Destination Management

TD LAB, il Piano Strategico 2020 si mette in cammino

Istituito con Decreto Ministeriale del 3 aprile 2014, al TD LAB viene affidato il compito di “…definire e favorire l’attuazione della strategia digitale per il turismo… programmazione, sviluppo e gestione della promozione e commercializzazione online dell’offerta complessiva dei servizi turistici…”.

In premessa viene espressamente detto che il TD LAB si fonda sugli elementi sviluppati dal Piano Strategico 2020 e ne “…rappresenta un’evoluzione focalizzata sui temi del digitale…”. Che dire: finalmente. Ma a patto che a quanto messo nero su bianco continuino a seguire i fatti.

Se il buongiorno si vede dal mattino, possiamo dire che finalmente arriva un progetto veramente smart, un gruppo di lavoro giovane e dinamico che puoi conoscere andando su qualsiasi social network. Sono trasparenti, fanno cooperazione “dal basso” e creano engagement a più non posso. Resta da capire se si procederà lungo questa strada, oppure se la politica – tanto per cambiare – farà inceppare gli ingranaggi.

Comunque qualcosa comincia a muoversi, in attesa che l’Enit (commissariata con stesso decreto) venga riformata e il sito Italia.it (ristrutturato come si deve) riveda la luce. In questo periodo così difficile per il turismo, almeno per una volta, mettiamo da parte le critiche e proviamo a dare credito a un progetto che si annuncia giovane e dinamico.

Un’idea che si propone di abbattere il pachiderma burocratico, mettendo in videoconferenza esperti sparsi in tutta Italia che, gratuitamente, decidono di partecipare al progetto. In tal senso già si è rotto il ghiaccio, ma c’è ancora molta strada da fare. Ma è indubbia la necessità di puntare con forza sul digitale.

I numeri parlano chiaro: il futuro “viaggia” su Internet

Oggi, infatti, il 91% dei viaggiatori utilizza Internet per acquistare almeno un prodotto o un servizio; il 42% utilizza un device mobile per prenotare o pianificare una vacanza e il 68% ricerca online prima di decidere il luogo da visitare.

Ormai è questa la realtà. Ciò significa solo una cosa: la tecnologia non deve essere vista come la bestia che sta spazzando via le agenzie di viaggio. La realtà dice che le persone con meno di 30 anni viaggiano 4,7 volte l’anno contro il 3,6 della classe d’età successiva. Per forza di cose sono loro i viaggiatori principali e sono i loro gusti a essere determinanti nel mercato.

Leonardo.com ha diffuso le caratteristiche di questi consumer: sono affamati di informazioni, non amano prendere decisioni senza notizie o dettagli, cercano valore, vogliono la migliore esperienza al miglior prezzo, vogliono esperienze vere, legate alle peculiarità territoriali e sono dipendenti dalla tecnologia e dai social network.

Come intercettare i viaggiatori dell’era digitale

Fare marketing multicanale, storytelling, ricercare l’esperienzialità e la verità nelle destinazioni e rendere tutto smart, connesso e accessibile, è il minimo indispensabile per raggiungere la fetta più consistente di viaggiatori. Anche i musei – seppur tra qualche confortante eccezione – hanno bisogno di rivivere nelle tecnologie moderne.

I numeri parlano chiaro: il Maxxi, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma, in una classifica stilata da Facebook si piazza al 116esimo posto. Ha collezionato appena 83.091 “Mi piace” e 24.996 visite, contro 1.655.262 “Mi piace” e 542.459 visite di cui può fregiarsi il Moma di New York, dominatore di questo speciale ranking. A ruota seguono il Louvre di Parigi e l’Art People Gallery di San Francisco.

Il TD LAB e la sua impostazione, nel nostro caso, può essere l’asso nella manica, l’occasione di rilancio, la seconda chance, ma per fare questo dobbiamo colmare un enorme gap di piattaforme e connessioni di interoperabilità. Ci riusciremo? Sulla carta le premesse sembrano essere incoraggianti. Ma chi opera da anni nel mondo del turismo preferisce vedere qualche risultato concreto, prima di cedere alle sirene di quelle che per ora restano comunque solo buone intenzioni.

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