Storytelling

Marketing territoriale – Nuovi modi di narrare il territorio

Ultimo post di quest’anno sul Destination Management da parte di Landexplorer per gli amici di FormazioneTurismo…eh si! A dicembre non riusciremo a farvi compagnia, quindi auguri di Buone feste ed iniziate l’anno alla grande!!!
Fatti gli auguri vediamo di addentrarci nell’ultima parte dedicata al Geocaching di cui avevamo accennato nello scorso post Geocaching esperienza di gioco a 360° (da semplice controllo a progetto strutturato.

Il Geocaching come gioco-evento, oppure come ricerca sempre più “sofisticata”: dover risolvere quesiti, indovinelli e cache “virtuali” rendendo più avvincente il gioco.

Come abbiamo accennato negli scorsi post, il gioco ci permette di imparare e crescere, il gioco può essere anche una sfida tra singoli o gruppi, in questo caso si creano delle vere e proprie squadre che si sfidano alla ricerca di cache e questo aumenta l’affiatamento della community.

Geocaching è un fenomeno comunitario, crea aggregazione basandosi su interesse e passione! Per tenere attiva la community ecco che si creano blog di condivisione di informazioni e di risultati (quante cache sono state trovate da singoli o da team). È su questa tematica che ci soffermeremo nelle prossime righe, traendo infine un sunto velocissimo di tutte le dinamiche “comportamentali” che attiva il geocaching nel giocatore.

Event e Cito Event Cache: Geocaching in gruppo

Come anticipato il geocaching se praticato in gruppo deve essere “pubblicizzato” cioè tutti i membri che vogliono partecipare alla caccia devono essere avvisati ecco che il fenomeno dell’ “Event cache” nasce con questo scopo. Le coordinate GPS per giocare sono accompagnate da una data e da un orario. A quell’ora e in quel posto ci si riunisce per conoscersi, incontrarsi di persona, parlare, discutere del geocaching, giocare e… solitamente mangiare abbondantemente piatti particolari, come è nello spirito dei cacciatori di tesori, scoprire in ogni suo lato la zona sotto la lente d’ingrandimento. Quando l’Event Cache raggiunge un numero di partecipanti uguale o superiore ai 500 si ha un “Mega-Event cache“.

Un particolare “Event cache” è il CITO event cache poiché ha una “declinazione” ambientalista ed ecosostenibile, infatti, anche in questo caso le coordinate del cache sono accompagnate da una data e da un orario. Ci si trova non solo per stare insieme, ma nel puro spirito del CITO (Cache In Trash Out) insieme si seleziona un’area (grande o piccola, non importa) e la si “ripulisce” dall’immondizia.

Su questo punto è importante soffermarsi, poiché la filosofia del “geocacher” non è più solo quella del giocatore, ma ad essa viene aggiunto un valore di sostenibilità, cioè, il giocatore “apprende”, come è nello spirito della gamefication, nuovi valori da trasmettere poiché questa tipologia di gioco si basa sulle bellezze di un territorio che devono essere preservate che costituiscono una delle “premesse” per lo sviluppo positivo del gioco.

Multi-cache e Mystery/Puzzle cache

Ora vediamo come rendere più avvincente il geocaching non solo sfruttando la ricerca dei cache tematica, l’ormai famoso multi-cache, ma anche utilizzando le cosiddette “cache virtuali” ed i “mistery/puzzle cache”. Queste due forme di cache ben si addicono al gioco di squadra poiché nel team si possono aggregare diverse competenze e rendere più agevole la risoluzione di enigmi non sempre facilissimi!

Il “Mistery/Puzzle cache” è una cache “jolly”, da utilizzare quando, ad esempio, per trovare il contenitore finale è necessario risolvere un quiz, un rompicapo o cercare informazioni in rete. Ma sono considerati “Mystery Cache” anche tutti i cache che richiedono di fare delle operazioni aggiuntive (i cosiddetti ‘ALR’, ossia Additional Logging requirements) come lo spedire una email con un codice trovato nel contenitore o pubblicare una foto con il cache. Questa tipologia può diventare molto interessante per “chiudere” il gioco nelle cache organizzate a livello tematico e possono dare come “ricompensa” al team un “tesoro” sostanzioso e di pregio!

Mentre il “Cache Virtuale” è una forma di tesoro dove le coordinate della pagina del cache portano ad un luogo senza alcun contenitore. Solitamente per poter dichiarare “trovato” questo cache è necessario seguire le indicazioni del proprietario, allegare una foto con il proprio GPS o inviare una email rispondendo ad una domanda che è pertinente al luogo dove ci si trova.

Questa forma di cache è poco praticata e viene vista con sospetto dalla community dei geocacher poiché non sempre è facile comprendere l’esatto “contenuto” di questo cache, in più non bisogna dimenticare i tanti “Babbani”, così vengono definiti i tanti “buontemponi” e tutti coloro che non capendo questo gioco vandalizzano le cache reali o “inventano cache virtuali al solo scopo di far perdere tempo ai giocatori motivati o peggio ancora rendendo impossibile la continuazione del gioco nella sua versione tematica, demoralizzando i giocatori accaniti.

Altre forme di Geocaching

Concludiamo la corposa carrellata delle forme di geocaching citando l’ “Earthcaching” nato dall’idea di scoprire particolari formazioni geologiche, la “locationless cache” dove non è presente alcun contenitore, ma semplicemente la descrizione di un oggetto o di una caratteristica da trovare e la “webcam cache” dove Le coordinate della pagina del cache portano all’interno di un’area coperta da una webcam. È possibile dichiarare “trovato” il cache solo dopo aver pubblicato sul sito una propria foto scattata tramite quella webcam.

Per dovere di cronaca segnaliamo anche che nel 2006 è nato un “gioco” parallelo chiamato Waymarking, con lo scopo di sostituire il ruolo occupato dai “Locationless”, “Virtual” e “Webcam” cache.

Conclusioni

Dopo 3 post sul geocaching è doveroso concludere la trattazione del gioco con un riassunto dei caratteri salienti del partecipante al gioco al fine di aiutare per chi voglia “cimentarsi” nella creazione di varianti di questo gioco, possibilmente rendendoli remunerativi dal punto di vista economico.

Curiosità ed apprendimento: il gioco si basa sulla curiosità, e su forme di apprendimento: quindi rendete stuzzicante, enigmatica, insospettabile la forma di geocaching che più si addice per il vostro territorio! Una volta fatto ciò, fate in modo che la prima “ricompensa” per chi “conclude” il gioco sia una fase di apprendimento

Livelli e ricompense: qualsiasi gioco si basa su più livelli di difficoltà, più la difficoltà è alta più la ricompensa deve essere adeguata…prendete spunto dai videogame di ruolo!

Tematismo: scegliete tematiche non banali, sviluppate bene “a tavolino” i vari livelli della tematica e poi “calatela” sul campo…il geocaching funziona bene nelle località dove si unisce alla teoria anche la pratica…lo sappiamo è “banale”…ma se volete un risultato di alto profilo camminate nei luoghi del geocaching e dove vorreste svilupparlo!

Esperienza di gioco: ci siamo soffermati tantissimo nello scorso post, questo gioco ben si adatta alle famiglie, è una esperienza di famiglia (oltre che singola) non ci devono essere pericoli e deve essere vissuta come una giornata in compagnia divertente ed all’aria aperta!

Community: altra grande parola chiave, questo gioco vive e cresce grazie alla propria community di gioco…Studiate bene il target di riferimento, capite i “meccanismi” che si instaurano nella comunità di gioco…questo faciliterà di molto lo sviluppo del geocaching

Evento e team di gioco: se pensate ad un geocaching di gruppo, ricordatevi di valutare molto bene quando, dove e in che modo gestire l’evento “caccia al tesoro”, le competenze che devono avere all’interno i team. Se pensiamo ai “team building” dobbiamo essere in grado di poter strutturare il team rispetto al gioco e far emergere le competenze ricercate!

Siamo giunti a conclusione del tema affrontato, non ci rimane che invitarvi a condividere anche questo post! Nel caso abbiate deciso di organizzare un geocaching o giochi simili non esitate a contattarci anche solo per avere un parere o analizzare qualche dubbio…e… restiamo in contatto!

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