Destagionalizzazione, l'ultima frontiera del turismo

A proposito di turismo e prospettive di rilancio, ho letto questo articolo che mi ha molto colpito: partendo dal caso Bauli (sì, quello dei panettoni), fa comprendere quanto sia utile puntare sulla destagionalizzazione per incrementare il volume d'affari.
il messaggio è chiaro: si può fare turismo ogni giorno dell'anno, soprattutto in Italia, scrigno di storia e cultura senza eguali. strategie come quelle della bauli sono state tra l'altro applicate anche al settore delle crociere, con risultati interessanti.
Ma ci sono anche altri spunti su cui riflettere e confrontarsi, come ad esempio la fidelizzazione del cliente. Ops, dimenticavo: l'articolo è questo http://www.formazioneturismo.com/turismo-e-cultura-tra-marketing-e-destagionalizzazione

Questa questione è proprio la vera realtà del nostro Paese e di molte attività sulle coste, che poi vedono con l'inverno sparire turisti e turismo. certo l'italia ha davvero molto da offrire anche di inverno, ma poter fare un certo tipo di marketing e rivedere in chiave "destagionale" la propria attività ci vuole davvero uno studio ed una strategia ponderata.

Per fortuna comincio a vedere che la nuova tipologia del turista destagionalizza, per sfortuna continuo a vedere che invece il territorio non si fa trovare mai pronto all'amante del mare d'inverno (o della montagna a maggio). Sì è vero ci vuole una strategia, ma il mercato c'è...cosa aspettiamo a rispondere alle sue esigenze?

la verità è che siamo indietro rispetto agli altri, su tutti i fronti. il turismo non è esente da questo dato di fatto. è come se noi fossimo agli albori del medioevo, mentre gli altri sono in pieno rinascimento. siamo in una fase decadente e la colpa è anche nostra: ci siamo cullati troppo sugli allori ed ora che tocca correre (web docet) abbiamo l'affanno: non siamo allenati, anzi non siamo proprio preparati per accettare le nuove sfide del mercato