.
I lavoratori dipendenti non avranno più alcuna copertura finanziaria ( quelli che godono dell'obolo dal 1° marzo a seguire) e le aziende in crisi potranno licenziare.
L'inizio della fine....
 
Concessioni balneari, con il dl Rilancio proroga al 2033. Calenda attacca, la Ragioneria chiede lo stralcio
Il leader di Azione contro la modifica firmata dalla Fi Bergamini: "Perché lo stabilimento Vip di Capalbio deve pagare 4.500 euro all'anno, quando un ombrellone ne costa 3 mila?". Bonelli (Verdi): "Lo Stato incassa solo 106 milioni di euro l'anno a fronte del fatturato di 7 miliardi di euro l'anno"

MILANO - La questione delle concessioni balneari torna all'onore delle cronache per un emendamento al decreto Rilancio, firmato dalla parlamentare Deborah Bergamini di Forza Italia e approvato in Commissione Bilancio della Camera, che di fatto proroga al 2033 le concessioni balneari.

Nel fine settimana è stata la stessa Bergamini a salutare sui social network l'approvazione del suo emendamento: "Un risultato importante per far applicare la proroga delle concessioni al 2033. Ringrazio il senatore Gasparri e i colleghi di Forza Italia della Commissione Bilancio per l'obiettivo raggiunto grazie al lavoro di squadra. Ancora una volta, Forza Italia è al fianco di una categoria fondamentale per la ripartenza dell'Italia e che da mesi combatte contro le incognite di questa crisi".
La modifica, ricorda la scheda di sintesi al provvedimento dei tecnici della Camera, congela "i procedimenti amministrativi per la devoluzione delle opere non amovibili, per il rilascio o l'assegnazione, con pubblica evidenza, delle aree oggetto di concessione demaniale marittima salvo il caso di revoca della concessione oppure della decadenza del titolo per fatto e colpa del concessionario diverso dal mancato pagamento dei canoni". E ancora "estende anche alle concessione del demanio fluviale e lacuale il termine di durata di quindici anni delle concessioni demaniali. Allo stesso modo sono prorogate le concessioni per la realizzazione e la gestione, a cura di società sportive, di strutture dedicate alla nautica da diporto, inclusi i punti di ormeggio".


Su questa modifica è piovuta la dura critica del leader di Azione, Carlo Calenda, che in un video su Twitter ha argomentato la sua posizione. Ma anche la Ragioneria dello Stato, nel suo parere trasmesso al Mef di cui circola una copia, punta il dito. Tenendo "ferme le criticità della disposizione in relazione alla normativa comunitaria in tema di concorrenza e di proroga automatica delle concessioni", il tema cruciale per la Rgs è che le modifiche introdotte per emendamento "sono suscettibili di determinare oneri in termini di minori entrate e comunque criticità applicative". In "mancanza di relazione tecnica, quindi, se ne chiede lo stralcio".

Nella lettera della Rgs con la quale chiede alla Commissione Bilancio di Montecitorio di rivedere il testo, la Ragioneria manifesta "fortissime perplessità" per la proroga automatica di quindici anni perché "la situazione prospettata, nel protrarre lo status quo potrebbe determinare un'ingiustificata compressione dell'assetto concorrenziale del mercato del demani marittimo". I tecnici dello Stato evidenziano inoltre come la Commissione Europea abbia già avviato una procedura di pre-infrazione sul tema.

Sulla vicenda più in generale aveva attaccato il leader di Azione: "Ora, l'Italia riceve da tutte le concessioni balneari, da tutte le spiagge italiane, 100 milioni di euro, praticamente zero", ha spiegato Calenda invocando la rottura di questo meccanismo. "Funziona che queste concessioni, che si perpetuano sostanzialmente nelle famiglie, non vanno mai a gara e pagano dei canoni irrisori. Per esempio - spiega Calenda - lo stabilimento più Vip di Capalbio paga 4 mila 500 euro l'anno di canone. Credo che un ombrellone per la stagione ne costi circa 3 mila. Più o meno con un ombrellone si rifà perciò di tutto il costo della concessione annuale. Chiaramente questo non è affatto giusto".

Aumento dei canoni, rimodulazione delle gare per riconoscere un punteggio più elevato a coloro che "lavorano nella loro concessione" e responsabilità erariale ai Comuni, "che rimborsino cioè lo Stato se non fanno lavoro di raccolta controllando che paghino almeno un canone minimo", sono le proposte di Calenda per riformare il meccanismo.

Anche da parte del coordinatore nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, è arrivata una forte critica sulla riproposizoione della "proroga delle concessioni balneari al 2033 senza gara e adeguamento canoni" che "salvaguarda un'inaccettabile concentrato di privilegi che ha portato alla svendita e alla privatizzazione delle spiagge italiane". "Questa norma serve per neutralizzare, temporaneamente, le sentenze di molti tribunali che avevano annullato la proroga decisa da molte regioni e comuni perché in contrasto con la direttiva europea Bolkestein".

"Questa decisione - continua l'esponente dei Verdi - tutela privilegi e rendite inaccettabili se pensiamo che l'evasione dal pagamento delle concessioni all'agenzia del Ddemanio è pari al 50% perché lo Stato incassa solo 106 milioni di euro l'anno a fronte del fatturato di 7 miliardi di euro l'anno", conclude Bonelli.

repubblica.it
 
Coronavirus, disposto il divieto di ingresso per chi arriva dai "Paesi a rischio"
Coronavirus, l'Italia ha disposto il blocco dei voli con i "Paesi a rischio"
L'elenco dei 13 paesi per cui il ministro della Salute Roberto Speranza ha disposto il bando: l'ordinanza sospende i voli diretti e indiretti e dispone il divieto di ingresso in Italia anche per chi vi transita
Alberto Berlini

09 luglio 2020 18:44

Coronavirus, disposto il divieto di ingresso per chi arriva dai "Paesi a rischio"

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato oggi, sentiti i ministri degli Affari Esteri, dell`Interno e dei Trasporti, un'ordinanza che "al fine di garantire un adeguato livello di protezione sanitaria" dispone il divieto di ingresso e di transito in Italia alle persone che nei quattordici giorni antecedenti hanno soggiornato o sono transitati nei seguenti Paesi:
  1. Armenia
  2. Bahrein
  3. Bangladesh
  4. Brasile
  5. Bosnia Erzegovina
  6. Cile
  7. Kuwait
  8. Macedonia del Nord
  9. Moldova
  10. Oman
  11. Panama
  12. Perù
  13. Repubblica Dominicana
Al fine di garantire un adeguato livello di protezione sanitaria, sono sospesi anche i voli diretti e indiretti da e per i Paesi sopra indicati.
"Nel mondo la pandemia è nella sua fase più acuta - spiega il ministro della Salute Roberto Speranza - Non possiamo vanificare i sacrifici fatti dagli italiani in questi mesi. È per questo che abbiamo scelto la linea della massima prudenza".

All'inizio di luglio la Unione Europea aveva riaperto le frontiere esterne a 15 Paesi: Algeria, Australia, Canada, Georgia, Giappone, Montenegro, Marocco, Nuova Zelanda, Ruanda, Serbia, Corea del Sud, Thailandia, Tunisia e Uruguay e Cina. Come si vede sono esclusi Stati Uniti e il Brasile. Oggi quindi dall’Italia si può partire liberamente alla volta di tutti gli altri 26 Paesi membri dell’Unione europea e per i 15 Paesi extra Ue appena elencati.


Per chi viaggia dagli altri paesi deve comunicare alle autorità sanitarie l’arrivo, sottoponendosi a una quarantena di due settimane. Ora, la nuova ordinanza, impone una limitazione ben più rigorosa con il divieto assoluto di ingresso nel Paese: i viaggiatori si troveranno quindi respinti alla frontiera come già successo ieri a Fiumicino con i passeggeri in arrivo dal Bangladesh.

http://www.today.it/attualita/coron...296.153501517.1594285216-544217269.1581975369
 
Concessioni balneari, con il dl Rilancio proroga al 2033. Calenda attacca, la Ragioneria chiede lo stralcio
Il leader.... Bonelli.

repubblica.it
Balneari, Bruxelles contro l'Italia: "No a proroga concessioni"
Balneari, Bruxelles contro l'Italia: "No a proroga concessioni"
La Commissione europea interviene sul nuovo decreto che di fatto conferma l'estensione per la stragrande maggioranza degli stabilimenti italiani. Lega: "Ue pensi ai mega aiuti di Stato della Germania"

Balneari, Bruxelles contro l'Italia: "No a proroga concessioni"

L'Italia si adegui alla sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea, che già nel 2016 aveva sentenziato che la proroga delle concessioni agli stabilimenti balneari, proroga confermata in questi giorni dal governo Conte, viola le norme Ue sulla concorrenza, nello specifico la tanto contestata (da balneari e ambulanti italiani) direttiva Bolkenstein.
"Seguiamo da vicino la situazione per risolverla al più presto e affinché la legge italiana sia conforme al diritto della Ue", ha indicato la Commissione europea rispondendo a una domanda sull'estensione delle concessioni fino al 2033. La portavoce dell'Esecutivo comunitario ha aggiunto che si tratta di una questione di cui Bruxelles si occupa da anni. "Stiamo discutendo con l'Italia sia a livello tecnico che ad alto livello politico per risolvere la situazione il più presto possibile e portare la legislazione italiana in conformità con la legge Ue", ha proseguito.
A chi le chiedeva di chiarire se la crisi sanitaria e il blocco conseguente delle attività giustifichino la decisione di Roma, la portavoce ha detto: "Stiamo verificando tutti i diversi aspetti della questione e al momento non posso fornire ulteriori chiarimenti". Nel 2016 i giudici Ue avevano bocciato la proroga automatica decisa dall'Italia per le concessioni demaniali marittime e lacustri fino al 31 dicembre 2020. Con la sentenza del 14 luglio del 2016, scrive Radiocor, la Corte rilevava che spetta ai giudici italiani verificare se le concessioni italiane debbano essere oggetto di un numero limitato di autorizzazioni per via della scarsità delle risorse naturali, che è la fattispecie in cui si applica l'articolo 12 della direttiva servizi. In questo caso la Corte precisò che il rilascio delle autorizzazioni per lo sfruttamento economico delle spiagge "deve essere oggetto a una procedura di selezione tra i potenziali candidati, che deve presentare tutte le garanzie di imparzialità e trasparenza, in particolare un'adeguata pubblicità".
La Corte rilevava che "la proroga automatica delle autorizzazioni non consente di organizzare una tale procedura di selezione" aggiungendo che certamente l'articolo 12 consente agli Stati membri di "tenere conto di motivi imperativi di interesse generale quali, in particolare, la necessità di tutelare il legittimo affidamento dei titolari delle autorizzazioni in modo che essi possano ammortizzare gli investimenti effettuati". Tuttavia "considerazioni di tal genere non possono giustificare una proroga automatica, qualora al momento del rilascio iniziale delle autorizzazioni non sia stata organizzata alcuna procedura di selezione". In sostanza, i giudici Ue sostengono che l'Italia puo' al massimo limitare le autorizzazioni per ragioni particolari, ma deve comunque bandire una nuova gara per le concessioni e non prorogarle senza concorso.


L'intervento dell'Ue non è piaciuto alla Lega: "Quella di Bruxelles è una ingerenza quanto mai odiosa - scrive su Facebook l'eurodeputata del Carroccio Rosanna Conte - A prescindere dalle posizioni sul tema, c'è un dato di fatto incontestabile: dinanzi alla grave crisi economica determinata dalla pandemia, dinanzi a una crisi epocale per il turismo, togliere a migliaia di famiglie la loro fonte di reddito sarebbe un atto gravissimo. Se Bruxelles ci tiene tanto alla concorrenza corretta nel mercato unico, tema alla base della Bolkenstein, pensi semmai ai mega aiuti di Stato che la Germania sta elargendo alle sue imprese e che stanno dando un vantaggio competitivo enorme alle industrie tedesche", conclude Conte

http://europa.today.it/lavoro/ue-co...012.153501517.1594285216-544217269.1581975369
 
Coronavirus, disposto il divieto di ingresso per chi arriva dai "Paesi a rischio"
Coronavirus, l'Italia ha disposto il blocco dei voli con i "Paesi a rischio"
L'elenco dei 13 paesi per cui il ministro della Salute Roberto Speranza ha disposto il bando: l'ordinanza sospende i voli diretti e indiretti e dispone il divieto di ingresso in Italia anche per chi vi transita
Alberto Berlini

09 luglio 2020 18:44

Coronavirus, disposto il divieto di ingresso per chi arriva dai "Paesi a rischio"

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato oggi, sentiti i ministri degli Affari Esteri, dell`Interno e dei Trasporti, un'ordinanza che "al fine di garantire un adeguato livello di protezione sanitaria" dispone il divieto di ingresso e di transito in Italia alle persone che nei quattordici giorni antecedenti hanno soggiornato o sono transitati nei seguenti Paesi:
  1. Armenia
  2. Bahrein
  3. Bangladesh
  4. Brasile
  5. Bosnia Erzegovina
  6. Cile
  7. Kuwait
  8. Macedonia del Nord
  9. Moldova
  10. Oman
  11. Panama
  12. Perù
  13. Repubblica Dominicana
Al fine di garantire un adeguato livello di protezione sanitaria, sono sospesi anche i voli diretti e indiretti da e per i Paesi sopra indicati.
"Nel mondo la pandemia è nella sua fase più acuta - spiega il ministro della Salute Roberto Speranza - Non possiamo vanificare i sacrifici fatti dagli italiani in questi mesi. È per questo che abbiamo scelto la linea della massima prudenza".

All'inizio di luglio la Unione Europea aveva riaperto le frontiere esterne a 15 Paesi: Algeria, Australia, Canada, Georgia, Giappone, Montenegro, Marocco, Nuova Zelanda, Ruanda, Serbia, Corea del Sud, Thailandia, Tunisia e Uruguay e Cina. Come si vede sono esclusi Stati Uniti e il Brasile. Oggi quindi dall’Italia si può partire liberamente alla volta di tutti gli altri 26 Paesi membri dell’Unione europea e per i 15 Paesi extra Ue appena elencati.


Per chi viaggia dagli altri paesi deve comunicare alle autorità sanitarie l’arrivo, sottoponendosi a una quarantena di due settimane. Ora, la nuova ordinanza, impone una limitazione ben più rigorosa con il divieto assoluto di ingresso nel Paese: i viaggiatori si troveranno quindi respinti alla frontiera come già successo ieri a Fiumicino con i passeggeri in arrivo dal Bangladesh.

http://www.today.it/attualita/coron...296.153501517.1594285216-544217269.1581975369
@liside ma secondo te come andrà a finire con questo coronavirus? noi stiamo quasi per uscirne (forse), ma a quanto pare nel continente americano, grazie anche a quegli idioti di trump e bolsonaro, sta facendo una strage. Speravo che il caldo lo uccidesse, il virus. E invece no. Dobbiamo preoccuparci per una nuova ondata, secondo te? se arriva, è finita. pochi operatori turistici resteranno in piedi
 
Cos'altro aggiungere Martino? Hai ben sintetizzato la situazione, figurando uno scenario probabilmente pessimistico.
Ho scritto qui, qualche giorno fa, che dobbiamo temere il prossimo 17 agosto, a meno di un decreto che prolunghi gli ammortizzatori sociali.
Pare infatti che ieri Conte abbia affermato che gli aiuti verranno prolungati fino al prossimo 31 dicembre.
Se da una parte è confortante che l'obolo (di questo si tratta) venga erogato fino alla fine dell'anno perchè scongiurerebbe i licenziamenti di massa, dall'altro lato è preoccupante perchè si prevede una crisi più lunga di quanto ci si aspettasse.
Segnatamente al turismo, parlando stamattina con alcuni account managers, ho avuto l'impressione che ci sia un clima di eccessiva euforia. Loro prevedono livelli di flussi turistici pari al 2019 entro il 2022, io credo che per pareggiare quei numeri ci vorranno altri due anni in più, almeno.
Hai già accennato che, al ridimensionarsi dei numeri italiani, (parlo di morti e di contagi) corrisponde un incremento nelle americhe.
Poi magari ci sarà un ritorno in Europa in autunno.
Possiamo parlare tutta la notte ma, secondo me, e scusami se ripeto sempre la stessa cosa, si potrà fare una previsione più attendibile solo se avremo una cura o un vaccino.
 
Sardegna: "Stipendio ridotto e più ore", 60 cameriere lasciano il resort
A Cala Gonone, nel comune di Dorgali, le lavoratrici denunciano sui social: "Contratti non rispettati. E siamo state sostituite subito". La sindaca del paese al loro fianco: "Assistiamo a un progressivo e incessante peggioramento delle condizioni dei dipendenti"

11 luglio 2020

Lavorano come cameriere al piano da più di 20 anni in un grande resort di Cala Gonone (Nuoro), ma quest'anno con la stagione turistica che langue in seguito alla pandemia, tutto cambia: il lavoro c'è ma con stipendio ridotto e orario dilatato, denunciano. Condizioni che una sessantina di donne di Dorgali non hanno accettato: per questo sono state sostituite dalla sera alla mattina. Loro però non si sono arrese e hanno raccontato la loro storia su Facebook, raccogliendo centinaia di like e condivisioni e riuscendo ad ottenere visibilità anche sui quotidiani locali.

"Nonostante il lavoro di fatica, non ci mancava mai il buonumore e il senso dell'umorismo, ci siamo inventate persino una laurea in 'gabinettologia' - ironizzano sul social - I clienti e la direzione erano soddisfatti e noi con loro. A ottobre 2019 veniamo a sapere che il 'nostro' villaggio avrebbe cambiato gestione e pur con tanti dubbi abbiamo provato ad essere ottimiste: siamo state riconfermate come gruppo dei piani, ma poco dopo c'è stato l'arrivo del Covid". A giugno tuttavia arriva la bella notizia: "Ci dicono che il villaggio riapre, ma subito veniamo a sapere che le condizioni contrattuali sono cambiate - proseguono le cameriere -: più ore e meno paga, orario full time per tutte, prendere o lasciare. Molte di noi si sono rifiutate, le più temerarie hanno accettato, ma dopo 12 giorni di lavoro hanno rassegnato le dimissioni: le condizioni contrattuali non venivano rispettate".
"Altre donne senza troppi scrupoli prendono il nostro posto e noi restiamo basite davanti a questa ingiustizia. Magari sono le stesse donne che l'8 marzo vanno a festeggiare non si sa bene cosa, magari non sanno che quella data esiste per una tragedia consumatasi nel 1908 in una fabbrica dove 129 donne muoiono arse vive nel tentativo di migliorare le loro condizioni". Le cameriere di Dorgali si chiedono "se queste donne conoscano queste e mille altre storie di scioperi e lotte per i diritti di tutti i lavoratori" e ancora: "È giusto che nel nostro territorio arrivi personale da fuori disposto a farsi sfruttare al nostro posto? Non ci interessano i conflitti politici - concludono - vogliamo solo provocare una seria riflessione perché questa situazione non diventi una regola".

La sindaca di Dorgali, Maria Itria Fancello, si è schierata con le lavoratrici: "Negli ultimi 30 anni abbiamo assistito ad un progressivo ed incessante peggioramento delle condizioni di lavoro dei lavoratori dipendenti. Contratti con sempre meno tutele, condizioni economiche talvolta non consone. Chi reagisce, ribellandosi a questo sistema, ha il mio massimo rispetto e il mio appoggio, perché è grazie a chi ha il coraggio di protestare che si ottengono i cambiamenti", ha detto.

"Allo stesso tempo - sottolinea la prima cittadina - non mi sento in alcun modo di biasimare chi, avendo necessità di lavorare, accetta condizioni più svantaggiose. Le scelte personali vanno rispettate, tutte. Auspico piuttosto un intervento del legislatore - conclude Fancello - affinché si mettano nuovamente al centro della discussione politica i diritti dei lavoratori dipendenti, e nel contempo si aiutino le imprese riducendo il costo del lavoro per le stesse".

repubblica.it
 
Cos'altro aggiungere Martino? Hai ben sintetizzato la situazione, figurando uno scenario probabilmente pessimistico.
Ho scritto qui, qualche giorno fa, che dobbiamo temere il prossimo 17 agosto, a meno di un decreto che prolunghi gli ammortizzatori sociali.
Pare infatti che ieri Conte abbia affermato che gli aiuti verranno prolungati fino al prossimo 31 dicembre.
Se da una parte è confortante che l'obolo (di questo si tratta) venga erogato fino alla fine dell'anno perchè scongiurerebbe i licenziamenti di massa, dall'altro lato è preoccupante perchè si prevede una crisi più lunga di quanto ci si aspettasse.
Segnatamente al turismo, parlando stamattina con alcuni account managers, ho avuto l'impressione che ci sia un clima di eccessiva euforia. Loro prevedono livelli di flussi turistici pari al 2019 entro il 2022, io credo che per pareggiare quei numeri ci vorranno altri due anni in più, almeno.
Hai già accennato che, al ridimensionarsi dei numeri italiani, (parlo di morti e di contagi) corrisponde un incremento nelle americhe.
Poi magari ci sarà un ritorno in Europa in autunno.
Possiamo parlare tutta la notte ma, secondo me, e scusami se ripeto sempre la stessa cosa, si potrà fare una previsione più attendibile solo se avremo una cura o un vaccino.
Già, il vaccino. Un mio amico ipocondriaco ha detto che tornerà nei locali pubblici solo quando sarà pronto il vaccino. Speriamo facciano in fretta. Dovrebbe andare così: è un business che fa gola, non si lasceranno sfuggire l'occasione. Non so cosa ne verrà fuori (la corsa al denaro non fa arrivare l'ossigeno al cervello), ma qualcosa ne verrà fuori. Il denaro è uno dei motivi che mi fa temere la seconda ondata. Della serie: anche se sparisce, lo facciamo tornare. Lo so, è un ragionamento da complottista ( e io non lo sono), ma come disse belzebù: a pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina
 
Sardegna: "Stipendio ridotto e più ore", 60 cameriere lasciano il resort
A Cala Gonone, nel comune di Dorgali, le lavoratrici denunciano sui social: "Contratti non rispettati. E siamo state sostituite subito". La sindaca del paese al loro fianco: "Assistiamo a un progressivo e incessante peggioramento delle condizioni dei dipendenti"

11 luglio 2020

Lavorano come cameriere al piano da più di 20 anni in un grande resort di Cala Gonone (Nuoro), ma quest'anno con la stagione turistica che langue in seguito alla pandemia, tutto cambia: il lavoro c'è ma con stipendio ridotto e orario dilatato, denunciano. Condizioni che una sessantina di donne di Dorgali non hanno accettato: per questo sono state sostituite dalla sera alla mattina. Loro però non si sono arrese e hanno raccontato la loro storia su Facebook, raccogliendo centinaia di like e condivisioni e riuscendo ad ottenere visibilità anche sui quotidiani locali.

"Nonostante il lavoro di fatica, non ci mancava mai il buonumore e il senso dell'umorismo, ci siamo inventate persino una laurea in 'gabinettologia' - ironizzano sul social - I clienti e la direzione erano soddisfatti e noi con loro. A ottobre 2019 veniamo a sapere che il 'nostro' villaggio avrebbe cambiato gestione e pur con tanti dubbi abbiamo provato ad essere ottimiste: siamo state riconfermate come gruppo dei piani, ma poco dopo c'è stato l'arrivo del Covid". A giugno tuttavia arriva la bella notizia: "Ci dicono che il villaggio riapre, ma subito veniamo a sapere che le condizioni contrattuali sono cambiate - proseguono le cameriere -: più ore e meno paga, orario full time per tutte, prendere o lasciare. Molte di noi si sono rifiutate, le più temerarie hanno accettato, ma dopo 12 giorni di lavoro hanno rassegnato le dimissioni: le condizioni contrattuali non venivano rispettate".
"Altre donne senza troppi scrupoli prendono il nostro posto e noi restiamo basite davanti a questa ingiustizia. Magari sono le stesse donne che l'8 marzo vanno a festeggiare non si sa bene cosa, magari non sanno che quella data esiste per una tragedia consumatasi nel 1908 in una fabbrica dove 129 donne muoiono arse vive nel tentativo di migliorare le loro condizioni". Le cameriere di Dorgali si chiedono "se queste donne conoscano queste e mille altre storie di scioperi e lotte per i diritti di tutti i lavoratori" e ancora: "È giusto che nel nostro territorio arrivi personale da fuori disposto a farsi sfruttare al nostro posto? Non ci interessano i conflitti politici - concludono - vogliamo solo provocare una seria riflessione perché questa situazione non diventi una regola".

La sindaca di Dorgali, Maria Itria Fancello, si è schierata con le lavoratrici: "Negli ultimi 30 anni abbiamo assistito ad un progressivo ed incessante peggioramento delle condizioni di lavoro dei lavoratori dipendenti. Contratti con sempre meno tutele, condizioni economiche talvolta non consone. Chi reagisce, ribellandosi a questo sistema, ha il mio massimo rispetto e il mio appoggio, perché è grazie a chi ha il coraggio di protestare che si ottengono i cambiamenti", ha detto.

"Allo stesso tempo - sottolinea la prima cittadina - non mi sento in alcun modo di biasimare chi, avendo necessità di lavorare, accetta condizioni più svantaggiose. Le scelte personali vanno rispettate, tutte. Auspico piuttosto un intervento del legislatore - conclude Fancello - affinché si mettano nuovamente al centro della discussione politica i diritti dei lavoratori dipendenti, e nel contempo si aiutino le imprese riducendo il costo del lavoro per le stesse".

repubblica.it
Questa cosa mi fa paura. Guerre tra poveri, ricchi che se ne approfittano.
 
@liside @martino_bella Le ultime notizie sull'epidemia non sono molto confortanti, purtroppo. Nel Mondo i casi aumentano e, sebbene in Italia il trend sia sempre attorno ai 200 casi al giorno, i focolai ci sono, spuntano un po' ovunque e allontanano il sogno di "contagi zero" ipotizzato qualche mese fa. Il problema ancora più serio è che conseguentemente alle notizie che vengono diffuse dai media ci sono due reazioni opposte da parte dell'opinione pubblica: 1) chi ha paura e quindi riduce i propri spazi di movimento sociale; 2) chi se ne frega e vive come se nulla fosse. Come sempre, anche qui, l'ideale sarebbe il giusto mezzo, cioè: vivere sereni, ma con cautela e precauzioni.
 
@liside @martino_bella Le ultime notizie sull'epidemia non sono molto confortanti, purtroppo. Nel Mondo i casi aumentano e, sebbene in Italia il trend sia sempre attorno ai 200 casi al giorno, i focolai ci sono, spuntano un po' ovunque e allontanano il sogno di "contagi zero" ipotizzato qualche mese fa. Il problema ancora più serio è che conseguentemente alle notizie che vengono diffuse dai media ci sono due reazioni opposte da parte dell'opinione pubblica: 1) chi ha paura e quindi riduce i propri spazi di movimento sociale; 2) chi se ne frega e vive come se nulla fosse. Come sempre, anche qui, l'ideale sarebbe il giusto mezzo, cioè: vivere sereni, ma con cautela e precauzioni.
Condivido, @Umberto Di Giacomo. Sarei stato più ottimista se fossimo arrivati al contagio zero. Ma così non è stato, purtroppo. E ora comincio a pensare che sarà dura se non impossibile. Piaccia o no, serve il vaccino, sperando che funzioni. Dall'altra parte dell'Atlantico il virus sta dando il meglio di sé. Quasi quasi rivaluto questo governo di dilettanti allo sbaraglio. Sottolineo il quasi, però. Il lockdown è stato un male necessario, ma da tutto il resto Dio ce ne scampi e liberi. In compenso, però, quel gran figo di Conte che flirta con la Merkel è una buona notizia. Se la Germania ci fa l'elemosina ci salviamo, altrimenti la vedo dura. Scherzi a parte, nonostante tutto, resto europeista convinto. E ora lo sono anche perché penso, magari egoisticamente, che solo restando su quel treno potremo salvarci. Un po' perché l'unione fa la forza, un po' perché siamo (Italia) oggettivamente deboli. Essere guidati dai seguaci di un comico o da un populista della peggior specie, è quanto di peggio potesse capitarci. Anche peggio del virus. Caro @liside, tocca rimpiangerlo Andreotti? Almeno lui e Craxi erano di un certo spessore. Erano preparati. All'estero si facevano rispettare. Oggi invece all'estero mandiamo "coca cola, patatine, caffè borghettiiii"
 
@Umberto Di Giacomo, a proposito di Turismo Post Covid, cosa ne pensi del Molise che offre soggiorni aggratis? Io penso che con quella che la dà a tutti ci vanno solo quelli non hanno alternative. Mentre quella che si fa desiderare seleziona solo chi sta bene a lei. Scusa la metafora un po' piccante, ma ieri sera ho assaggiato un pezzo di pizza con salame piccante e 'nduja e il retrogusto è rimasto attaccato alle parole. @liside, tu cosa ne pensi? In Puglia non mi pare stiano facendo i saldi. Anzi, ricordo con piacere la promozione che fu fatta qualche anno fa (#weareinpuglia, se la memoria non mi inganna) nelle principali piazze delle più importanti città europee.
 
@Umberto Di Giacomo, a proposito di Turismo Post Covid, cosa ne pensi del Molise che offre soggiorni aggratis? Io penso che con quella che la dà a tutti ci vanno solo quelli non hanno alternative. Mentre quella che si fa desiderare seleziona solo chi sta bene a lei. Scusa la metafora un po' piccante, ma ieri sera ho assaggiato un pezzo di pizza con salame piccante e 'nduja e il retrogusto è rimasto attaccato alle parole. @liside, tu cosa ne pensi? In Puglia non mi pare stiano facendo i saldi. Anzi, ricordo con piacere la promozione che fu fatta qualche anno fa (#weareinpuglia, se la memoria non mi inganna) nelle principali piazze delle più importanti città europee.
Caro Martino, penso che il concetto di gratis sia sbagliato, per due ragioni fondamentali:

1) abbassa il valore del prodotto o servizio, perché nella percezione comune il gratuito è qualcosa che si regala come omaggio, di scarsa importanza;

2) il turismo gratuito attira viaggiatori che al piccolo Molise non servono, che andrebbero lì solo perché è gratuito e non perché si sono sforzati per trovare un posto, cercando, studiando e calcolando il proprio target.

:)
 
Considerato il momento storico, o pandemico, il turismo gratuito non svaluta, a mio modesto avviso, i luoghi, anzi, li promuove.
Il Molise, ahimè, è sempre stato ai margini del turismo. La Puglia invece in quest'ultimo decennio ha avuto incrementi logaritmici, e non ha più bisogno di essere promossa come in passato.
Ben venga allora il turismo "gratuito" in Molise, servirà a veicolarne e diffonderne le beltà.
Chi lo ha visitato ci ritorna.
Tutta pubblicità, che non è mai gratuita.
A differenza dei tempi, diciamo, normali, il turista del periodo "covid" capisce che è una promozione eccezionale che quasi sicuramente non si ripeterà più. In compenso, in prospettiva futura, si apriranno mercati più ampi.
In più c'è l'indotto.
Parlando specificamente del Molise posso dire che è una scommessa quasi vinta, conoscendolo molto bene.
Buona vita!
 

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