Turismi

Turismo sostenibile e mercato del lavoro

turismo sostenibile mercato del lavoro

Sebbene si parli moltissimo di turismo sostenibile, non tutti conoscono le implicazioni che le pratiche sostenibili hanno per gli operatori del settore.

Ancor meno persone sono poi consapevoli di come il turismo sostenibile possa impattare sul mercato del lavoro e sui curriculum professionali.

A dispetto del molto parlare che se ne fa, sono infatti pochissime in Europa le posizioni aperte espressamente per esperti di turismo sostenibile.

Questo accade sia perché sono ancora pochi i percorsi formativi dedicati, sia perché il mercato non spinge ancora gli operatori a prendere provvedimenti in tal senso.

I nuovi profili professionali

Risulta per ora più probabile che un datore di lavoro chieda a figure già presenti in organico di ampliare le loro competenze per avere un occhio di riguardo verso il tema della sostenibilità.

Ma capita anche il contrario: professionisti che sono già formati in tema di sostenibilità e che portano il management aziendale a indirizzarsi in tal senso.

Ma ecco come possono mutare i profili necessari a un’azienda che decidesse di operare nel turismo in modo sostenibile:

Specialisti in dati e statistiche

I numeri hanno un ruolo fondamentale nel turismo sostenibile. Tutti coloro che amano la statistica e le misurazioni avranno un grosso vantaggio. Non esiste pratica che possa essere definita sostenibile se non ne viene misurato l’impatto.

Alcuni esempi di cosa possa essere necessario implementare:

  • Misurazione impatto ambientale dell’azienda o della destinazione (consumi energetici, calcolo emissioni, deterioramento infrastrutture e habitat, gestione rifiuti, ecc.) possibilmente usando sistemi di misurazione condivisi a livello internazionale.
  • Interventi di riduzione impatto e strategie di compensazione per raggiungere il livello ‘Carbon Neutral’ (e relativa reportistica).
  • Misurazione impatto socio-economico dell’attività aziendale o del turismo sulla destinazione (posti di lavoro, aumento competenze individuali, benefici indotto, riduzione emigrazione, benefici comunità locale e territorio, sovraffollamento, stress trasporti, incremento valore proprietà immobiliari ecc.).
  • Calcolo degli ammortamenti e dei risparmi in caso di uso energie alternative e sistemi di ottimizzazione energetica.

Si tratta di attività che possono coinvolgere il reparto amministrazione e il settore marketing. Ma non solo. Dato che si tratta di elementi che riguardano sia l’azienda/destinazione che i suoi fornitori, anche all’ufficio acquisti/prodotto verrà probabilmente chiesto di scegliere i partner con i quali lavorare in base ai principi della sostenibilità.

Scienza e tecnica

Non basta saper misurare, occorre sapere come ridurre gli impatti.

Per farlo, in base al tipo di operatore per il quale si lavora, possono servire architetti e ingegneri (in caso ad esempio di strutture ricettive), biologi ed ecologi (nel caso di parchi, destinazioni e Tour Operator), facilitatori e mediatori culturali (per Tour Operator e destinazioni).

Si tratta di figure chiamate di norma per consulenze esterne, ma non una tantum.

Il turismo sostenibile predilige infatti l’adaptive management, un sistema di gestione che viene regolarmente rivisto in base all’analisi degli effetti della propria attività su ambiente, animali, persone.

Facilitatori e mediatori culturali

Il turismo sostenibile non prescinde mai dal benessere della comunità locale né dalla tutela del suo patrimonio culturale e ambientale.

Per operare in questo senso, è spesso necessario coinvolgere un facilitatore (anche esterno). A lui è richiesto di agevolare il dibattito, appianare i contrasti, valorizzare gli obiettivi comuni e aiutare le persone a lavorare insieme.

In alcune aree del mondo, questo lavoro è svolto con l’aiuto di ONG o intermediatori culturali che conoscono bene alcune dinamiche e sono abituati a relazionarsi con le popolazioni locali.

Guide specializzate

Rispetto al loro ruolo tradizionale, che era soprattutto informativo, le guide che operano in dinamiche sostenibili hanno di norma due responsabilità aggiuntive.

Eccole:

  • Educazione, trasmettendo codici di comportamento responsabili sia nei confronti dell’ambiente che si visita, sia nei confronti delle persone che si incontrano.
  • Fund-raising, coinvolgendo i turisti nella causa e invitandoli a contribuire al sostegno economico del progetto (il come dovrà essere ovviamente già strutturato dal dipartimento marketing).

Esperti in fondi e sistemi di sostegno economico

Visto che il turismo sostenibile ha come scopo quello di ridurre gli impatti e migliorare la vita delle comunità locali, si accompagna spesso all’istituzione di un fondo o di metodi di finanziamento destinati alla tutela.

Occorre quindi strutturare un sistema che convogli denaro verso i progetti che si intende supportare (sostegno artigianato locale, miglioramento infrastrutture, conservazione beni culturali, manutenzione aree naturali, rimboschimento, ecc.).

Questo può essere fatto attraverso:

  • Percentuale su pernottamenti, tour, acquisti.
  • Donazioni volontarie.
  • Merchandising.
  • Campagne di raccolta fondi.

I professionisti coinvolti possono essere quindi persone con background economico/finanziario, esperti di fondi e beneficienza, esperti di marketing, fund-raiser.

Esperti di prodotto Vs. esperti di marketing

Col turismo sostenibile, il prodotto acquista una centralità che col turismo di massa non aveva.

Mentre il turismo di massa è soprattutto marketing e vendita, massimizzazione assoluta di numeri e affluenze, il turismo sostenibile punta a un numero di visite pari solo a quello che non compromette la destinazione o l’esperienza del turista.

Il lavoro sui target è molto più sottile e richiede un’attenzione maggiore da parte degli addetti ai lavori.

Al turista responsabile viene oggi chiesto di pagare un sovrapprezzo sul suo viaggio. Che deve essere giustificato non solo dal progetto che si sostiene, ma anche dal tipo di esperienza che si propone.

Il fattore WOW o un USP smarcante in questo caso diventano ancora più importanti, l’aspetto etico imprescindibile e il risultato delle politiche sostenibili tangibile per tutti i visitatori.

Comunicatori

Chi lavora nella comunicazione e si occupa di turismo sostenibile deve essere sicuro di dare risalto agli elementi salienti del progetto:

  • Diffondendo codici di comportamento corretti.
  • Rendendo disponibili report e analisi che evidenzino le pratiche virtuose dell’azienda o della destinazione.
  • Incoraggiando una stampa più investigativa e scientifica.

Si tratta di indicazioni valide per uffici stampa, giornalisti, blogger e chiunque si occupi di comunicazione nel campo del turismo.

Lo slittamento verso pratiche sostenibili comporta quindi un ampliamento delle competenze richieste ai professionisti. Ma al tempo stesso chiede anche una partecipazione significativa di figure che fino a oggi avevano avuto un coinvolgimento solo marginale.

Commenta l’articolo e partecipa alla discussione