Hospitality Management

“Turismo e management d’impresa”, analisi e idee per rilanciare l’hospitality

Da un lato c’è la sua passione per i viaggi, dall’altro gli studi nel settore economico. Due binari apparentemente ben distinti tra loro. E invece alla fine sono convogliati in una unica direzione: realizzare un libro che permetta agli addetti ai lavori (e non) di comprendere i sempre più complessi meccanismi che regolano il settore turistico. Per poi elaborare possibili strategie manageriali vincenti. Sia nel pubblico, sia nel privato.

Sono queste le molle che hanno spinto Flavio Roberto Albano a pubblicare il volume dal titolo: Turismo & Management d’impresa. Gestione organizzata dell’azienda e della destinazione turistica” (Youcanprint). Ambizioso ma al tempo stesso sensato ed auspicabile l’obiettivo che intende raggiungere l’autore: far comprendere a un pubblico – il più vasto possibile – che nell’industria dell’hospitality e del turismo superficialità e improvvisazione possono portare a risultati disastrosi. Occorrono, al contrario, preparazione e programmazione.

Flavio Roberto Albano, forte delle sue esperienze di human resource manager per conto di aziende di servizi turistici, oltre che di anni di ricerche scientifiche condotte d’intesa con l’Università di Bari, ha dunque deciso di raccogliere in un unico manuale dati, esperienze, osservazioni e analisi delle nuove tendenze per contribuire alla crescita del comparto turistico, a partire dalla sua regione di origine: la Puglia.

Idee buone per ogni stagione. E per ogni località

Ma – si badi bene – le analisi e le conclusioni non si riducono a un ambito localistico, ma si applicano alla perfezione anche in altri contesti del Meridione e in altre realtà italiane. Non è un caso, dunque, che di recente questo testo sia stato adottato all’Università della Basilicata nel corso in Economia del Turismo. Al tempo stesso le analisi offrono spunti per la riflessione anche a quelle realtà nelle quali i grandi flussi turistici consentono di dormire sonni relativamente tranquilli.

In realtà – si legge tra le righe – si potrebbe fare molto meglio se si applicassero logiche manageriali, di respiro internazionale. Si comprenderebbe meglio – ad esempio – che non esiste solo il turismo balneare o quello della stagione invernale. Anche gli altri periodi dell’anno sono utili per dare risposte efficienti al turista del nuovo millennio, assetato di conoscenza e caratterizzato dalla voglia di fare e di vivere continuamente nuove esperienze.

Ecco allora, che lo “spento” autunno può trasformarsi in un coloratissimo e caldo tour enogastronomico, mentre i primi tepori della primavera potrebbero invogliare il viaggiatore a seguire itinerari sostenibili, magari alla scoperta di fattorie didattiche o di borghi rurali sconosciuti ma ricchi di fascino. Grazie anche alle loro tradizioni, custodite gelosamente nei secoli.

Tutto questo non si ottiene dall’oggi al domani. Occorre lavorare sodo su determinati obiettivi. E al tempo stesso – ammonisce l’autore – affidarsi a veri professionisti del settore. Non basta appuntarsi una medaglia al petto e proporsi nelle vesti di un Destination Manager, ossia colui che incanala i flussi turistici globali verso una destinazione.

Le basi del successo: studiare le nuove tendenze, creare innovazione

Dietro certe mete di successo ci sono studi di comunicazione, di marketing strategico e operativo, di analisi e impiego dei social network, oltre politiche tariffarie dinamiche che rispondano alle logiche dello Yield e del Revenue Management. In parole povere bisogna saper creare una proposta convincente sotto ogni punto di vista, in grado di stimolare la domanda. A maggior ragione perché il mercato oggi è globale (grazie anche allo sviluppo del web) e la concorrenza è aumentata di pari passo.

Oltre ad analizzare nuove idee progettuali, attraverso il libro “Turismo & Management d’impresa”, Albano traccia delle linee guida che potenzialmente abbracciano sia l’ambito privato, sia il settore pubblico. Certo, perché un sistema turistico efficiente – è il parere dell’autore – non può prescindere dal gioco di squadra. Un’azione di marketing efficace è composta di varie componenti.

L’importanza della collaborazione tra pubblico e privato

A ognuno il suo: l’albergatore e il ristoratore offrono servizi e prodotti di qualità; le istituzioni territoriali mettono in campo servizi efficienti e accoglienti, sforzandosi a tutto campo per rendere appetibile una località. Anche attraverso campagne promozionali e di comunicazione. Il tutto per raggiungere gli scopi comuni: attirare i turisti offrendo loro ciò che cercano e, come logica conseguenza, far crescere l’economia locale.

Rispetto dell’ambiente, valorizzazione delle tradizioni, promozione di attività all’aperto: possono essere dei buoni punti di partenza per fare turismo anche nelle località meno pubblicizzate. Ma per ottenere risultati, per essere vincenti anche e soprattutto in un contesto internazionale, bisogna cambiare mentalità.

Programmazione mirata a parte, è necessario cambiare prospettiva: “Il viaggiatore – sintetizza Albano – non deve essere visto come denaro contante che cammina, ma come un’opportunità sul quale investire”.

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