Destination Management

Le chiavi della ripresa: connessione, semplificazione, pragmaticità

In un precedente articolo abbiamo dato vita ad un’osservazione partendo dal Piano per lo Sviluppo dell’ex Ministro Gnudi. Vorrei riprendere il discorso andando ad osservare un altro interessante e sconvolgente grafico apparso nel Piano che riguarda il traffico aereo siciliano, purtroppo sempre in contrapposizione alle Baleari.

Nel grafico che segue si evince l’enorme differenza di servizio aeroportuale. Questo mostra, oltretutto, come la Germania si confermi essere una delle principali utilizzatrici dei servizi turistici del Mediterraneo, e come questa venga messa in condizione di poter usufruire del servizio turistico spagnolo con notevole facilità.

Per la stessa settimana del 2012, ossia tra 16 e 22 luglio, i collegamenti tra Germania e Baleari si attestano a 223, mentre quelli sulla Sicilia sono solo 17. In questo, il Piano ha giocato un po’ contro l’immagine della gestione italiana di quegli anni, portando alla ribalta un numero estremamente povero ed emblematico ma per forza di fonte, attendibile.

Fonte: Piano Strategico per lo Sviluppo 2020

La differenza è esorbitante vista così e se un lettore si basasse solo sui numeri riportati sopra per tracciare una propria idea, l’impressione fortemente negativa prevarrebbe.

In realtà, come sempre, bisogna accostare a questi numeri un’altra serie di osservazioni che comunque non cambiano il risultato finale: negli anni le isole Baleari, comparabili per dotazione naturale (e quindi ciò che non è dipeso dall’uomo, la cosiddetta dotazione di partenza) si sono portate avanti parecchio in fatto di arrivi rispetto alla Sicilia (più vasta). Che ha avuto sicuramente le sue difficoltà ma che, non bisogna dimenticare, aveva (in partenza) possibilità di sviluppo di fatto superiori.

Le variabili del mercato turistico

Il mercato turistico è fatto di molte variabili, economiche, finanziarie e di puro marketing ed è dunque difficile fare paragoni in termini economici. Come vedremo più avanti ci sono dei meccanismi che influenzano profondamente l’andamento delle vendite di un bene/servizio, molte delle quali frutto di attenti studi sul consumer behaviour, ovvero riguardanti il comportamento e le scelte del consumatore.

Sicuramente, quindi, si può affermare che non esiste un modo giusto per fare le cose ma una commistione, un amalgama estremamente ampia di ingredienti da mescolare per ottenere un buon prodotto. Che però deve variare continuamente menù e aspetto per mantenersi sempre competitivo. E in primo luogo deve essere accessibile a chi voglia acquistarlo (presenza sul web).

Pertanto anche in questa visione “globalizzata” del turismo è utile osservare come ci siano vari fattori che incidono sulla scelta di un Paese piuttosto che un altro da parte del consumatore. È utile osservare come il prodotto turistico nazionale si identifichi come prodotto turistico integrato internazionale in quanto, proprio nel caso preso ad esempio, i servizi aerei più frequenti per le Baleari sono il frutto di un’integrazione tra aziende di Paesi diversi (strutture ricettive spagnole e compagnie aeree internazionali).

Possiamo quindi osservare la lungimiranza della Spagna nell’investire e spingere per un ampliamento dell’organico tra le Baleari e i maggiori Paesi europei, consumatori potenziali. Questa azione come vedremo in seguito, è strettamente connessa alle politiche locali di sviluppo territoriale, generalmente inserite in piani di sviluppo pluriennali, laddove ad oggi, un grande ruolo nel processo di pubblicizzazione di una meta è svolto proprio dalla compagnie aeree, in un momento in cui il viaggiatore medio sceglie la propria meta attraverso la disponibilità immediata di collegamenti e semplicità di raggiungimento degli aeroporti.

Ecco cosa cercano i nuovi turisti

Sembra che i nuovi turisti cerchino convenienza ma senza rinunciare alla semplicità, quindi spesso si sceglie il viaggio in base alla disponibilità della compagnia low cost in zone ampiamente servite per risparmiare ed evitare problemi “dell’ultimo km”.

Il “caso” Matera e i ritardi del Bel Paese

Suggerisco di osservare il caso di Matera, in Basilicata. Questa ridente e attraente cittadina che negli anni ’50 veniva definita “la vergogna di Italia” ora è prima nella classifica digitale italiana. E di recente, come moto, è stata designata di recente Capitale europea della cultura.

Ebbene: questa città non è collegata al resto del mondo con una stazione Trenitalia, non ha aeroporto, ha altissimi livelli di visitatori da tutto il mondo ed è collegata da un treno regionale, che per fare 60 km ci impiega un’ora e mezza; per giunta non è neanche diretto. Oppure ci sono degli autobus più o meno allo stesso livello di non-confort.

Tutto questo evidenzia come sia sicuramente importante la social media strategy di una destinazione, l’integrazione dei portali e la connettività, ma in primo luogo c’è sempre bisogno di azioni per dare voce a collegamenti soffocati e dimenticati. Bisogna eliminare la spaccatura tra Nord e Sud, tra alta velocità e linee autonome regionali che non subiscono alcun controllo.

È necessario essere pragmatici e dare seguito ai buoni propositi contenuti nei documenti patinati delle agenzie di promozione regionale e nazionale.

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